Santo Rosario on line

Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Il Vangelo della casa costruita sulla roccia ci invita alla concretezza e coerenza. La roccia è la volontà di Dio. L'esistenza di chi costruisce su questa roccia è una casa robusta e accogliente. Venti, piogge, tempeste, terremoti... cioè difficoltà, prove, contrarietà non saranno assenti da quella casa. Ma, passata la tempesta, essa sarà ancora là, in piedi, sulla roccia. La nostra roccia è Cristo. Egli è quella "pietra angolare" sulla quale abbiamo costruito la nostra esistenza. Egli è l'unica certezza che non vacilla mai. Ma anche Gesù ha costruito una Sua casa qui sulla terra, la Chiesa, che nessun terremoto e nemmeno le porte dell' inferno prevarranno contro di essa. È bello ricordarci questa promessa ora, quando intorno alla Chiesa imperversa la tempesta.
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio di Don Giuseppe Tomaselli



Maria



Trentunesimo giorno - DIRITTI DI SOVRANITA

Ave Maria.

Invocazione. - Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

La Madonna è Regina e come tale ha i diritti di sovranità; noi siamo suoi sud­diti e dobbiamo tributarle ubbidienza ed onore.

L'ubbidienza che la Vergine vuole da noi è l'esatta osservanza della legge di Dio. Gesù e Maria hanno la stessa causa: la gloria di Dio e la salvezza delle anime; ma questo piano divino non si può attua­re se non si compie la volontà del Si­gnore, espressa nei dieci Comandamenti.

Alcuni punti del Decalogo si possono osservare con facilità; altri esigono dei sacrifici ed anche degli eroismi.

È un grande sacrificio la custodia con­tinua del giglio della purezza, perché si esige il dominio del corpo, il cuore mon­do da ogni affetto disordinato e la mente pronta ad allontanare le cattive immagi­ni ed i desideri peccaminosi; è un grande sacrificio il perdonare generosamente le offese e il fare bene a chi fa del male. Tuttavia l'ubbidienza alla legge di Dio è anche un atto di ossequio alla Regina del Cielo.

Nessuno s'illuda! Non c'è devozione vera a Maria, se l'anima offende grave­mente Dio e non sa risolversi a lasciare il peccato, specialmente l'impurità, l'odio e l'ingiustizia.

Ogni regina terrena è degna di onore da parte dei sudditi. La Regina del Para­díso merita più ancora. Riceve gli omaggi degli Angeli e dei Beati del Cielo, che la benedicono come il capolavoro della Di­vinità; deve essere anche onorata sulla terra, dove ha sofferto a fianco di Gesù, cooperando efficacemente alla Redenzio­ne. Gli onori che le si rendono, sono sempre inferiori a quelli che merita.

Si rispetti il santo nome della Madon­na! Non si pronunzi inutilmente; non si adoperi nei giuramenti; sentendolo be­stemmiare, dire subito: Sia benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre! -

Si onori l'immagine della Madonna, col salutarla e col rivolgerle contempora­neamente qualche invocazione.

Si saluti la Regina del Cielo almeno tre volte al giorno, con la recita dell'An­gelus Domini, e s'invitino gli altri, spe­cialmente i familiari a fare altrettanto. Chi non è in grado di recitare l'Angelus, supplisca con tre Ave Maria e tre Gloria Patri.

All'avvicinarsi delle feste solenni ad onore di Maria, si cooperi -in qualunque modo affinché riescano bene.

Le regine di questo mondo hanno l'o­rario della corte,. cioè in una data :ora del giorno sono onorate dalla compagnia di personaggi illustri; le dame di corte sono orgogliose di stare presso la loro sovrana e di sollevarne l'animo.

Chi volesse tributare alla Regina del Cielo un ossequio particolare, non lasci trascorrere giorno senza fare un'ora di corte spirituale. In un'ora determinata, mettendo da parte le occupazioni, e, se ciò non fosse possibile, anche lavorando, si sollevi con frequenza la mente alla Ma­donna, si preghi e si cantino le sue lodi, per ripagare gl'insulti che riceve da chi la bestemmia. Chi nutre amore filiale alla Celeste Sovrana, s'industria a tro­vare altre anime che la onorino con l'ora di corte. Chi organizza questa pia pra­tica, ne gioisca, perché si pone sotto il manto della Vergine, anzi dentro il suo Cuore Immacolato.

Esempio
Un bambino, precoce nell'intelligenza e nella virtù, cominciò a comprendere l'importanza della devozione a Maria e fece di tutto per onorarla e per farla ono­rare, considerandola la sua Madre e la sua Regina. All'età di dodici anni era ab­bastanza allenato a renderle omaggi. Si era fatto un programmino:

Ogni giorno fare una mortificazione particolare ad onore della Mamma Ce­leste.

Ogni giorno visitare la Madonna in Chiesa e pregare al suo Altare. Invitare altri a fare lo stesso.

Ogni mercoledì ricevere la Santa Co­munione, per rendere omaggio a Maria Santissima, affinché si convertano i pec­catori.

Ogni venerdì recitare la Corona dei sette dolori di Maria.

Ogni sabato digiunare e ricevere la Comunione per ottenere la protezione del­la Madonna in vita e in morte.

Appena svegliato, al mattino, volgere il primo pensiero a Gesù ed alla Divina Madre; andando a letto, alla sera, metter­mi sotto il manto della Madonna, chie­dendo la sua benedizione.

Il buon giovanetto, se scriveva a qual­cuno, metteva un pensiero sulla Madon­na; se cantava, sul suo labbro c'era sol­tanto qualche lode mariana; se racconta­va dei fatti ai compagni o ai parenti, per lo più narrava grazie o miracoli operati per mezzo di Maria.

Trattava la Madonna da Madre e da Regina e ne fu ricambiato con tale ab­bondanza di favori, da raggiungere la san­tità. Moriva a quindici anni, visitato visibilmente dalla Vergine, che lo invi­tava ad andare in Cielo.

Il giovanetto di cui si parla è San Do­menico Savio, il Santo dei ragazzi, il San­to più giovane della Chiesa Cattolica.

Fioretto.
- Ubbidire senza lamentar­si, per amore di Gesù e della Madonna anche nelle cose spiacevoli.

Giaculatoria.
- Ave Maria, salva l'a­nima mia!