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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Il Signore talvolta ti fa sentire il peso della croce. Questo peso ti sembra intollerabile, ma tu lo porti perché il Signore nel suo amore e nella sua misericordia ti stende la mano e ti dà la forza.
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Vita di San Paolo apostolo di San Giovanni Bosco



San Paolo

S. Paolo è messo in libertà. - Martirio di s. Giacomo il Minore. Anno di Cristo 63. Altri viaggi di s. Paolo

Erano già scorsi quattro anni dacchè il santo Apostolo era tenuto in prigione; due li aveva passati in Cesarea, due a Roma. Nerone l' aveva fatto comparire dinanzi al suo tribunale, e ne aveva conosciuta l'innocenza; ma fosse per odio contro alla religione cristiana, o per non curanza di quel crudele imperatore, egli aveva sempre rimandato Paolo in prigione. Finalmente si risolse di donargli compiuta libertà. Il motivo di questa deliberazione si attribuisce comunemente ai grandi rimorsi che quel tiranno provava per le nefandità da lui commesse. Egli era giunto fino a far assassinare sua madre. Dopo tali misfatti ne provava i più acuti rimorsi, perciocchè gli uomini comunque scellerati non possono a meno di sentire in loro stessi i flagelli della coscienza.

Nerone adunque per acquetare in qualche maniera l' animo suo pensò di fare alcune opere buone e fra le altre donare la libertà a Paolo. Fatto così padrone di se stesso il grande Apostolo si valse della libertà per portare con maggior ardore la luce del Vangelo ad altre più remote nazioni.

Forse taluno dimanderà, che cosa abbiano fatto gli Ebrei di Gerusalemme quando si videro Paolo tolto dalle mani. Lo dirò in breve. Eglino rivolsero tutto il loro furore contro a s. Giacomo detto il minore, vescovo di quella città. Era morto il governatore Festo; il suo successore non era ancora entrato in carica: i Giudei approfittarono di quell'occasione per portarsi in folla dal sommo sacerdote, chiamato Anano, figlio di quell' Anna, e cognato di quel Caifasso che avevano fatto condannare il Salvatore.

Riusciti a farlo condannare temevano grandemente il popolo che lo amava qual tenero padre e si specchiava nelle sue virtù; ed era da tutti nominato il Giusto. La storia ci dice che egli pregava con tale assiduità che la pelle dei suoi ginocchi era divenuta come quella del cammello. Non beveva nè vino nè altro liquore che potesse ubbriacare; era rigidissimo nel digiunare, parco nel mangiare, nel bere e nel vestirsi. Ogni cosa superflua donavala ai poveri.

Malgrado queste belle qualità, quegli ostinati trovarono modo di dare alla sentenza almeno apparenza di giustizia con un' astuzia degna di loro. D' accordo col sommo sacerdote i Saducei, i Farisei, e gli Scribi fanno un tumulto, e corrono da Giacomo dicendo fra mille schiamazzi: bisogna che tu immediatamente cavi di errore questo innumerevole popolo, il quale crede che Gesù possa essere il Messia promesso. E poichè tu sei chiamato il Giusto tutti credono in te, perciò monta sulla sommità di questo tempio, affinchè ognuno possa vederti e udirti e rendi testimonianza alla verità.

Lo condussero adunque sopra di un' alta loggia al di fuori del tempio, e quando lo videro colassù, esclamarono con finzione: O uomo giusto, dicci qual cosa abbiasi a credere di Gesù crocifisso. Il luogo non poteva essere più solenne. O rinnegare la fede, o proferendo parola a favore di G. G. essere tosto messo a morte. Ma lo zelo del santo Apostolo seppe trarre tutto il vantaggio da quella occasione.

«E perchè mai, egli esclamò ad alta voce, perchè m'interrogate voi sopra Gesù figliuolo dell' uomo ed insieme figliuolo di Dio. Invano affettate voi di richiamare in dubbio la mia fede in questo vero Redentore. Io dichiaro in faccia a voi che egli sta in cielo assiso alla destra di Dio onnipotente, donde verrà a giudicare tutto il mondo.» Molti credettero in Gesù Cristo e nella semplicità dell' anima loro cominciarono ad esclamare: Gloria al figliuolo di Davidde.

I Giudei ingannati nella loro aspettazione si misero furiosamente a gridare: egli ha bestemmiato: sia sull'istante precipitato giù e tolto di vita. Corsero su immediatamente e lo precipitaron sopra il lastrico della piazza.

