Santo Rosario on line

Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Se vuoi vivere felice bisogna che te lo meriti coll’essere di buon cuore con tutti, amare i tuoi amici, essere paziente e generoso coi tuoi nemici, piangere con chi piange, non aver invidia della felicità altrui, far bene a tutti e del male a nessuno.
font

Vita di San Paolo apostolo di San Giovanni Bosco



San Paolo

S. Paolo predica in altre città. Opera un miracolo a Listri dove di poi vien lapidato e lasciato per morto. Anno di Gesù Cristo 45.

Paolo e Barnaba cacciati dalla Pisidia si recarono nella Licaonia, altra provincia dell'Asia Minore, e si portarono ad Iconio che ne era la capitale. I Ss. Apostoli cercando solo la gloria di Dio, dimenticando i mali trattamenti che avevano ricevuto in Antiochia dagli Ebrei si diedero subito a predicare il Vangelo nella sinagoga. Qui Iddio benedisse le loro fatiche, ed una moltitudine di ebrei e di gentili abbracciarono la fede. Ma quelli tra gli ebrei che restarono increduli e si ostinarono nell'empietà mossero un' altra persecuzione contro gli Apostoli. Gli uni li accoglievano come uomini mandati da Dio, gli altri li proclamavano impostori. Per la qual cosa essendo stati avvisati che molti di loro, protetti dai principi della sinagoga e dai magistrati, li volevano lapidare, andarono a Listri e poi. a Derbe città non molto distanti da Iconio. Queste città e i paesi vicini furono il campo ove i nostri zelanti operai si diedero a seminare la parola del Signore. Fra i molti miracoli che Dio operò per mano di san Paolo in questa missione fu luminoso quello che siamo per riferire.

Era in Listri un uomo storpio fin dalla nascita che non aveva mai potuto fare un passo co' suoi piedi. Avendo udito che S. Paolo operava miracoli strepitosi sentissi nascere in cuore viva fiducia di poter anche egli per tal mezzo avere la salute come tanti altri l'avevano già ottenuta. Ascoltava le prediche dell'Apostolo, quando egli mirando fissamente quell'infelice e dal volto penetrando le buone disposizioni dell'animo: alzati, gli disse ad alta voce, e sta diritto sopra i tuoi piedi. A un tal comando lo storpio si alzò e cominciò a caminare speditamente. La moltitudine che era stata presente a tal miracolo si sentì trasportata da entusiasmo e da maraviglia: Costoro non sono uomini, si andava a tutte le parti esclamando, ma sono Dei rivestiti di sembianze umane discesi dal Cielo in mezzo a noi. E secondo tale erronea supposizione chiamavano Barnaba Giove, perchè lo scorgevano di sembiante più maestoso, e Paolo che parlava con maravigliosa facondia, chiamavano Mercurio, il quale presso ai gentili era l'interprete e messaggero di Giove e il dio dell'eloquenza. Giunta la notizia del fatto al sacerdote del tempio di Giove, che era fuori della città, esso giudicò suo dovere di offrire ai grandi ospiti un solenne sacrifizio ed invitare tutto il popolo a prendervi parte. Preparate le vittime, le corone, e quanto facesse d' uopo per la funzione, portarono ogni cosa avanti la casa ove albergavano Paolo e Barnaba volendo in tutti i modi far loro un sacrifizio, I due Apostoli accesi di santo zelo si gettarono nella turba e in segno di dolore lacerandosi le vesti gridarono: Olà, che fate, o miseri? Noi siamo uomini mortali simili a voi, noi appunto con tutto lo spirito vi esortiamo di convertirvi dal culto degli Dei al culto di quel Signore, il quale ha creato il cielo e la terra, e che sebbene pel passato abbia tollerato che i gentili seguissero le loro follie, ha però somministrati chiari argomenti dell'esser suo e della sua infinita bontà con opere che lo fanno conoscere supremo padrone di ogni cosa.

A così franco parlare gli animi si acquetarono e abbandonarono l'idea di fare quel sacrifizio. I sacrificatori non avevano ancora totalmente ceduto, e stavano perplessi se dovessero desistere quando sopraggiunsero da Antiochia e da Iconio alcuni Ebrei deputati dalle sinagoghe per venire a turbare le sante imprese degli Apostoli. Quei maligni tanto fecero e tanto dissero che riuscirono a rivoltare tutto il popolo contro i due Apostoli. Così coloro che pochi giorni prima li veneravano come Dei, ora li gridano malfattori, e poichè S. Paolo aveva singolarmente parlato, perciò la rabbia fu tutta rivolta contro di lui. Gli scaricarono addosso tale tempesta di sassi che credendo di averlo ucciso lo strascinarono fuori della città. Vedi, o lettore, qual conto devi fare, della gloria del mondo! Coloro che oggi ti vorrebbero innalzare al di sopra delle stelle; domani forse ti vogliono nel più profondo degli abissi! Beati coloro che ripongono in Dio la loro confidenza.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/