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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Non essere solo uno che dice "Signore, Signore", cioè un sognatore della preghiera che vive più nell'ascolto di sé stesso che della volontà di Dio. In ogni momento sei tentato di mettere la tua persona al centro di tutto. Invece pregare è decentrarsi, dimenticarsi, affinché Dio possa occupare tutto lo spazio del tuo io. Pregare è come respirare. Bisogna che la preghiera entri anche nel tuo inconscio e che essa ti abiti anche durante la notte. Svegliandoti al mattino, la preghiera si affaccera' prima di ogni altro pensiero.
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Vita di San Paolo apostolo di San Giovanni Bosco



San Paolo

Viaggio di san Paolo da Malta a Siracusa - Predica in Reggio - Suo arrivo in Roma - Anno di Cristo 60.

I maltesi erano pieni di entusiasmo per Paolo e per la dottrina da lui predicata, per modo che oltre di venire in folla alla fede andavano eziandio a gara per somministrare a lui e a suoi compagni quanto occorreva e pel tempo che dimorarono in Malta, e per fare il viaggio fino a Roma. Paolo dimorò in Malta tre mesi, a motivo dell'inverno in cui il mare non è navigabile. Si vuole comunemente che in quello spazio di tempo egli abbia avviato Publio nella perfezione cristiana, e che prima di partire lo abbia ordinato vescovo di quell'Isola; il che certamente a quei fedeli tornò di grande consolazione.

Venuta la primavera e decisa la partenza per Roma, il centurione Giulio si aggiustò con una nave che da Alessandria andava verso l'Italia, e che per insegna aveva due dei chiamati Castore e Polluce, che gli idolatri credevano protettori della navigazione. Con gran rincrescimento dei Maltesi s'imbarcarono verso la Sicilia, che è un' isola molto vicina all'Italia, e favoriti dal vento giunsero in breve a Siracusa, città principale di quest' Isola. Quivi il Vangelo era già stato predicalo da s. Pietro, il quale vi aveva ordinato vescovo s. Marciano. Questo degno Pastore volle albergare in sua casa il santo Apostolo e gli fece celebrare i santi misteri in una grotta con grande allegrezza di lui e di quei fedeli. Una Chiesa antichissima, che sussiste ancora oggidì in quella città, è dedicata al nostro santo Apostolo e si crede che sia stata innalzata sopra la grotta medesima ove s. Paolo aveva predicato la parola di Dio, e celebrati i divini misteri.

Partendo da Siracusa costeggiò l'isola della Sicilia, passò il porto di Messina e giunse co' suoi compagni a Reggio città e porto della Calabria, vicinissimo alla Sicilia. Quivi si fermò un giorno.

Accreditati storici di quel paese raccontano molte cose maravigliose operate da s. Paolo in quella breve dimora, tra cui io scelgo il fatto seguente. I Reggiani, che erano idolatri, avendo udito essere approdato nel loro porto una nave coll'insegna di Castore e Polluce da loro molto onorati, corsero affollati a vederla. Paolo volle approfittare di quel concorso per predicare Gesù Cristo. Ma non lo volevano ascoltare. Onde egli mosso dalla fede in quel Gesù che per sua mano aveva operate tante maraviglie trasse fuori un mozzicone di candela, di poi esclamò: Vi prego di lasciarmi parlare almeno per quel poco di tempo, che durerà questo pezzetto di candela a consumarsi. Accolsero la condizione colle risa e si acquetarono.

Paolo pose quel cerino sopra una colonna di pietra posta sul lido. Di presente tutta la colonna prese fuoco, e comparve una gran fiamma, che gli servi di torchia ardente. Egli ebbe tempo abbondante da ammaestrarli, perciocchè quei barbari, sbalorditi a tal miracolo, stetterò mansuetamente ad ascoltar Paolo quanto volle parlare; nè alcuno ebbe l'ardire di disturbarlo. La fede vi fu ricevuta, e sopra il luogo del miracolo fu innalzata una magnifica Chiesa al vero Dio. Sull'altare maggiore venne collocata quella colonna, e per conservare la memoria di quel prodigio fu stabilita una solennità con uffizio proprio. Nella messa poi si legge un oremus che si traduce così: O Dio, che alla predicazione dell'Apostolo Paolo, risplendente divinamente una colonna di pietra, vi siete degnato di instruire i popoli di Reggio col lume della fede, concedeteci, ve ne preghiamo, che meritiamo di avere in cielo intercessore colui che abbiamo avuto predicatore del Vangelo in terra (Cesari; att. ap. v.2).

Dopo quel giorno invitati da un tempo favorevole Paolo e i suo' compagni s'imbarcarono per Pozzuolo, città della Campania, distante nove miglia da Napoli. Quivi fu grandemente consolato per l’ incontro di parecchi che avevano già abbracciata la fede loro predicata da san Pietro alcuni anni prima.

Quei buoni cristiani provarono anch'essi grande consolazione e pregarono Paolo di rimanere seco loro sette giorni. Paolo, avutane licenza dal Centurione, dimorò quel tempo, e in giorno festivo parlò alla piena adunanza di quei fedeli.

Le novelle dell'arrivo del grande Apostolo in Italia erano già pervenute a Roma, ed i fedeli di quella città, bramosi di conoscere in persona l'autore della famosa lettera che loro era stata scritta da Corinto, vennero a incontrarlo fino al Foro di Appio, oggidì Fossa nuova, che è una citta distante circa 50 miglia da Roma. Continuando il cammino, giunsero alle Tre Taverne che è un luogo distante circa 30 miglia da Roma, dove ne trovò molti altri che erano venuti fin là per fargli festevole accoglienza.

Accompagnato da quel gran numero di fedeli che non si potevano saziare di specchiarsi in quel gran ministro di Gesù Cristo egli giunse in Roma come condotto in trionfo. Ivi la fede cristiana, come si è detto, era già stata predicata da san Pietro, il quale da diciotto anni vi teneva la sede Pontificia.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/