Le apparizioni della Madonna a Marienfried
Il furto sacrilego nel Santuario di Marienfrien
Dove la Madonna si manifesta e prende una particolare posizione, intervengono presto o tardi anche le forze diaboliche. La profezia del Protoevangelo: "Ella ti schiaccerà il capo e tu tenterai di mordere al suo tallone", si rinnova continuamente nella storia della Chiesa e nella vita dei santi.
Questo si è rivelato fin dal principio a Marienfried: lotta, anzi denigrazione ed ostilità. Le potenze oscure e diaboliche divennero sempre più palpabili ed evidenti.
Dal 24 ottobre 1966, festa dell'Arcangelo S. Raffaele, il Dio Eucaristico Re è continuamente presente nella cappella, con l'autorizzazione del Vescovo. La Madre e il Figlio, Maria e Gesù sono uniti. Una vera devozione alla Madonna conduce necessariamente ad una vera e profonda unione, anzi intimità con Cristo.
Il 4 giugno 1970, la vigilia della Festa del Sacro Cuore di Gesù, mani sacrileghe hanno profanato e devastato il Santuario di Marienfried. Fra le 15 e le 16 fu strappato e portato via il tabernacolo con il santissimo (il Ciborio contenente circa 200 Ostie, la custodia con la grande Ostia per l'Ostensorio), con una violenza brutale e feroce. In questa settimana la cappella era particolarmente bella a motivo del Patrocinio del 31 maggio: essa era adorna di gigli e di rose. Dopo l'irruzione la cappella presentava l'immagine della devastazione: i vasi di fiori rovesciati, i fiori calpestati. Un grosso bellissimo cero con l'immagine della "Patrona Bavariae" (Patrona della Baviera) fu ridotta in tre pezzi, la grossa candela ornamentale al centro e i candelieri dell'altare rovesciati ed ammaccati. Alla statua di S. Giuseppe erano state tagliate tutte le dita della mano sinistra, con cui egli teneva Gesù Bambino con un gesto di protezione. Nel libro dei pellegrini era stato strappato un foglio su cui un pellegrino aveva scritto le sue petizioni, e messo per parodia dove prima stava il tabernacolo. Nell'armadietto, forzato e rotto, sotto lo scrittoio, tutto era stato rovesciato; la patena della comunione piegata in due, l'incenso sparso per terra. La lampada del Santuario era stata spenta dai profanatori della cappella nella piena consapevolezza del loro sacrilegio. Da tutte le circostanze si deduce che in questo caso si tratta di un attacco al Cuore della cappella, il Tabernacolo, la presenza di Cristo eucaristico, e di una voluta profanazione e disprezzo del sentimento religioso. Qui viene in mente una parola della Sacra Scrittura: "Quando vedrete nel Santuario l'abbominio della desolazione..." (Matteo, 23). La cappella fu rimessa in ordine dopo l'inchiesta della polizia, fatta fra il 4 e il 5 giugno. Questa violenza al carattere religioso della cappella ha profondamente offeso il sentimento religioso di tutti gli amici della cappella.
Il sabato fu celebrata la prima S. Messa in riparazione. In seguito, tutti coloro che desideravano riparare l'ingiuria ed offesa a Dio, sia quelli della parrocchia, sia quelli fra i pellegrini, si sono sforzati con sacre funzioni e preghiere riparatrici ed espiatorie di riparare al grande sacrilegio. L'attacco sacrilego contro la cappella di Marienfried ebbe come risposta un più grande amore e maggior fedeltà a Gesú ed a Maria.
Il 25 giugno 1970, ventiquattresimo anniversario dell'ultima apparizione, fu arrestato il primo criminale, e poco dopo gli altri tre. Il fatto che proprio il 25 giugno (data dell'ultima apparizione) fosse catturata la banda dei criminali, e che proprio in questo giorno si fosse deciso di contrapporre al criminoso attacco del Demonio un'amorosa ed impegnativa offerta di amore e riparazione, è sicuramente dovuto ad uno speciale piano della Divina Provvidenza.
Il 25 giugno venne spontaneamente un sacerdote dell'Opera angelica, Padre Michele Prader da Scheffau, Tirolo, per celebrare nella cappella di Marienfried una S. Messa riparatrice. Io pure venni con lo stesso scopo in quel giorno a Marienfried, e fui così testimonio di commoventi preghiere riparatrici in ore notturne, protratte fino a mezzanotte. Si associarono a noi, senza preavviso alcuno, circa una cinquantina di pellegrini della regione di Memmingen, e un certo numero di persone della parrocchia di Pfaffenhofen e dintorni. Durante questa sacra funzione essi rivolsero a Gesù ed a Maria la supplica e la fervente preghiera seguente:
1) Come risposta contro il sacrilegio e alla profanazione del Santuario e l'attacco contro la Presenza reale di Cristo nel Sacramento dell'Eucarestia e per Suo amore, noi preghiamo il Vescovo di stabilire qui un luogo dell'Adorazione riparatrice, le cui Suore (adoratrici) curino questo sacro luogo, e con l'adorazione perpetua e la riparazione effettuino ciò che la Madonna aveva espresso come suo desiderio il 25 giugno 1946: "Ora è assolutamente necessario offrire all'Eterno gloria e riparazione".
