Meditazioni sulla Passione
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RIFIUTATO DAL SUO POPOLO
Parola di Dio
"In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta... Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto" (Gv 1,4-5.10-11).
"Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca... 1 sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo" (Lc 11,53-54; 19,47).
"Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio" (Gv 8,59).
Per la comprensione
- Millenni di storia dell'umanità si svolgono intorno a un piano preciso di Dio: preparare l'uomo ad accogliere il Salvatore, il Figlio di Dio, mandato dal Padre a salvare l'uomo perduto.
Per questo Dio sceglie un popolo, affidandogli la missione di donare la vita umana al suo Figlio, di preparare l'ambiente favorevole alla sua manifestazione, di accoglierlo e riconoscerlo come salvatore. Schiere di profeti e di giusti preparano questo avvento. - Ma quando arriva "la pienezza dei tempi", quando il Figlio di Dio viene e si manifesta, sarà proprio il popolo "eletto" a non riconoscerlo e a rifiutarlo.
Rifletti
"Venne tra la sua gente, ma i suoi non lo hanno accolto". È il grande mistero di Cristo, "segno di contraddizione", rifiutato proprio dal suo popolo. Tutta la vita di Gesù ruota intorno a questo rifiuto.
- Gesù inizia la sua missione predicando "la buona novella": è un insegnamento nuovo, un linguaggio semplice e alla portata di tutti, un messaggio di amore e di misericordia; parla in prima persona, come uno che ha autorità. Conferma poi l'insegnamento con tanti "segni": scaccia i demoni, guarisce ogni tipo di malattia, risuscita i morti.
- Una grande folla segue subito Gesù, Lo acclama e Lo riconosce come grande profeta. Questo entusiasmo suscita l'invidia dei capi e dei tanti maestri del tempo che si ritenevano gli unici depositari della legge.
L'invidia diventa rifiuto, avversione e persecuzione, man mano che Gesù precisa la sua dottrina profondamente innovatrice, che si contrappone agli insegnamenti degli scribi e farisei, dei quali smaschera l'ipocrisia.
- I primi a contestarlo e rifiutarlo sono i suoi compaesani di Nazareth (Mt 13,54 ss.). Poi tutti i capi si coalizzano contro di Lui. Incominciano col mandare "informatori, che si fingessero persone oneste per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità" (l,c 20,19-20).
Poi "discutono tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù" (Lc 6,11) ; "cercano di farlo perire" e "di mettergli le mani addosso", mandano guardie per catturarlo, tentano di lapidarlo.
- Per sbarazzarsi di Gesù arriveranno a preferirgli Barabba: "Non costui, ma Barabba!" (Gv 18,40) e a scegliere come re l'odiato imperatore romano: "Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare" (Gv 19,15).
- Gesù soffre terribilmente per questo rifiuto; profondamente "rattristato per la durezza del loro cuore" (Mc 3,5), alla fine dovrà annunziare: "Vi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare" (Mt 21,4345).
- Il rifiuto di Dio, della sua luce e della sua grazia, porta alla più grande cecità e alle più tristi conseguenze: il popolo primogenito diventa l'ultimo, il popolo eletto diventa un popolo reprobo.
Confronta
- Devo riflettere spesso sulle grandi grazie ricevute da Dio, sui segni di predilezione che tante volte il Signore mi ha dato; ma devo ricordare sempre che "a chi fu affidato molto sarà richiesto molto" (Lc 12,48).
- Devo vigilare sulle mie passioni che possono portarmi a scelte che mai avrei pensato e che possono accecarmi talmente da non farmi più distinguere il bene dal male.
Pensiero di san Paolo della Croce: "Gesù, nostra vita, disse che il suo cibo era fare la volontà dell'eterno suo Padre, e cibandosi Gesù di questa dolce santissima, perfettissima volontà, si cibò sempre di pene interne ed esterne e tutta la sua vita santissima fu tutta croce" (L. 1, 573).