Santo Rosario on line

Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Rabbrividisco quando penso quanto così poco sono propenso a donarmi tutto a Dio. Penso a San Francesco e a quella notte di Spoleto in cui egli ascoltò, in sogno, la voce del Signore che diceva: "Francesco, chi può ricompensarti meglio, il padrone o il servo?" Quella notte la presenza divina si impossesso' del cuore e della mente di Francesco, ed egli definitivamente si arrese alla grazia. Francesco comprese chiaramente che Dio è supremo Bene davanti al quale tutte le ricchezze terrene non sono che cenere. Quanta sofferenza inutile, quanti vani tormenti, quando il cuore si rivolge al servo anziché al Padrone!
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Meditazioni di Quaresima



Quaresima

Sabato della seconda settimana di Quaresima

Michea 7,14-20 Quale dio è come te?

Salmo 102,1-12
1 - Di David. Benedici, anima mia, il Signore, e tutte le mie viscere [benedicano] il suo santo nome. 2 Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticar tutti i suoi benefizi. 3 [È lui] che perdona tutte le tue iniquità, che risana tutte le tue infermità, 4 che riscatta da morte la tua vita, che ti corona di misericordia e bontà, 5 che sazia di beni la tua brama,[sì che] si rinnovelli com'aquila la tua gioventù. 6 Fa misericordia [e giustizia] il Signore e fa ragione a tutti quei che patiscono ingiuria. 7 Manifestò le sue vie a Mosè e ai figliuoli d'Israele i suoi voleri [e i suoi portenti]. 8 Buono e misericordioso è il Signore, tardo all'ira e molto benigno. 9 Non per sempre s'adira, nè in eterno serba rancore. 10 Non a seconda de' nostri peccati ci tratta, nè secondo le nostre iniquità retribuisce a noi. 11 Perchè com'è alto il cielo al disopra della terra, così salda egli rese la sua misericordia per quei che lo temono: 12 quant'è lontane l'oriente dall'occidente, tanto lungi e' rimosse da noi le nostre iniquità.

Luca 15,11-32 E il padre divise tra loro le sostanze.

SEMPLICITA’ DI VITA

Parola di Dio
Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

II figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa." (Lc 15,20-24)

Riflessione
Ciò di cui si sente il bisogno oggi è il recupero di atteggiamenti veri di conversione, di cambiamenti coerenti, di scelte di vita chiare che esprimano ciò che siamo e ciò che vogliamo.

Chi non cambia è solo. La vita si cristallizza e la persona si sente privata di qualcosa, pur essendo chiamata ad avere di più. Laddove manca un cammino di purificazione e obbedienza, raramente si è capaci di cambiamento. L'obbedienza è sacrificio di sé, che significa affermare l’Altro e ospitare in sé la sua presenza.