2) E' necessario che tutti si sentano chiamati, in seguito a questo avvenimento, a contrapporre alla superficialità, alla mancanza di rispetto a Dio e alla mancanza di preghiera del nostro tempo, insurrezione cioè della vita interiore, l'adorazione al Santissimo e la cosciente vita di preghiera.
In compenso tutti devono cercare di offrire, con più elevato amore, riparazione e timor di Dio. La Congregazione di Schónstatt di Pfaffenhofen, la sera del 17 di ogni mese, terrà regolarmente, dalle 19 alle 21, due ore di adorazione, e il giorno 18, dalle ore 13 alle 16. Ognuno cerchi di assistere alla S. Messa, anche nei giorni feriali, con tutto il cuore in vero spirito di sacrificio, di amore e di donazione totale, modellando la sua vita su quella di Gesù e di Maria.
Nel Messaggio del 25 giugno 1946 si legge: - "E' necessario che i miei figli lodino, glorifichino e ringrazino di più l'Eterno. Egli li ha creati proprio per questo, per la sua Gloria".
3) Il sacerdote dell'Opera angelica, d'accordo con il parroco del luogo, ha consacrato il Santuario di Marienfried e i dintorni ai santi Angeli, durante la S. Messa di riparazione alle ore 23. Essi devono proteggere il Santuario della loro Regina, vegliare sul loro Re sotto le specie del Pane, provvedere ai suo onore e alla sua glorificazione. Anche nella preghiera di lode del 25 giugno 1946 ascoltiamo l'invocazione: "A Te sia lode, onore e riparazione".
Tutti devono conoscere questo desiderio degli Angeli a Marienfried, e continuarlo nelle loro case.
Come particolare atto di amore, i partecipanti alla S. Messa di riparazione chiesero la conversione dei profanatori. "Come il ladrone crocifisso, possano essi ottenere la grazia della conversione, il miracolo interiore di un mutamento della loro anima!"
Tutti gli amici di Marienfried possono unirsi a pregare e a riparare per questa intenzione, affinchè possano essere accolte le giuste proposte per lo sviluppo di Marienfried.
Questo fatto si presenta come un segnale di risveglio per tutti: pare che ora si sia spalancata una porta alla missione di Marienfried secondo il Volere di Dio.
Questo si è rivelato fin dal principio a Marienfried: lotta, anzi denigrazione ed ostilità. Le potenze oscure e diaboliche divennero sempre più palpabili ed evidenti.
Dal 24 ottobre 1966, festa dell'Arcangelo S. Raffaele, il Dio Eucaristico Re è continuamente presente nella cappella, con l'autorizzazione del Vescovo. La Madre e il Figlio, Maria e Gesù sono uniti. Una vera devozione alla Madonna conduce necessariamente ad una vera e profonda unione, anzi intimità con Cristo.
Il 4 giugno 1970, la vigilia della Festa del Sacro Cuore di Gesù, mani sacrileghe hanno profanato e devastato il Santuario di Marienfried. Fra le 15 e le 16 fu strappato e portato via il tabernacolo con il santissimo (il Ciborio contenente circa 200 Ostie, la custodia con la grande Ostia per l'Ostensorio), con una violenza brutale e feroce. In questa settimana la cappella era particolarmente bella a motivo del Patrocinio del 31 maggio: essa era adorna di gigli e di rose. Dopo l'irruzione la cappella presentava l'immagine della devastazione: i vasi di fiori rovesciati, i fiori calpestati. Un grosso bellissimo cero con l'immagine della "Patrona Bavariae" (Patrona della Baviera) fu ridotta in tre pezzi, la grossa candela ornamentale al centro e i candelieri dell'altare rovesciati ed ammaccati. Alla statua di S. Giuseppe erano state tagliate tutte le dita della mano sinistra, con cui egli teneva Gesù Bambino con un gesto di protezione. Nel libro dei pellegrini era stato strappato un foglio su cui un pellegrino aveva scritto le sue petizioni, e messo per parodia dove prima stava il tabernacolo. Nell'armadietto, forzato e rotto, sotto lo scrittoio, tutto era stato rovesciato; la patena della comunione piegata in due, l'incenso sparso per terra. La lampada del Santuario era stata spenta dai profanatori della cappella nella piena consapevolezza del loro sacrilegio. Da tutte le circostanze si deduce che in questo caso si tratta di un attacco al Cuore della cappella, il Tabernacolo, la presenza di Cristo eucaristico, e di una voluta profanazione e disprezzo del sentimento religioso. Qui viene in mente una parola della Sacra Scrittura: "Quando vedrete nel Santuario l'abbominio della desolazione..." (Matteo, 23). La cappella fu rimessa in ordine dopo l'inchiesta della polizia, fatta fra il 4 e il 5 giugno. Questa violenza al carattere religioso della cappella ha profondamente offeso il sentimento religioso di tutti gli amici della cappella.
