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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:Il cristallo, percosso dai raggi del sole, li riverbera. Così, il credente, illuminato dal fulgore di Cristo, deve emettere scintille di parole e di esempi che siano in grado di illuminare e accendere il prossimo.
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio di Don Giuseppe Tomaselli



Maria



Primo giorno - MARIA É MADRE

Ave Maria.

Invocazione. - Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

La Chiesa, invitando a salutare la Ma­donna, dopo l'invocazione « Salve Re­gina! » aggiunge « Madre di misericor­dia! »

Non c'è sulla terra un nome più dol­ce di quello di madre, espressione di bontà, di tenerezza e di conforto. Alle madri terrene Iddio Creatore dà un cuo­re grande, atto ad amare ed a sacrifi­carsi per i figli.

La Vergine Santissima è la Madre per eccellenza; la profondità del suo Cuore non si può scandagliare, poiché Iddio la dotò di doni eccezionali, dovendo essere la Madre del Verbo Incarnato ed anche di tutti i redenti.

Nell'atto in cui stava per compiersi la Redenzione. Gesù morendo mirò l'u­manità bisognosa ed amandola sino al­l'estremo limite, le lasciò quanto aveva di più caro sulla terra, la propria Madre: « Ecco tua Madre! » E rivolto a Maria, esclamò: « Donna, ecco tuo figlio! ».

Con queste parole divine la Madonna fu costituita Madre comune, Madre adot­tiva dei redenti, titolo che meritò con i materni dolori, patiti ai piedi della Croce.

L'Apostolo prediletto, San Giovanni, tenne la Santa Vergine a casa sua come una Madre; tale la considerarono gli A­postoli ed i primitivi Cristiani e tale la invocano e l'amano le innumerevoli schiere dei suoi figli devoti.

La Madonna, stando in Cielo presso il trono dell'Altissimo, esercita di conti­nuo e mirabilmente il compito di Madre, memore di ciascuno dei suoi figli, che sono frutto del Sangue del suo Gesù e dei suoi dolori.

La madre ama e per conseguenza se­gue i figliuoli, ne comprende e ne intui­sce i bisogni, ha viscere di compatimen­to, prende viva parte alle loro pene ed alle loro gioie ed è tutta per ognuno di essi.

La Santissima Vergine ama di amore soprannaturale tutte le creature e spe­cialmente quelle rigenerate alla grazia con il Battesimo; le attende con ansia nella gloria eterna.

Ma sapendo che in questa valle di la­crime sono in pericolo di perdersi, implo­ra da Gesù grazia e misericordia, affinché non cadano in peccato o subito si rialzino dopo la colpa, affinché abbiano la forza di sopportare i travagli della vita terrena ed abbiano il necessario anche per il corpo.

La Madonna è Madre, ma più che tutto è Madre di misericordia. Ricorria­mo a lei in ogni nostra necessità, spirituale e temporale; invochiamola con fi­ducia, mettiamoci nelle sue mani con se­renità e riposiamo sotto il suo manto con sicurezza, come dolcemente riposa il bim­bo tra le braccia della mamma.

Esempio
Un giorno si presentò a D. Bosco un medico valente, ma incredulo, e gli dis­se: La gente dice che lei guarisce da ogni malattia.

- Io? No!

- Eppure me l'hanno assicurato, ci­tandomi anche il nome delle persone ed il genere delle malattie.

- Lei s'inganna! Si presentano a me tanti per avere grazie e guarigioni; ma io raccomando di pregare la Madonna e di fare, qualche promessa. Le grazie si ottengono per intercessione di Maria, che è Madre amorosa.

- Ebbene, guarisca anche me e cre­derò anch'io ai miracoli.

- Da quale malattia lei è travagliato? -

Dal male caduco; sono epilettico. Gli assalti del male sono frequenti e non posso uscire senza essere accompagnato. Le cure valgono a nulla.

- Allora - soggiunse Don Bosco - faccia anche lei come gli altri. Si metta in ginocchio, reciti con me alcune pre­ghiere, si disponga a purificare l'anima con la Confessione e la Comunione e vedrà che la Madonna la consolerà.

- Mi comandi altro, perché quello che mi dice non posso farlo.

- Perché?

- Perché . sarebbe per me un'ipocri­sia. Io non credo né a Dio, né alla Ma­donna, né a preghiere, né a miracoli. - Don Bosco rimase costernato. Pure tan­to fece che indusse il miscredente ad in­ginocchiarsi e a segnarsi con la Croce. Alzandosi, il medico disse: Mi meravi­glio di saper fare ancora il segno di Croce, che da quarant'anni non faccio più. -

Il peccatore cominciò a ricevere la luce della grazia, promise di confessarsi e, dopo non molto, mantenne la promes­sa. Appena assolto dai peccati, si senti guarito; da allora in poi cessarono gli attacchi dell'epilessia. Riconoscente e commosso si recò alla Chiesa di Maria Ausiliatrice, a Torino, e qui volle co­municarsi, manifestando la sua soddi­sfazione per avere ottenuto dalla Ma­donna la salute dell'anima e del corpo.

Fioretto.
- Perdonare di cuore colo­ro che ci hanno offeso.

Giaculatoria.
- Signore, perdonate i miei peccati, come io perdono chi mi ha offeso!