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Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:O redentore misericordioso, che ci amasti fino a morire per salvarci e fino a dimenticare te stesso per noi fra i tuoi tormenti, dammi la grazia che io pure dimentichi me stessa e viva solo per darti delle anime. Collaborerò così all'opera della tua misericordia, conforme alla volontà del Padre tuo.
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio di Don Giuseppe Tomaselli



Maria



Ventitreesimo giorno - Secondo dolore: LA FUGA IN EGITTO

Ave Maria.

Invocazione. - Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

I Magi, avvisati dall'Angelo, ritorna­rono alla propria patria, non ripassando da Erode. Questi, irato per essere stato deluso e temendo che il nato Messia un giorno gli avrebbe tolto il trono, stabili di uccidere tutti i bambini di Betlem e dei dintorni, dai due anni in giù, nella stolta speranza di coinvolgere nella strage anche Gesù.

Ma l'Angelo del Signore apparve nel sonno a Giuseppe e gli disse: Alzati, prendi il Bambino e la Madre sua e fug­gi in Egitto; starai lì finché io te lo dica. Infatti manca poco che Erode cerchi il Bambino per ucciderlo. - Giuseppe si alzò, prese il Bambino e la Madre sua di nottetempo e si recò in Egitto; quivi rimase sino alla morte di Erode, affinché si adempisse quanto era stato detto dal Signore per mezzo del Profe­ta: « Ho chiamato dall'Egitto il mio Figliuolo » (San Matteo, II, 13).

In questo episodio della vita di Gesù consideriamo il dolore provato dalla Ma­donna. Quale angoscia per una madre il sapere che il proprio figlio è cercato a morte, senza motivo, da un uomo forte e prepotente! Deve fuggire subito, di notte, nella stagione invernale, per recar­si in Egitto, circa 400 miglia distante! Abbracciare i disagi di un lungo viaggio, per le vie incomode ed attraverso il deser­to! Andare ad abitare, priva di mezzi, in paese sconosciuto, ignara della lingua e senza conforto dei parenti!

La Madonna non disse parola di la­mento, né contro Erode né verso la Prov­videnza, che tutto disponeva. Avrà ri­chiamato alla mente la parola, di Simeo­ne: Una spada trapasserà la tua stessa anima! -

È provvidenziale ed umano l'ambien­tarsi. Dopo parecchi anni di dimora in Egitto, la Madonna, Gesù e San Giusep­pe si erano acclimatati. Ma l'Angelo or­dinò di ritornare in Palestina. Senza ad­durre pretesti, Maria riprese il viaggio del ritorno, adorando i disegni di Dio.

Quale lezione devono apprendere i de­voti di Maria!

La vita è un intreccio di contrattempi e di disillusioni. Senza la luce della fede, potrebbe avere il sopravvento lo scorag­giamento. È necessario mirare gli avve­nimenti sociali, familiari ed individuali, con gli occhiali celesti, cioè vedere in ogni cosa il lavoro della Provvidenza, che tutto dispone per il maggior bene delle creature. I disegni di Dio non si possono scrutare, ma con l'andar del tempo, se si riflette, ci si convince della bontà di Dio nell'aver permessa quella croce, quel­l'umiliazione, quella incomprensione, nel­l'avere impedito quel passo e nell'averci posto in circostanze impreviste.

In ogni contrarietà procuriamo di non perdere la pazienza e la fiducia in Dio e in Maria Santissima. Uniformiamoci ai voleri di Dio, dicendo umilmente: Signore, sia fatta la tua volontà!

Esempio
Si narra nelle Cronache Francescane che due Religiosi dell'Ordine, amanti del­la Madonna, si misero in viaggio per vi­sitare un santuario. Pieni di fede, aveva­no fatto molto cammino ed infine s'inol­trarono in un fitto bosco. Speravano po­terlo presto attraversare, ma non vi riu­scirono, essendo venuta la notte. Presi da sgomento, si raccomandarono a Dio e al­la Madonna; compresero che la volon­tà divina permetteva quel contrattempo.

Ma la Vergine Santissima veglia sui suoi figliuoli tribolati e viene a soccorrerli; meritarono questo soccorso quei due Fra­ti, che si trovavano nell'imbarazzo.

I due sperduti camminando ancora, s'imbatterono in una casa; s'accorsero ch'era una nobile abitazione. Chiesero ospitalità per la notte.

I due servitori, che aprirono l'uscio, accompagnarono i Frati dalla padrona. La nobile matrona chiese: Come vi tro­vate in questo bosco? - Siamo in pelle­grinaggio ad un santuario della Madon­na; ci siamo per caso sperduti.

- Dato che è così, passerete la not­te in questo palazzo; domani, ' quando partirete, vi darò una lettera che potrà giovarvi. -

Il mattino seguente, ricevuta la lette­ra, i Frati ripresero il cammino. Allonta­natisi un po' dall'abitazione, osservaro­no la letterà e si meravigliarono a non vedervi l'indirizzo; nel frattempo, guar­dando all'intorno, si accorsero che l'abi­tazione della matrona non c'era più; era sparita ed al suo posto c'erano gli alberi. Aperta la lettera, vi trovarono un foglio, firmato dalla Madonna. Lo scritto dice­va: Colei che vi ha ospitato è la vostra Madre Celeste. Ho voluto ricompensarvi del vostro sacrificio, perché vi siete messi in viaggio per amor mio. Continuate a servirmi e ad amarmi. Vi aiuterò in vita ed in morte. -

Dopo questo fatto, si può immagina­re con quanto ardore quei due Frati ono­rassero la Madonna per tutta la vita.

Iddio permise quello smarrimento nel bosco, affinché quei due potessero pro­vare la bontà e la delicatezza della Ma­donna.

Fioretto.
- Nelle contrarietà frenare l'impazienza, moderando specialmente la lingua.

Giaculatoria.
- Signore, sia fatta la tua volontà!