Il sabato fu celebrata la prima S. Messa in riparazione. In seguito, tutti coloro che desideravano riparare l'ingiuria ed offesa a Dio, sia quelli della parrocchia, sia quelli fra i pellegrini, si sono sforzati con sacre funzioni e preghiere riparatrici ed espiatorie di riparare al grande sacrilegio. L'attacco sacrilego contro la cappella di Marienfried ebbe come risposta un più grande amore e maggior fedeltà a Gesú ed a Maria.
Il 25 giugno 1970, ventiquattresimo anniversario dell'ultima apparizione, fu arrestato il primo criminale, e poco dopo gli altri tre. Il fatto che proprio il 25 giugno (data dell'ultima apparizione) fosse catturata la banda dei criminali, e che proprio in questo giorno si fosse deciso di contrapporre al criminoso attacco del Demonio un'amorosa ed impegnativa offerta di amore e riparazione, è sicuramente dovuto ad uno speciale piano della Divina Provvidenza.
Il 25 giugno venne spontaneamente un sacerdote dell'Opera angelica, Padre Michele Prader da Scheffau, Tirolo, per celebrare nella cappella di Marienfried una S. Messa riparatrice. Io pure venni con lo stesso scopo in quel giorno a Marienfried, e fui così testimonio di commoventi preghiere riparatrici in ore notturne, protratte fino a mezzanotte. Si associarono a noi, senza preavviso alcuno, circa una cinquantina di pellegrini della regione di Memmingen, e un certo numero di persone della parrocchia di Pfaffenhofen e dintorni. Durante questa sacra funzione essi rivolsero a Gesù ed a Maria la supplica e la fervente preghiera seguente:
1) Come risposta contro il sacrilegio e alla profanazione del Santuario e l'attacco contro la Presenza reale di Cristo nel Sacramento dell'Eucarestia e per Suo amore, noi preghiamo il Vescovo di stabilire qui un luogo dell'Adorazione riparatrice, le cui Suore (adoratrici) curino questo sacro luogo, e con l'adorazione perpetua e la riparazione effettuino ciò che la Madonna aveva espresso come suo desiderio il 25 giugno 1946: "Ora è assolutamente necessario offrire all'Eterno gloria e riparazione".
2) E' necessario che tutti si sentano chiamati, in seguito a questo avvenimento, a contrapporre alla superficialità, alla mancanza di rispetto a Dio e alla mancanza di preghiera del nostro tempo, insurrezione cioè della vita interiore, l'adorazione al Santissimo e la cosciente vita di preghiera.
In compenso tutti devono cercare di offrire, con più elevato amore, riparazione e timor di Dio. La Congregazione di Schónstatt di Pfaffenhofen, la sera del 17 di ogni mese, terrà regolarmente, dalle 19 alle 21, due ore di adorazione, e il giorno 18, dalle ore 13 alle 16. Ognuno cerchi di assistere alla S. Messa, anche nei giorni feriali, con tutto il cuore in vero spirito di sacrificio, di amore e di donazione totale, modellando la sua vita su quella di Gesù e di Maria.
Nel Messaggio del 25 giugno 1946 si legge: - "E' necessario che i miei figli lodino, glorifichino e ringrazino di più l'Eterno. Egli li ha creati proprio per questo, per la sua Gloria".
3) Il sacerdote dell'Opera angelica, d'accordo con il parroco del luogo, ha consacrato il Santuario di Marienfried e i dintorni ai santi Angeli, durante la S. Messa di riparazione alle ore 23. Essi devono proteggere il Santuario della loro Regina, vegliare sul loro Re sotto le specie del Pane, provvedere ai suo onore e alla sua glorificazione. Anche nella preghiera di lode del 25 giugno 1946 ascoltiamo l'invocazione: "A Te sia lode, onore e riparazione".
Tutti devono conoscere questo desiderio degli Angeli a Marienfried, e continuarlo nelle loro case.
Come particolare atto di amore, i partecipanti alla S. Messa di riparazione chiesero la conversione dei profanatori. "Come il ladrone crocifisso, possano essi ottenere la grazia della conversione, il miracolo interiore di un mutamento della loro anima!"
Tutti gli amici di Marienfried possono unirsi a pregare e a riparare per questa intenzione, affinchè possano essere accolte le giuste proposte per lo sviluppo di Marienfried.
Questo fatto si presenta come un segnale di risveglio per tutti: pare che ora si sia spalancata una porta alla missione di Marienfried secondo il Volere di Dio.