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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Il godimento è appunto quasi la legge di gravitazione dell'anima.
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Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

L\'UNZIONE DI BETANIA


Parola di Dio
"Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dei profumo dell'unguento. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento danari per poi darli ai poveri?». Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me»" (Gv 12,1-8).

Per la comprensione
- Inizia l'ultima settimana della vita pubblica di Gesù e Giovanni la descrive con cura, come aveva fatto per la prima settimana, quando Egli aveva iniziato a manifestare la sua gloria a Cana, per mezzo dei "segni"; adesso invece "è giunta la sua ora", "l'ora delle tenebre", ma anche "l'ora della glorificazione" sulla croce.

- Gesù torna a Betania, dove aveva risuscitato Lazzaro. Un amico comune, un certo Simone detto il lebbroso (Mt 26,6), offre una cena in onore di Gesù e del risuscitato che partecipa insieme alle due sorelle Marta e Maria.

Rifletti
- La cena di Betania, per gli amici che l'hanno organizzata, vuole essere un gesto d'amore e di gratitudine verso Gesù; per Lui è l'occasione per annunziare la sua morte imminente.

- All'inizio della cena Maria, la sorella di Lazzaro, compie un gesto affettuoso verso Gesù: prende un vasetto di "una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso", rompe il vasetto, cosparge il profumo sul capo e sui piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. Maria, con il suo gesto affettuoso e generoso, vuole dimostrare tutto il suo amore per Gesù.

- Giuda mormora per questo "spreco", perché quel profumo vale 300 denari, una cifra ragguardevole per quei tempi. Gesù difende la donna e collega quel gesto d'amore con la sua Passione ormai vicina.

- Maria e Giuda: l'amore e la freddezza, la fedeltà e il tradimento, la generosità e l'avarizia. La percezione dell'imminenza della Passione accresce l'amore e la generosità in Maria, affretta la fuga e il tradimento di Giuda.

- Maria è colei che ha conosciuto profondamente Gesù, Lo ha amato con tutto il cuore, Lo ha seguito fino in fondo, ha intuito il significato della sua morte e ha voluto donare a Gesù vivo quel profumo che non potrà versare tra pochi giorni sul suo corpo morto.

- Giuda è il discepolo freddo che segue Gesù per interesse e finisce col diventare ladro e traditore.

- Nel seguire Gesù, o si è Maria o si finisce per diventare Giuda. Non c'è una via di mezzo. Quando si segue stancamente il Signore, quando Lo si segue per prospettive umane, si finisce con lo stancarsi di Lui e con il passare al campo opposto.

- Maria è colei che sta volentieri ai piedi di Gesù, che ascolta e medita la sua parola, che Lo segue sempre anche sul Calvario; per questo sarà la prima a vedere la gloria della sua Risurrezione.

- Giuda si allontana sempre più da Gesù, prima con il cuore e poi anche fisicamente e terminerà la sua corsa appeso a un albero.

- Per mascherare la sua avarizia, Giuda si appella ai poveri, "non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro". Quanto è facile la tentazione di mascherare cattive intenzioni con pretesti buoni!

Confronta
- Devo chiedermi spesso perché seguo il Signore: è solo per fede e per amore, o per paura, per motivi egoistici e umani?

- È bello compiere un atto d'amore verso Gesù Crocifisso; ma devo saperlo riconoscere anche nei poveri e nei sofferenti: stando vicino a un "crocifisso" e aiutandolo, io profumo il capo e i piedi di Gesù.

Pensiero di san Paolo della Croce: "La Passione Santissima di Gesù sia sempre nei nostri cuori ed il balsamo dolcissimo che distilla dall'albero sacrosanto della croce profumi tutto il nostro spirito, perché sacrificati in olocausto al Sommo Bene, il Signore ci riceva vittime d'amore in soave odore" (L. II, 279).