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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Mio Dio, hai usato la tua misericordia anche con gli angeli, quando creasti quegli spiriti celesti e li ammettesti alla tua divina intimità, rendendoli capaci a loro volta di un amore eterno. E quantunque tu, Signore, li abbia così generosamente dotati dello splendore della bellezza dell'amore, tu non diminuisci la pienezza che ti è propria come del resto, la loro bellezza e il loro amore nulla aggiunsero a te, poiché in te stesso tu sei tutto. Se desti ad altri di partecipare alla tua felicità, ciò è dovuto esclusivamente all'immensità della tua misericordia. Nel momento dell'incarnazione, ti servisti dell'angelo per annunciare il tuo mistero, ma fosti tu a darvi esecuzione.
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Meditazioni di Quaresima



Quaresima

Lunedì della quarta settimana di Quaresima

Isaia 65,17-21 Farò sorgere una terra nuova

Salmo 29,4-13
4 Signore, tu hai tratto fuor dagli Inferi l'anima mia, m'hai salvato di tra coloro che scendon nella fossa. 5 Inneggiate al Signore voi, suoi fedeli, e celebrate la sua santa memoria. 6 Perchè il suo sdegno dura un momento, il suo favore una vita [intera]!La sera alberga [tra noi] il pianto,e il mattino la gioia. 7 Io dicevo nella mia prosperità:«Non barcollerò in eterno!». 8 Tu, o Signore, con il tuo favore, avevi dato al mio decoro altezza: rivolgesti da me la tua faccia, e fui sconvolto! 9 [Io dissi allora]: «A te, o Signore, volgo il mio grido, e al mio Dio inalzo la preghiera. 10 Qual vantaggio [per te] nel sangue mio, se io scendo nella corruzione [della tomba]?Forse chè ti loderà la polvere e celebrerà la tua fedeltà?». 11 Ascoltò il Signore ed ebbe pietà di me,il Signore mi venne in aiuto. 12 Hai mutato il mio cordoglio in gioia per me, hai stracciato il mio [lugubre] sacco e m'hai cinto d'allegrezza, 13 perchè inneggi a te la mia gloria e io non resti desolato. Signore, mio Dio, ti loderò in eterno!

Giovanni 4,43-54 Quell'uomo credette alla parola di Gesù e si mise in cammino.

DA’ UN NOME

Parola di Dio
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete." Ma il funzionario del re insistette: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia." Gesù gli risponde: “Va', tuo figlio vive” Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: "Tuo figlio vive”! (Gv 4,46-52)

Riflessione
C'è un duplice desiderio in noi: avere un'origine in un certo senso necessaria, ed essere noi stessi la nostra origine. Dobbiamo rinunciare a questo sogno irreale. Ma Dio non ci chiede di rinunciarvi "per niente". Fin dalla creazione del mondo Dio ha scelto di crearci. Ciascuno di noi era presente come un desiderio nel cuore di Dio; e nel momento in cui rivolto al Figlio eterno diventava vita, incarnazione, prevedeva, predestinava ed amava ciascuno di noi: ci dava un nome, dando un nome ed una missione al Figlio.