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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Il Signore ci fa conoscere chi siamo un poco per volta. In verità mi sembra inconcepibile come uno, che ha intelligenza e coscienza, possa insuperbirsi.
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Vita di San Pietro di San Giovanni Bosco



San Pietro

S. Pietro guarisce uno storpio; sua seconda predica; Anno di Gesù Cristo 33.

Ma il nemico del genere umano che vedeva distruggersi il suo regno cercò di suscitare una persecuzione contro alla Chiesa nel medesimo suo principio. Mentre Pietro predicava nel tempio, sopraggiunsero i sacerdoti, i magistrati del tempio ed i Sadducei, i quali negavano la risurrezione dei morti. Costoro mostravansi sommamente infuriati perchè Pietro predicava al popolo la risurrezione di Gesù Cristo Impazienti e pieni di collera interruppero la predica di Pietro, gli misero le mani addosso, lo condussero insieme a Giovanni in prigione con animo di discorrere con l'uno e con l'altro nel dì seguente. Temendo però rimostranze da parte del popolo, non fecero loro alcun male, e li lasciarono in pace tutta la notte.

Fattosi giorno si radunarono tutti i principali della città, cioè tutto il supremo magistrato di quella nazione si radunò a concilio per giudicare que' due Apostoli, come se fossero i più scellerati ed i più formidabili uomini del mondo. In mezzo a quella maestosa assemblea furono introdotti Pietro e Giovanni, e con essi lo storpio da loro guarito.

Fu dunque loro fatta solennemente questa dimanda: con qual virtù e in nome di chi avete guarito questo storpio? Allora Pietro pieno di Spirito Santo con un coraggio veramente degno del capo della Chiesa prese a parlare nella seguente maniera: «Principi del popolo, e voi dottori della legge, ascoltate. Se in questo giorno veniamo accusati e ci formano un processo per un'opera ben fatta, quale è la guarigione di quell'infermo, sappiate tutti, e lo sappia tutto il popolo d'Israele, che costui, il quale vedete qui alla vostra presenza sano e salvo, ha ottenuto la sanita nel nome del nostro Signore Gesù Nazareno; quel medesimo che voi metteste in croce, e che Iddio ha fatto risorgere da morte a vita. Questa è quella Pietra che da voi fabbricando fu rigettata, e che ora è divenuta la Pietra angolare. Niuno può aver salute se non in lui, nè avvi altro nome sotto al cielo dato agli uomini fuori di questo, nel quale si possa aver salute.»

Questo parlare franco e risoluto del principe degli Apostoli produsse profonda impressione nell'animo di tutti coloro, che componevano l'assemblea, in guisa che ammirando il coraggio e l'innocenza di Pietro non sapevano a qual partito appigliarsi. Volevano punirli, ma il gran credito che il miracolo poco prima operato aveva loro fatto acquistare in tutta la città, faceva temere tristi conseguenze. Tuttavia volendo prendere qualche risoluzione fecero uscire i due Apostoli dal luogo del concilio, e convennero di proibire ad essi sotto pene severissime di non parlare mai più in avvenire delle cose passate, nè mai più nominare il nome di Gesù Nazareno, affinchè venisse a perdersi perfin la memoria di tali cose. Ma sta scritto che sono inutili gli sforzi degli uomini quando sono contrarti al volere di Dio.

Pertanto ricondotti i due Apostoli in mezzo al concilio, come udirono intimarsi quella severa minaccia, lungi dallo spaventarsi, con fermezza e costanza maggiore di prima Pietro rispose: orsù decidete voi stessi, se la giustizia e la ragione permettano di ubbidire piuttosto a voi che a Dio. Noi non possiamo fare a meno di palesare quel tanto che abbiamo udito e veduto.

Allora quei giudici vie più confusi, non sapendo nè che rispondere, nè che fare, presero la risoluzione di mandarli per questa volta impuniti, proibendoli soltanto di non più predicare Gesù Nazareno.

Appena lasciati liberi Pietro e Giovanni andarono subitaneamente a trovare gli altri discepoli, i quali erano in grave inquietudine per la loro prigionia. Come poi ebbero udito il racconto di quanto era avvenuto, ognuno rese grazie a Dio pregandolo a voler loro dare forza e virtù di predicare la divina parola a fronte di qualsiasi pericolo.

Se i cristiani dei giorni nostri avessero il coraggio de' fedeli de' primi tempi, e superando ogni rispetto umano professassero intrepidi la loro fede, certamente non si vedrebbe tanto disprezzo di nostra santa religione; e forse tanti che cercano di mettere in burla e la religione ed i sacri ministri sarebbero dalla giustizia e dalla innocenza costretti a venerare la stessa religione insieme co' suoi ministri.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/