Non morì soll' istante, e potutosi rialzare posesi ginocchioni e ad esempio del Salvatore invocava la divina misericordia sopra i suoi nemici dicendo: perdonate, o Signore, perciocchè essi non sanno che cosa si facciano.

Allora i furibondi suoi nemici ad istigazione del Pontefice gli lanciarono addosso una grandine di sassi, finchè vi corse uno che datogli un colpo di stanga sul Capo lo stese morto. Molti fedeli vennero trucidati con questo Apostolo e sempre per la medesima causa cioè in odio del cristianesimo. V. Eusebio Stor. Ec.

Altri viaggi di s. Paolo - Scrive a Timoteo e a Tito - Suo ritorno a Roma - Anno di Cristo 68.

Sciolto s. Paolo dalle catene della prigione volse il cammino verso quei luoghi ove aveva divisato di andare. Egli adunque andò nella Giudea a vedere gli Ebrei; ma vi si fermò poco perchè quegli ostinati davano già opera a riaccendere la primitiva persecuzione. Andò a Colosso secondo la promessa fatta a Filemone. Si recò a Candia dove predicò il Vangelo e dove ordinò Tito vescovo di quell'Isola. Ritornò nell'Asia a visitare le chiese di Troade, a Iconio, a Listri, a Mileto, a Corinto, a Nicopoli, a Filippi. Da questa città scrisse una lettera al suo Timoteo che aveva ordinato vescovo di Efeso.

In questa lettera l'Apostolo gli dà parecchie regole per la consacrazione dei vescovi e dei sacerdoti, e per l'esercizio di molte cose riguardanti alla disciplina ecclesiastica. Quasi nello stesso tempo scrisse una lettera a Tito, vescovo di Creta e gli dà quasi i medesimi avvisi dati a Timoteo, e lo invita a venirlo presto a vedere.

Si crede comunemente che egli sia andato a predicare nella Spagna e in molti altri luoghi. Impiegò cinque anni in missioni e fatiche apostoliche. Ma i fatti particolari di questi viaggi, le conversioni per sua cura operatesi ne' varii paesi non ci sono conosciute. Diciamo solo con s. Anselmo «che il santo Apostolo corse dal mar Rosso fino all'Oceano portando ovunque la luce della verità. Egli fu come il sole che illumina tutto il mondo dall' oriente all' occidente sicchè piuttosto a Paolo era mancato mondo e popoli da convertire, che Paolo sia mancato ad alcuno degli uomini. Questa è la misura del suo zelo e della sua carità.» Mentre Paolo era occupato nelle fatiche dell' apostolato, seppe che in Roma era scoppiata una fiera persecuzione sotto all'impero di Nerone. Paolo s'immaginò tosto il bisogno grave di sostenere la fede in simili occasioni, e prese immediatamente il cammino verso Roma.

Giunto in Itana egli trovò ovunque pubblicati i bandi di Nerone contro ai fedeli. Sentiva i delitti e le calunnie loro imputate; ovunque vedeva croci, roghi e altri generi di supplizi preparati ai confessori della fede, e ciò raddoppiava in Paolo il desiderio di trovarsi presto tra que' fedeli. Giuntovi appena, come colui che offeriva a Dio se stesso, si diede a predicare nelle pubbliche piazze, nelle sinagoghe tanto ai Gentili quanto agli Ebrei. A questi che si erano quasi sempre dimostrati ostinati predicava imminente l' adempimento delle profezie del Salvatore, con cui era predetta la distruzione della città e del tempio di Gerusalemme colla dispersione di tutta quella nazione. Suggeriva però un mezzo onde evitare i divini flagelli, cioè convertirsi di cuore e riconoscere il loro Salvatore in quel Gesù che avevano crocifisso.

Ai Gentili predicava la bontà e la misericordia di Dio che li invitava a penitenza; che perciò lasciassero il peccato, mortificassero le passioni e abbracciassero il Vangelo. A tale predicazione confermata da continui miracoli gli uditori venivano in folla a chiedere il Battesimo. Così la Chiesa perseguitata col ferro, col fuoco e con mille terrori compariva più bella e più fiorente e accresceva ogni dì il numero de' suoi eletti.

Che più? S. Paolo spinse tant' oltre il suo zelo e la sua carità che giunse a guadagnare un certo Proclo intendente del palazzo imperiale, e la medesima moglie dell'imperatore. Costoro abbracciarono con ardore la fede e morirono martiri.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/