Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima
L'anima onesta al confessionale: Ottavo Comandamento
- Di che cosa tratta questo Comandamento?
- Ottavo: « Non dire falsa testimonianza! »
- Oh! E’ il Comandamento che più mi piace!... Reverendo, gliel'ho detto al primo incontro: Mai ho fatto una falsa testimonianza! Mai sono stato in tribunale!... e neppure mio padre ed i miei figli!... Vuole fare lei interrogazioni su questo Comandamento?
- Le farò... perché non solo è peccato la falsa testimonianza in tribunale, ma anche altrove.
- Allora, domandi pure! Sono sicuro che almeno nell'ultimo Comandamento non avrò nulla da rimproverarmi.
- Siete un uomo sincero?
- Sincerissimo! Io sono « Santa Chiara di Napoli »!
- Dite qualche volta delle bugie... nel lavoro... in famiglia... tra gli amici?
- Reverendo, se la menzogna si dice, non si dice mai per male, soltanto per fare un bene. E le bugie mie sono sciocchezze... bugie di bottega!
- La bugia non è mai lecita. Se qualche volta non è prudente dire la verità, si tace.
- Lei deve comprendere che se noi operai non diciamo bugie ai clienti, la nostra bottega muore.
- Avete giurato sulla bugia?
- Spesso. Ma sempre per piccolezze.
- Giurare sulla menzogna, avvertitamente, anche su piccolezze, è un grave peccato.
Se non giuro, nessuno mi crede. Devo giurare necessariamente. Ed anch'io obbligo gli altri a giurare, quando mi assicurano qualche cosa che temo sia falsa.
- Fate male a richiedere con facilità il giuramento degli altri, perché li mettete in pericolo di giurare falsamente...
Avete calunniato qualcuno?
- Mai!... Chi calunnia, fa malissimo!
- Poiché sono tanti anni che non vi confessate, procurate di ricordare meglio qualche mancanza forse commessa.
- La mia coscienza è libera. Mai ho incolpato qualcuno innocentemente.
- Avete manifestato agli altri qualche grave colpa occulta del prossimo?
- Questo può capitare! Però io parlo sempre di cose che ho visto con gli occhi miei... cose viste e toccate con mano. Ad esempio, tempo addietro mi accorsi che un uomo entrava a sera inoltrata in una famiglia, attigua alla mia. Risolvetti di osservarlo e diverse volte mi accorsi che non si comportava rettamente. Quando fui sicuro del fatto, siccome non ho peli sulla lingua, prima ne parlai in casa, poi nella bottega ad alcuni clienti e con qualche settimana la contrada era inrmata di tutto.
- Avete fatto un grave peccato.
Quell'uomo aveva mancato; però il suo fallo era nascosto; voi non avevate il diritto di pubblicarlo...
- Ma erano cose sicure... constatate più volte con i miei occhi!
- Non importa... Piacerebbe a voi se altri rendesse pubblica una mancanza, che voi aveste commessa nel segreto?
- Non mi piacerebbe.
- Dunque... non bisogna fare agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi...
Avete rapportato a qualcuno il male udito contro di lui?
- Sempre per bene!... Un tale parlava male di un mio amico e ne diceva delle grosse. Io, per benevolenza verso l'amico, andai a raccontargli tutto... ma sempre per bene! Mi ricordo però che una volta un tale, cui avevo riferito le cose udite contro di lui, si arrabbiò fortemente, andò in cerca del mormoratori e gli diede uno schiaffo; questi prese il coltello per vendicare lo schiaffo... e meno male che accorse gente, se no sarebbe potuto capitare qualche delitto!
- Sempre per bene... è vero? Pensate ciò che insegna lo Spirito Santi. Hai udito qualche cosa contro il tuo fratello? Lasciala morire in te!
- Ed i segreti avete saputo custodirli?
- Ah, noi uomini non siamo come le donne! Quando mi confidano un segreto, resta sempre segreto. Al massimo lo confido a mia moglie, oppure a qualche amico.
- Ma voi siete sicuro che vostra moglie o l'amico conservino il segreto?... Quando vi fanno una confidenza, non dovete parlarne con nessuno!... Avete sospettato o giudicato male il prossimo?
- Se uno non sospetta, facilmente viene messo nel sacco. Io sospetto... sempre per bene... e così cado sempre in piedi... Nessuno agisce con sincerità; si mostrano quattro facce... ed è necessario pensare il male.
- Non è lodevole la vostri condotta. Quando avete una giusta ragione per sospettare, non è male il farlo; ma senza un motivo plausibile non è lecito sospettare e peggio ancora giudicare male. Dice Gesù Cristo: « Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati. Con la stessa misura con cui misurate agli altri, sarà misurato a voi ». Volete essere condannato da Dio?
- Per carità!
- Allora pensate bene del vostro prossimo. Promettete ora a Dio di essere più vigilante nell'osservanza dell'Ottavo Comandamento e specialmente proponete di evitare la mormorazione e di non ascoltare volentieri chi mormora. Chi parla male, ha il demonio nella bocca; e chi ascolta volentieri, ha il demonio nelle orecchie...
Così abbiamo terminato le interrogazioni sui Comandamenti di Dio. Ora si dà uno sguardo fugace ad alcuni Precetti generali della Chiesa.
- Misericordia!... Ancora peccati ci sono?... C'è da perdere la testa!
