Santo Rosario on line

Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:I mezzi migliori per ottenere un progresso spiri­tuale sono la preghiera e la lettura spirituale. Tolle et lege (prendi e leggi) fu detto a Sant'Agostino e, dopo aver letto, l'intera sua vita subì un completo cambia­mento. Così accadde anche a Sant'Ignazio, soldato fe­rito, quando lesse le vite dei santi. Quanto spesso noi stessi abbiamo trovato la luce che penetrava nelle no­stre anime durante la lettura spirituale! Tommaso da Kempis scrive: “ Allora prendi in mano un libro come Simeone, quell'uomo giusto, prese tra le sue braccia Gesù bambino; e quando avrai finito, chiudi il libro e rendi grazie per ogni parola che esce dalla bocca di Dio, perché nel campo del Signore hai trovato un te­soro nascosto ”. San Bernardo dice: “ Cerca non tanto di cogliere il significato, quanto di gustare ciò che hai letto. Non lasciamoci morire di fame in mezzo all'ab­bondanza! ”. Vi è infatti poco profitto nella lettura se non leggiamo bene. La lettura spirituale è uno degli esercizi e dei doveri spirituali più preziosi, tanto che nessuno si può permettere di trascurarlo. Quando scegliete un libro, non prendete qualcosa che è al di sopra delle vostre capacità, ma sceglietene sempre uno che sia in grado di darvi il maggiore profitto spiri­tuale.
font

Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio di Don Giuseppe Tomaselli



Maria



Diciassettesimo giorno - MADRE DELLA PERSEVERANZA

Ave Maria.

Invocazione. - Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

Nel Vangelo è detto: « Chi avrà per­severato sino alla fine, questi sarà sal­vo! » (S. Matteo, XXIV, 13).

Il Signore non richiede solamente i principi della buona vita, ma la fine, e darà il premio a chi avrà perseverato. Giustamente la perseveranza è chiamata la porta del Cielo.

La volontà umana è debole; ora dete­sta il peccato e più tardi lo commette; un giorno decide di mutare vita e l'in­domani riprende le cattive abitudini. Il perseverare senza cadute o rallentamenti è una grazia di Dio, che si deve chiede­re con insistenza nella preghiera; senza di ciò, ci si mette in pericolo di, dannarsi.

Quanti, da fanciulli, erano angioletti e poi in gioventù sono divenuti diavoli ed hanno continuato la cattiva vita sino alla morte!

Quante fanciulle e signorine pie ed esemplari, in un certo periodo della vita, a motivo di una cattiva occasione, si sono date al peccato, con scandalo della fami­glia e del vicinato, e poi sono morte nell'impenitenza!

Il peccato che porta all'impenitenza finale è l'impurità, perché questo vizio toglie il gusto delle cose spirituali, a poco a poco fa perdere la fede, lega tal­mente che non fa distaccare più dal male e spesso porta ai sacrilegi della Confessione e della Comunione.

Dice Sant'Alfonso: A chi ha avuto l'abitudine del vizio impuro, non basta il fuggire le occasioni prossime, più perico­lose, ma egli deve tenere lontane anche le occasioni remote, evitando quei saluti, quei regali, quei biglietti e simili... - (S. Alfonso - Apparecchio alla morte). « La nostra fortezza, dice il Profeta Isaia, è come la fortezza della stoppa posta nella fiamma » (Isaia, I, 31). Chi si mette nel pericolo con la speranza di non peccare, è come quel pazzo che pretendesse di camminare sul fuoco sen­za bruciarsi.

Si riferisce nelle storie ecclesiastiche, che una santa matrona compiva il pietoso ufficio di seppellire i Martiri della fede. Una volta ne trovò uno che ancora non era spirato e lo portò a casa sua. Quel ta­le guarì. Ma cosa avvenne? Con l'occasio­ne vicina queste due sante persone (co­.me allora potevano chiamarsi) a poco a poco perdettero anche la fede.

Chi può essere sicuro di sé, quando si pensa alla fine misera del re Saul, di Salomone e di Tertulliano?

L'àncora di salvezza per tutti è la Ma­donna, Madre della perseveranza. Nella vita di Santa Brigida si legge che un giorno questa Santa udì Gesù che così parlava alla Vergine Santissima: Madre mia, chiedimi quanto vuoi, poiché qualunque tua domanda non può che es­sere esaudita. Niente tu, o Madre, mi' hai negato vivendo sulla terra e niente ti nego ora io essendo in Cielo. -

Ed alla stessa Santa disse la Madon­na: Io son chiamata la Madre della mi­sericordia e tale io sono perché tale mi ha fatta la Divina Misericordia. -

Alla Regina del Cielo dunque doman­diamo la grazia della perseveranza e chie­diamola specialmente durante la Consa­crazione, nella Santa Messa, recitando un'Ave Maria con fede.

Esempio
Si riporta un fatto, assai significativo. Mentre un Sacerdote confessava in una Chiesa, vide prendere posto, a qualche passo dal confessionale, un giovanotto; pareva che volesse e non volesse confes­sarsi; dal volto appariva la sua inquie­tudine.

Il Sacerdote in un dato momento lo chiamò: Vuoi confessarti? - Ebbene... mi confesso! Però la mia confessione sarà lunga. - Vieni con me in una stanzetta solitaria. -

Finita la confessione, il penitente dis­se: Quanto ho confessato, lei può dirlo anche dal pulpito. Racconti a tutti la mi­sericordia della Madonna verso di me. -

Il giovanotto così iniziò la sua accu­sa: Credo che Dio non mi perdonerà i miei peccati!!! Oltre agli innumerevoli peccati di disonestà, più per dispetto a Dio che per soddisfazione, ho buttato un Crocifisso per disprezzo ed odio. Più vol­te mi sono comunicato col sacrilegio ed ho calpestato la Sacra Particola. -

Narrò poi che passando davanti a quel­la Chiesa, aveva sentito un grande impul­so ad entrarvi e non potendo resistere vi era entrato; aveva avvertito, stando in Chiesa, un grande rimorso di coscienza con una certa volontà di confessarsi e per questo si era avvicinato al confessionale. Il Sacerdote, meravigliato di questa strepitosa conversione, chiese: Hai avu­to in questo periodo qualche devozione verso la Madonna? - No, Padre! Io pensavo di essere dannato. — Eppure, qui deve esserci la mano della Madon­na! Pensa meglio, cerca di ricordarti se hai fatto qualche atto di ossequio alla Vergine Santissima. Tieni addosso qual­che cosa di sacro? - Il giovane scopri il petto e mostrò l'Abitino della Madon­na Addolorata. - Oh, figlio! Non vedi che è stata la Madonna a farti la gra­zia? La Chiesa, ove sei entrato, è de­dicata alla Vergine. Ama questa buona Mamma, ringraziala e non tornare a pec­care più! -

Fioretto.
- Scegliere un'opera buo­na, da fare ogni sabato, affinché la Ma­donna ci aiuti a perseverare nel bene sino alla fine della vita.

Giaculatoria.
- Maria, Madre della perseveranza, mi chiudo nel vostro Cuore!