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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Non ti meraviglierai affatto delle tue debolezze ma, riconoscendoti per quella che sei, ti arrossirai della tua infedeltà a Dio ed in lui confiderai, abbandonandoti tranquillamente sulle braccia del celeste Padre, come un bambino su quelle della propria madre.
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Vita di San Pietro di San Giovanni Bosco



San Pietro

S. Pietro dissuade il suo divin Maestro dalla passione. Va con Lui sul monte Tabor. Anno di Gesù C. 32.

Il divin Redentore dopo aver fatto conoscere a' suoi discepoli come egli edificava la sua Chiesa sopra basi stabili, incrollabili ed eterne, volle dar loro un ammaestramento affinchè ben comprendessero che egli non fondava questo suo regno, ovvero la sua Chiesa, con ricchezze o magnificenza mondana, bensì coll'umiltà, col disprezzo di se stesso e coi patimenti. Con questo proposito adunque manifestò a S. Pietro ed a tutti i suoi discepoli la lunga serie de' suoi patimenti e la morte obbrobriosa, che da parte degli Ebrei doveva soffrire in Gerusalemme. Pietro, che amava teneramente il suo maestro, inorridì all'udire i mali cui era per essere esposta la sacra di Lui persona, e, trasportato dall'amore che un tenero figlio ha per suo padre, lo trasse in disparte, e prese a persuaderlo, che si recasse lontano da Gerusalemme, per evitare quei mali e conchiuse: lungi da voi, Signore, cotesti mali. Gesù lo riprese del suo affetto troppo sensibile dicendogli: ritirati da me, o avversario, questo tuo parlare mi dà scandalo: tu non sai ancora gustare le cose di Dio, ma soltanto le cose umane. Ecco, dice S. Agostino, quel medesimo Pietro che dinanzi lo aveva confessato per figliuolo di Dio, qua teme che egli muoia come figliuolo dell'uomo.

Nell'atto che il Redentore manifestò i mali trattamenti che doveva soffrire per parte de' Giudei, promise, che alcuni di loro prima di morire avrebbero gustato un saggio della sua gloria, e ciò per confermarli nella fede, e acciocchè non si lasciassero avvilire quando lo vedessero esposto ai patimenti della passione. Alcuni giorni dopo Gesù scelse tre apostoli Pietro, Giacomo, Gioanni, e seco li condusse sopra di un monte detto comunemente il Taborre. In presenza di questi tre discepoli si trasfigurò, cioè lasciò trasparire un raggio della sua divinità intorno alla sacrosanta sua persona. Nell'atto stesso una luce sfolgoreggiante lo circondò e il suo volto divenne simile al chiarore del sole, e le sue vesti bianche come neve. Pietro allorchè giunse sul monte; forse stanco dal viaggio, si era posto a dormire cogli altri due; ma tutti in quel momento destandosi videro la gloria del loro divino Maestro. A questo spettacolo comparvero eziandio presenti Mosè ed Elia. Al vedere risplendente il Salvatore, alla comparsa di quei due personaggi, e di quell'insolito splendore, Pietro sbalordito voleva parlare e non sapeva che dire; e quasi fuori di sè, riputando per nulla ogni umana grandezza in confronto di quel raggio di paradiso, si sentì ardere di desiderio di rimanere sempre colà insieme col suo maestro. Quindi rivolto a Gesù disse: O Signore, quanto mai è cosa buona il dimorare in questo luogo: se così vi piace, facciamo qui tre padiglioni, uno per voi, uno per Mosè, e l'altro per Elia.

Pietro, come ci attesta il Vangelo, era fuori di sè e parlava senza sapere quai cosa dicesse. Era un trasporto d'amore pel suo Maestro e un vivo desiderio della felicità.

Pietro seguitava tuttora a parlare quando soppraggiunse una nuvola maravigliosa che avvolse tutti gli apostoli. In quello stesso momento dal mezzo di quella nuvola fu udita una voce che diceva: questi è il mio figliuolo diletto, in cui ho riposto le mie compiacenze, ascoltatelo. Allora i tre apostoli vie più atterriti caddero a terra comme morti; ma il Redentore avvicinandosi li toccò colla mano e facendo loro coraggio li rialzò in piedi. Rialzatisi non videro più nè Mosè nè Elia; eravi il solo Gesù nel suo stato naturale. Gesù comandò loro di non manifestare ad alcuno quella visione se non dopo la sua morte e risurrezione.

Dopo tal fatto quei tre discepoli crebbero a dismisura in amore verso Gesù. S. Giovanni Damasceno rende ragione perchè Gesù abbia di preferenza scelto questi tre apostoli e dice, che Pietro essendo stato il primo a render testimonianza della divinità del Salvatore meritava di essere testimonio della sua umanità glorificata; Giacomo ebbe altresì tal privilegio perchè doveva essere il primo a seguire il suo maestro col martirio; S. Gioanni aveva il manto verginale che lo fece degno di questo onore. Damasc. hom. de trans.

La chiesa cattolica celebra il memorabile avvenimento della trasfigurazione del Salvatore sul monte Tabor il giorno sei di agosto.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/