Santo Rosario on line

Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Il motivo per cui non si pratica rigorosamente l’obbedienza si è perché non si conosce il gran pregio di questa virtù.
font

Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

OFFRO LA VITA LIBERAMENTE


Parola di Dio
"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!" (Lc 12,4950).

"Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio" (Gv 10, 17-18).

" Io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi" (Is 50,5-6).

Per la comprensione
- Gesù conosce chiaramente lo scopo della sua venuta sulla terra; conosce la volontà del Padre circa la salvezza dell'uomo; conosce anche la cattiveria umana; sa che la sua missione si compie passando per la croce.

- Ma Egli è pienamente libero, come Dio e come uomo; nessuno può costringerlo a subire la dolorosa Passione; l'accetta liberamente, per amore del Padre e per nostro amore. Egli non attende la Passione da rassegnato, come un male inevitabile, come un semplice innocente sopraffatto dalla violenza. Né il mondo, né gli avversari possono nulla contro di Lui. Va da vincitore incontro alla sua Passione; per questo può dire: "Io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro" e, incamminandosi verso il Getsemani, dice ai discepoli: "Alzatevi, andiamo", perché "io ho vinto il mondo" (Gv 14,30; 16,33).

Rifletti
- Gesù incomincia a parlare della Passione fin dall'inizio della sua vita pubblica. Prima ne parla velatamente, poi in modo sempre più esplicito, descrivendola anche nei minimi particolari. Due cose sottolinea soprattutto: Egli sa che cosa Lo attende da parte dei nemici ma va volontariamente incontro alla morte. "Gesù, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi" (Gv 18,4). Non solo non oppone resistenza, ma coraggiosamente va incontro ai suoi nemici proclamando: "Sono io Gesù Nazareno che voi cercate" (Cf. Gv 18,5).

- Gesù sa che la Passione sarà un battesimo di sangue e brama che arrivi presto. Sa bene che i suoi nemici stanno complottando a Gerusalemme per "toglierlo dal mondo"; ma, quando "giunge la sua ora", non fugge, anzi "si dirige decisamente verso Gerusalemme" (Lc 9,51).

- Non è "il principe di questo mondo", il demonio, il primo artefice della Passione di Gesù; non sono neppure i nemici che tramano contro di Lui. È l'amore del Padre e il desiderio di "compiere la sua volontà", che spinge Gesù verso Gerusalemme: "Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo" (Gv 14,30-31).

- Ma è anche l'amore per noi, il desiderio della nostra salvezza che spinge Gesù verso la croce: "Per loro consacro me stesso" (Gv 17,19). "Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10,10).

- Non è stato facile per Gesù accettare la Passione; come uomo ne ha sentito tutta l'ingiustizia e la ripugnanza: "L'anima mia è turbata e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora" (Gv 12,27). Non si tira indietro e va incontro volontariamente alla dolorosa Passione: "Io offro la mia vita... Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso".

- Al momento dell'arresto i nemici cadono a terra, immobili e impotenti, davanti alla maestà e al coraggio del Figlio di Dio: Gesù non fugge, rimane fermo ad attendere che si rialzino per consegnarsi nelle loro mani.

Confronta
- Amare il Padre significa conoscere, accettare e fare la sua volontà. Riusciamo a testimoniare agli altri con la nostra vita che amiamo Dio e che il nostro modo di agire è solo conseguenza di questo rapporto d'amore con Lui?

- Gesù ha sacrificato volontariamente e con amore la sua vita per me. Sono disposto anch'io a fare tutto e accettare tutto per suo amore? Egli per me non si è tirato indietro di fronte alla morte di croce: quante volte io mi tiro indietro, di fronte al più piccolo sacrificio!

Pensiero di san Paolo della Croce: "Chi più è rassegnato alla Volontà di Dio è più santo, perché la rassegnazione perfetta al Volere Divino, racchiude in sé il perfetto amore di santa carità, e nell'amore di Dio vi sono tutte le virtù" (L. 1, 573).