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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Di per sé Dio è invisibile e irraggiungibile, ma essendo l'amore ha deciso di diventare Pane per farsi incontrare, amare, adorare... Durante l'adorazione assomigli a quel chicco di grano che cade e muore sotto terra. Quanto più profondamente ti immergi nell’adorazione, tanto più sei piantato nel profondo del Mistero di Dio, dove muori e germogli e porti molto frutto. Perciò immergiti spesso nell’adorazione. Entra nel silenzio dell'Ostia: in essa Gesù è nascosto e silenzioso, ma è presente più che mai e ti guarda con amore. Lasciati guardare, lasciati amare, lasciati guarire da quel Pane.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

TERZA PAROLA: ECCO TUA MADRE


Parola di Dio
"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa" (Gv 19,25-27).

Per la comprensione
- Sul Calvario non c'erano solo i nemici di Gesù; c'erano anche degli amici. Scrive Luca: "Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti" (Lc 23,49). Solo Giovanni nota la presenza della Madonna e afferma che stava "presso la croce di Gesù". Dopo l'orgia della crocifissione, quando molti nemici di Gesù incominciavano ad allontanarsi dal Calvario, fu permesso alla Madre di Gesù e a pochi amici di avvicinarsi alla croce.

- Con questa terza parola Gesù compie prima di tutto un dovere filiale: sta per lasciare sola la madre vedova, per questo L'affida alle cure del discepolo prediletto e chiede a Giovanni di prendersi cura di Lei. È il gesto commovente di un figlio affettuoso e fedele che si avvicina alla morte. Ma l'evangelista intende qualcosa di più e dà alla scena un notevole significato teologico e spirituale.

Rifletti
- Maria aveva seguito Gesù all'inizio della sua vita pubblica e poi forse saltuariamente. Certamente Gesù aveva continuato a prendersi cura di Lei, come fa supporre il suo intervento dalla croce. Maria era a Gerusalemme per l'ultima Pasqua del Figlio. Se non era presente al Getsemani, ha saputo dell'arresto di Gesù e ha seguito con trepidazione e angoscia le fasi alterne del processo religioso e civile, fino alla condanna a morte. E allora anche Lei si è incamminata sulla via del Calvario.

- Ha assistito da lontano alla crocifissione del Figlio, ha sentito i colpi di martello che conficcavano i chiodi sulle mani e sui piedi; ha visto Gesù innalzato sulla croce, ha udito gli insulti e le provocazioni. Quando dopo alcune ore il Calvario incomincia a spopolarsi, Maria con alcuni amici può avvicinarsi alla croce. Giovanni riferisce solo le parole di Gesù. Ma certamente anche Maria, nelle interminabili ore dell'agonia, avrà rivolto a Gesù tante parole d'amore e di dolore, più con le lacrime che con la bocca.

- La presenza di Maria ai piedi della croce è per Gesù conforto e strazio maggiore. Conosce il cuore sensibile della Madre e comprende quando deve soffrire. Ora per Maria si avvera la profezia di Simeone: "Anche a te una spada trafiggerà l'anima" (Lc 2,35).

- "Donna, ecco tuo figlio!". Scrive Giovanni Paolo II: "Senza dubbio in questo fatto si ravvisa un'espressione della singolare premura del Figlio per la Madre, che Egli lasciava in così grande dolore. Tuttavia nel senso di questa premura, «il testamento della croce» di Cristo dice di più" (Rm, 23).

- Maria ai piedi della croce è chiamata a portare alle ultime conseguenze il suo sì al piano di Dio. È chiamata non solo ad acconsentire alla morte del Figlio, ma ad offrire Lei stessa la vittima divina al Padre; così mentre accetta la morte del Figlio Gesù, dona la vita a tutti gli uomini e ne diventa Madre nello spirito. È il vertice della fede di Maria, ma anche del suo dolore e del suo amore per noi. Accetta la morte del Figlio di Dio e Figlio suo e accoglie tutti noi peccatori come suoi figli. Accanto al nuovo Adamo diventa la nuova Eva, "la Madre di tutti i viventi".

- Giovanni ai piedi della croce rappresenta tutti noi; Gesù, affidando a lui la Madre, l'affida a tutti noi. Tutti dobbiamo sentirci figli di Maria e chiamare la Vergine Santa con il dolce nome di mamma. Contemplando Maria ai piedi della croce, impariamo da Lei la fede e l'accettazione della volontà di Dio e comprendiamo quanto le è costato diventare nostra Madre.

Confronta
- "Ecco tua Madre". Devo fare mie ogni giorno queste parole di Gesù, se voglio essere anch'io quel discepolo che Lui ama. Sentire Maria come mia Madre è la condizione fondamentale della vera devozione alla Madonna.

- I Santi, in particolare san Paolo della Croce e san Gabriele dell'Addolorata, m'insegnano come stare ai piedi della croce in compagnia di Maria: quando mi avvicino a Gesù Crocifisso vi trovo sempre presente Maria Addolorata.

- "Da quel momento il discepolo la prese nella sua casa". Devo prendere anch'io Maria "nella mia casa", devo averla nella mente e nel cuore, fare tutto con Lei, per Lei, in Lei, per fare tutto con Gesù, per Gesù, in Gesù.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Non tralasci di compatire il dolce Gesù con il Cuore addolorato di Maria Santissima, e di compatire Maria Santissima col Cuore addolorato di Gesù; e così fare un misto d'amore e dolore. Questi due Cuori Santissimi sono due fornaci d'amore, anzi una fornace sola, e lei si butti in questo amoroso forno" (LA, 227).