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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Oggi la madre superiora mi mostrò l'opuscolo dov'era riprodotta l'immagine del Salvatore misericordioso con stampate le coroncine, le litanie e la novena. Chiesi alla madre di lasciarmi il libretto per poterlo scorrere. Mentre lo stavo sfogliando, Gesù mi disse: «Molte anime già vengono attirate al mio amore mediante quell'immagine e la mia misericordia si serve delle parole del libretto per agire su di loro».
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

ARRESTO DI GESU


Parola di Dio
"Venne la terza volta e disse loro: «Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». Allora gli si accostò dicendo: «Rabbi» e lo baciò. Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. Allora Gesù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!»" (Mc 14,42-49).

Per la comprensione
- Gesù si consegna spontaneamente ai suoi nemici. L'arresto avviene nell'orto degli ulivi, un luogo tranquillo, dove Gesù si ritirava spesso a pregare e riposare; un luogo conosciuto bene da Giuda, che tante volte vi era stato insieme al Maestro. I nemici di Gesù, guidati da Giuda, scelgono questo luogo solitario per catturarlo e scelgono la notte, pensando di sorprendere Gesù nel sonno.

Rifletti
- Molte volte i Giudei avevano tentato di arrestare Gesù, ma non vi erano riusciti; Egli si era sempre sottratto perché non era giunta "la sua ora". Questa volta non si nasconde, non fugge, ma "si consegna" liberamente ai suoi nemici: "Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre" (Lc 22, 53). È l'ora del maligno.

- Consigliati da Giuda, i capi fanno le cose alla grande per catturare Gesù con sicurezza. Radunano una turba di gente con torce, spade e bastoni, preceduta da Giuda, dai capi, dalle guardie del tempio e dai soldati romani. Prendono tutte le precauzioni per sorprendere Gesù e prenderlo senza pericoli.

- Ma appena arrivano sul posto, con grande sorpresa, vedono che Gesù è lì ad aspettarli: "Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi". Gesù sapeva quello che Gli stava per accadere; poteva approfittare delle tenebre per nascondersi, per fuggire. Ma questa più che l'ora delle tenebre, è l'ora di Gesù: "Per questo sono giunto a quest'ora" (Gv 12, 27).

- Nell'arresto di Gesù si trovano di fronte due forze impari: da una parte la folla con guardie e soldati armati; dall'altra Gesù indifeso e solo. È il ricercato che prende l'iniziativa: "Chi cercate?... Gesù, il Nazareno... Sono io!" (Gv 18,45), detto con solennità, quasi come una sfida. Tanta sicurezza sbalordisce, spaventa e qualcuno dei nemici indietreggia, barcolla e cade a terra. Gesù, sembra dire: "Sono io, il Figlio di Dio, che volete catturare. Eccomi! È l'ora vostra. Ora vi è permesso!". Se c'è qualcuno che ha paura non è Lui, il disarmato, ma gli armati che devono arrestarlo.

- "Si adempiano le Scritture". Era stato predetto che sarebbe arrivata quest'ora, in cui il Padre avrebbe consegnato il suo Figlio nelle mani degli empi, l'ora in cui l'innocente sarebbe stato trattato come un malfattore. Ora Gesù mette in pratica la preghiera rivolta al Padre poco prima: "Padre mio, se questo calice non può passare senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà" (Lc 22,42).

- Svegliati dal trambusto gli apostoli si agitano; Pietro tira fuori la spada, colpisce alla cieca e recide l'orecchio destro di Malco. Gesù guarisce il malcapitato e interviene: "Rimetti la spada nel fodero: non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?." (Gv 18,11). Il Principe della pace non vuole essere difeso con la violenza. Egli potrebbe chiedere al Padre legioni di angeli in sua difesa, ma deve compiere il progetto del Padre e si lascia arrestare non per debolezza, ma per suo amore.

Confronta
- Gesù per obbedienza al Padre e per amore mió non fugge e non si sottrae all'arresto e alla croce. Devo imparare da Lui ad accettare le umiliazioni e le persecuzioni, ricordando la sua parola: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno... per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli" (Mt 5,11-12).

- Se voglio essere discepolo di Gesù devo essere sempre uomo di pace, mai ricorrere alla forza, alla violenza, ma devo vincere il male col bene.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Si faccia una raccolta di tutti i calci che i Giudei diedero a Gesù, delle strappate di funi, delle gocce di sangue versato, delle lacrime, della sua infinita pazienza che mai apriva bocca, della sua mansuetudine verso Giuda, e poi ne faccia un mazzetto spirituale, per ricordarlo durante il giorno" (Cf. L.11, 18).