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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Quello che non raccomanderò mai abbastanza insistentemente è che si vada tutti d’accordo su certi punti e non si usi deplorevole benignità con gli scandalosi. Bisogna cercare in modo prudente che le vittime facciano rapporto al Direttore o al prefetto o a qualche assistente di loro fiducia. Io desidererei che non si mandassero assolti, finché non avessero denunziato.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

GESÙ PREDICE LA SUA PASSIONE


Parola di Dio
"Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?». Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà" (Lc 9,18-24).

Per la comprensione
- Gesù ha iniziato a parlare subito della sua Passione, sia pure in modo velato, per illuminare i discepoli sulla vera identità del Messia-Redentore. Più tardi comincia a parlarne "apertamente", annunziando che Egli "doveva soffrire molto, venire ucciso e risorgere il terzo giorno".

Egli unisce sempre l'annunzio della Passione a quello della Risurrezione. Questa pedagogia sarà rafforzata dalla trasfigurazione sul Tabor, seguita anch'essa da un nuovo annunzio della Passione. Così prepara i discepoli agli ultimi eventi della sua vita.

- Ma gli Apostoli, come non riescono a comprendere la Passione di Gesù, così non comprenderanno e non ammetteranno facilmente la sua Risurrezione.

Rifletti
- Negli annunzi della Passione, Gesù sottolinea soprattutto una cosa: Egli soffre volontariamente, per compiere la volontà del Padre e per salvare gli uomini. È una "missione" che deve portare a termine, perché è il "buon Pastore" che dà la vita per le sue pecorelle (Gv 10,10 ss.).

- L'annunzio "soffrire molto" fa capire che Gesù ha davanti agli occhi tutti i dolorosi particolari della sua Passione; infatti negli annunzi successivi descriverà molti di questi particolari: "Sarà tradito da uno dei discepoli" (Mt 14,18); "Sarà consegnato ai sommi sacerdoti e ai pagani; lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e sarà crocifisso; ma dopo tre giorni risusciterà" (Mc 10,33-34; Mt 20,19).

- Gesù non perde occasione per parlare della sua Passione e per aiutare i suoi discepoli ad accettare il piano di Dio, a non scandalizzarsi e a "pensare secondo Dio e non secondo gli uomini". "Ma essi non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni" (Mc 9,32).

- Gesù annunzia la sua Passione per aiutare anche noi a comprendere questo mistero: Egli va alla morte liberamente sapendo tutto quello che Lo attende. È un invito a fare continua e grata memoria di quanto Egli ha sofferto per noi.

- Però mai dobbiamo separare la Passione dalla Risurrezione. Quando diciamo "Beata Passione", parliamo sempre di morte e Risurrezione di Gesù. Non sarebbe stata possibile la Passione del Figlio di Dio, se non vi fosse stata poi una Risurrezione; ma non ci sarebbe stata la Risurrezione gloriosa senza la Passione.

- Gesù unisce anche le nostre croci alla sua croce. Essere cristiano significa essere discepolo di Cristo Crocifisso, prendere ogni giorno la nostra croce e seguirlo: "Non vi può essere un corpo delicato, sotto un capo coronato di spine", ammoniva san Leone Magno.

Comprendendo la sua croce, possiamo comprendere e accettare le nostre croci. Esse sono le difficoltà e le sofferenze quotidiane. Su questa terra, dopo il peccato, la croce è inseparabile dalla nostra vita umana. La semplice ragione e la scienza sono spesso incapaci di darci una spiegazione del dolore e di liberarci da esso. Solo la croce di Gesù ci dona luce e speranza.

Confronta
- Meditando la Passione posso comprendere il mistero del dolore. Gesù ha accettato il Venerdì santo, perché era la preparazione necessaria alla Pasqua: dalla sua morte è scaturita la vita per me.

- Contemplando Gesù Crocifisso devo imparare anche a riconoscere e amare tanti "crocifissi" che sono oggi accanto a noi: in ognuno di essi devo riconoscere il volto sfigurato di Cristo, che soffre ancora nei suoi figli; mi unisco a Gesù Crocifisso, se sono unito ai fratelli crocifissi.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Creda fermamente che Dio si è compiaciuto sin dall'eternità che lei cammini per questa via penosa, per assomigliare a Gesù; sostenga il suo cuore con dolci affetti, per esempio: "Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te" (L.1, 670).