- C'è niente da perdere... Tutto da guadagnare. -
Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI
- Ottavo: « Non dire falsa testimonianza! »
- Oh! E’ il Comandamento che più mi piace!... Reverendo, gliel'ho detto al primo incontro: Mai ho fatto una falsa testimonianza! Mai sono stato in tribunale!... e neppure mio padre ed i miei figli!... Vuole fare lei interrogazioni su questo Comandamento?
- Le farò... perché non solo è peccato la falsa testimonianza in tribunale, ma anche altrove.
- Allora, domandi pure! Sono sicuro che almeno nell'ultimo Comandamento non avrò nulla da rimproverarmi.
- Siete un uomo sincero?
- Sincerissimo! Io sono « Santa Chiara di Napoli »!
- Dite qualche volta delle bugie... nel lavoro... in famiglia... tra gli amici?
- Reverendo, se la menzogna si dice, non si dice mai per male, soltanto per fare un bene. E le bugie mie sono sciocchezze... bugie di bottega!
- La bugia non è mai lecita. Se qualche volta non è prudente dire la verità, si tace.
- Lei deve comprendere che se noi operai non diciamo bugie ai clienti, la nostra bottega muore.
- Avete giurato sulla bugia?
- Spesso. Ma sempre per piccolezze.
- Giurare sulla menzogna, avvertitamente, anche su piccolezze, è un grave peccato.
Se non giuro, nessuno mi crede. Devo giurare necessariamente. Ed anch'io obbligo gli altri a giurare, quando mi assicurano qualche cosa che temo sia falsa.
- Fate male a richiedere con facilità il giuramento degli altri, perché li mettete in pericolo di giurare falsamente...
Avete calunniato qualcuno?
- Mai!... Chi calunnia, fa malissimo!
- Poiché sono tanti anni che non vi confessate, procurate di ricordare meglio qualche mancanza forse commessa.
- La mia coscienza è libera. Mai ho incolpato qualcuno innocentemente.
- Avete manifestato agli altri qualche grave colpa occulta del prossimo?
- Questo può capitare! Però io parlo sempre di cose che ho visto con gli occhi miei... cose viste e toccate con mano. Ad esempio, tempo addietro mi accorsi che un uomo entrava a sera inoltrata in una famiglia, attigua alla mia. Risolvetti di osservarlo e diverse volte mi accorsi che non si comportava rettamente. Quando fui sicuro del fatto, siccome non ho peli sulla lingua, prima ne parlai in casa, poi nella bottega ad alcuni clienti e con qualche settimana la contrada era inrmata di tutto.
- Avete fatto un grave peccato.
Quell'uomo aveva mancato; però il suo fallo era nascosto; voi non avevate il diritto di pubblicarlo...
- Ma erano cose sicure... constatate più volte con i miei occhi!
- Non importa... Piacerebbe a voi se altri rendesse pubblica una mancanza, che voi aveste commessa nel segreto?
- Non mi piacerebbe.
- Dunque... non bisogna fare agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi...
Avete rapportato a qualcuno il male udito contro di lui?
- Sempre per bene!... Un tale parlava male di un mio amico e ne diceva delle grosse. Io, per benevolenza verso l'amico, andai a raccontargli tutto... ma sempre per bene! Mi ricordo però che una volta un tale, cui avevo riferito le cose udite contro di lui, si arrabbiò fortemente, andò in cerca del mormoratori e gli diede uno schiaffo; questi prese il coltello per vendicare lo schiaffo... e meno male che accorse gente, se no sarebbe potuto capitare qualche delitto!
- Sempre per bene... è vero? Pensate ciò che insegna lo Spirito Santi. Hai udito qualche cosa contro il tuo fratello? Lasciala morire in te!
- Ed i segreti avete saputo custodirli?
- Ah, noi uomini non siamo come le donne! Quando mi confidano un segreto, resta sempre segreto. Al massimo lo confido a mia moglie, oppure a qualche amico.
- Ma voi siete sicuro che vostra moglie o l'amico conservino il segreto?... Quando vi fanno una confidenza, non dovete parlarne con nessuno!... Avete sospettato o giudicato male il prossimo?
- Se uno non sospetta, facilmente viene messo nel sacco. Io sospetto... sempre per bene... e così cado sempre in piedi... Nessuno agisce con sincerità; si mostrano quattro facce... ed è necessario pensare il male.
- Non è lodevole la vostri condotta. Quando avete una giusta ragione per sospettare, non è male il farlo; ma senza un motivo plausibile non è lecito sospettare e peggio ancora giudicare male. Dice Gesù Cristo: « Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati. Con la stessa misura con cui misurate agli altri, sarà misurato a voi ». Volete essere condannato da Dio?
- Per carità!
- Allora pensate bene del vostro prossimo. Promettete ora a Dio di essere più vigilante nell'osservanza dell'Ottavo Comandamento e specialmente proponete di evitare la mormorazione e di non ascoltare volentieri chi mormora. Chi parla male, ha il demonio nella bocca; e chi ascolta volentieri, ha il demonio nelle orecchie...
Così abbiamo terminato le interrogazioni sui Comandamenti di Dio. Ora si dà uno sguardo fugace ad alcuni Precetti generali della Chiesa.
- Misericordia!... Ancora peccati ci sono?... C'è da perdere la testa!
- C'è niente da perdere... Tutto da guadagnare. -
Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI