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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Approvo che tu ti adoperi a guadagnare anime a Gesù, insegnando loro il modo di piacergli. Fai pure la santissima comunione per il Santo Padre.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

IL COMANDAMENTO NUOVO


Parola di Dio
"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,34-35).

"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.... Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri" (Gv 15,12-13;17).

Per la comprensione
- L'ultima cena è la cena dell'addio, della lavanda dei piedi e dell'Eucaristia. È anche l'inizio della Passione.

Essa rivela tutto l'amore di Gesù per gli uomini, ma anche tutta la debolezza e l'ingratitudine umana: Giuda sta per tradirlo, Pietro Lo rinnegherà, tutti gli Apostoli Lo abbandoneranno, il suo popolo viene per arrestarlo.

- "Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla cine" (Gv 13,1).

Proprio nella cena dell'amore e del tradimento, Gesù ci lascia il suo testamento, ci dona "un comandamento nuovo".

Come un padre che sta per lasciare i figli, Gesù ci lascia gli ultimi ricordi, l'ultimo comandamento, che dovrà restare indelebile nella mente dei suoi figli: "Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi".

Rifletti
- "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri". Tutto l'insegnamento di Gesù è basato sul comandamento dell'amore, con due direttrici inseparabili: Dio e il prossimo. Amare Dio, amare tutti, anche i nemici (Cf. Lc 6,27). È un comandamento "nuovo", anche se già presente nell'A.T., perché è rinnovato profondamente nelle sue motivazioni e perché non ammette esclusioni.

- Sembra che Gesù insista più sull'amore del prossimo che sull'amore di Dio. La spiegazione ce la dà Giovanni: "Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1Gv 4,20).

- "È il mio comandamento", è il testamento di Gesù. Tutti i comandamenti sono suoi, vengono da Lui; ma Gesù chiama "suo" il comandamento dell'amore, perché Egli è amore, perché ha amato "sino alla fine", perché ha amato per primo, perché questo è il primo e il più importante dei suoi comandamenti.

- "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". Gesù cambia motivazioni e prospettive all'amore fraterno: non solo "ama il prossimo tuo come te stesso" (Lv 19,18), ma amatevi "come io ho amato voi". Gesù pone se stesso come unico modello di amore, cioè: amare "sino alla fine", fino all'eccesso; amare fino a "lavarsi i piedi gli uni gli altri"; amare fino a farsi "servo" di tutti; amare fino a farsi mangiare: "Prendete e mangiate"; amare fino a dare la vita per la persona che si ama: "Non c'è amore più grande".

- "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli". Chi è il cristiano? È uno che ama sempre e ama tutti. L'amore è il primo distintivo del cristiano. I primi cristiani venivano riconosciuti proprio dall'amore: "Vedete come si amano!", si diceva di loro. È inutile illudersi: se non amiamo sempre, se non amiamo tutti, non siamo cristiani. Nel giudizio saremo giudicati sull'amore.

- "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". Gesù lo ha fatto: ha dato la vita per tutti, amici e nemici, anche per coloro che Lo crocifiggevano. L'amore vero non conosce limiti, non accetta misure, è pronto a dare tutto.

Confronta
- Essere amici di Gesù Crocifisso significa fare come ha fatto Lui, soprattutto amare come ha amato Lui, essere disposti a lavare i piedi di tutti i fratelli, anche di Giuda, a dare la vita, cioè tutto, ad amare anche chi non ci ama e ci crocifigge.

- Un giorno sarò giudicato sull'amore: "Questo l'avete fatto a me, o non l'avete fatto a me" (Mt 25,40.45): saranno le ultime parole che udrò dalla bocca del Signore, parole di salvezza o parole di condanna. Per questo devo abituarmi a fare continuamente l'esame di coscienza sull'amore, ricordando anche che l'amore vero "copre una moltitudine di peccati" (1 Pt 4,8).

Pensiero di san Paolo della Croce: "Vi prego di ricordare sempre quel santo precetto d'amore che Gesù diede ai suoi discepoli prima di andare alla morte, là in quell'ultima cena: «Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate fra voi, come vi ho amato io». Ah, che dolcissime parole! L'esempio è chiaro. Amatevi, amatevi, fratelli e sorelle carissimi, ricordatevi che mai piacerete a Dio se non vi amate" (Cf. L. 1, 53).