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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Massime di perfezione cristiana:La stima e l'onore fanno come l'ombra, che fugge da chi cerca di raggiungerla; nonostante ciò molti scioc­camente si stancano e si affaticano invano nell'illusione di raggiungere tale fantasma.
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio di Don Giuseppe Tomaselli



Maria



Ventisettesimo giorno - Sesto dolore: LANCIATA E DEPOSIZIONE

Ave Maria.

Invocazione. - Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

Gesù era morto, erano finite le sue sof­ferenze, ma non erano finite per la Ma­donna; ancora una spada doveva tra­figgerla.

Affinché non fosse turbata la gioia del seguente sabato pasquale, i Giudei de­ponevano dalla croce i condannati; se ancora non erano morti, li uccidevano rompendo loro le ossa.

La morte di Gesù era certa; tuttavia uno dei soldati si avvicinò alla Croce, diede un colpo di lancia e apri il costato al Redentore; ne usci sangue ed acqua.

Questa lanciata fu per Gesù un oltraggio, per la Vergine un nuovo dolore. Se una madre vedesse infiggere un col­tello nel petto del figlio morto, cosa pro­verebbe nell'animo? ... La Madonna contemplò quell'atto spietato e senti tra­passare dalla stessa lancia il suo Cuore. Altre lacrime sgorgarono dai suoi occhi. Anime pietose s'interessarono per ave­re da Pilato il permesso di seppellire il corpo di Gesù. Con grande rispetto il Redentore fu deposto dalla Croce. La Madonna ebbe tra le braccia il cor­po del Figlio. Seduta ai piedi della Croce, col Cuore spezzato dal dolore, contemplò quelle sacre membra insanguinate. Rivi­de nella mente il suo Gesù, tenero bam­bino vezzoso, quando lo copriva di baci; lo rivide grazioso adolescente, quando in­cantava con la sua attrattiva, essendo il più bello dei figli degli uomini; ed ora lo mirava esanime, in uno stato da far pietà. Guardò la corona di spine intrisa di sangue e quei chiodi, strumenti della Pas­sione, e si fermò a contemplare le ferite!

Vergine Sacrosanta, tu hai dato al mondo il tuo Gesù per la salvezza degli uomini e guarda come ora gli uomini te lo rendono! Quelle mani che hanno be­nedetto e beneficato, l'ingratitudine uma­na le ha forate. Quei piedi che sono andati in giro per evangelizzare sono piagati! Quel volto, che gli Angeli mi­rano con devozione, gli uomini lo hanno ridotto irriconoscibile!

O devoti di Maria, perché non sia va­na la considerazione del grande dolore della Vergine ai piedi della Croce, pren­diamo qualche frutto pratico.

Quando i nostri occhi si posano sul Crocifisso o sull'immagine della Madon­na, rientriamo in noi stessi e riflettiamo: Io con i miei peccati ho aperto le ferite nel corpo di Gesù ed ho fatto lacrimare e sanguinare il Cuore di Maria!

Mettiamo nella ferita del Costato di Gesù le nostre colpe, specialmente le più gravi. Il Cuore di Gesù è aperto, affin­ché tutti vi possano entrare; però vi si entra per mezzo di Maria. La preghiera della Vergine è efficacissima; tutti i pec­catori possono goderne i frutti.

La Madonna implorò sul Calvario la divina misericordia per il buon ladrone e gli ottenne la grazia di andare quel gior­no stesso in Paradiso.

Nessun'anima dubiti della bontà di Ge­sù e della Madonna, ancorché fosse carica dei più enormi peccati.

Esempio
Narra il Discepolo, valente scrittore sacro, che vi era un peccatore, il quale tra le altre colpe aveva anche quella di avere ucciso il padre e il fratello. Per sfuggire alla giustizia andava ramingo.

Un giorno di quaresima entrò in una Chiesa, mentre il predicatore parlava del­la misericordia di Dio. Il suo cuore si aprì alla fiducia, decise di confessarsi e, finita la predica, disse al predicatore: Voglio confessarmi con voi! Ho dei delitti nell'anima! -

Il Sacerdote lo invitò ad andare a pregare all'Altare della Madonna Addo­lorata: Domandate alla Vergine il vero dolore dei vostri peccati! -

Il peccatore, inginocchiato davanti al­l'immagine dell'Addolorata, pregò con fede e ricevette tanta luce, per cui capi la gravezza delle sue colpe, le molte of­fese recate a Dio ed alla Madonna Ad­dolorata e fu preso da tale dolore che mori ai piedi dell'Altare.

Il giorno seguente il Sacerdote predi­catore raccomandò al popolo che si pre­gasse per l'infelice ch'era morto in Chie­sa; mentre diceva ciò, apparve nel Tem­pio una bianca colomba, da cui si vide cadere una cartella davanti ai piedi del Sacerdote. Questi la prese e vi lesse: L'a­nima del morto appena uscita dal corpo, è andata in Paradiso. E tu continua a pre­dicare l'infinita misericordia di Dio! -

Fioretto.
- Evitare i discorsi scan­dalosi e rimproverare chi ardisse farli.

Giaculatoria.
- O Gesù, per la Piaga del tuo Costato, pietà degli scandalosi!