Santo Rosario on line

Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Amare Dio non consiste soltanto nel dirgli con la bocca: mio Dio, ti amo. Amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, è preferirlo a tutto, è essere pronto a perdere i beni, l'onore, la vita stessa piuttosto che offenderlo. Amare Dio è amare niente al di sopra di Lui, niente che sia incompatibile con Lui, niente che condivida con Lui il nostro cuore.
font

Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima



Quaresima

L'anima onesta al confessionale: Terzo Comandamento



Vi faccio adesso qualche domanda sul terzo Comandamen­to della legge divina. Rispondete con sin­cerità. -

- Santificate voi la festa?

- Finché è possibile... perché sono operaio e tante volte la festa passa come tutti gli altri giorni della settimana.

- Fate molta attenzione al giorno del Signore! Dice Iddio: « Ricordati di san­tificare le feste! » Ricordati significa « non dimenticarlo! » Ed innanzi tutto, andate alla Santa Messa nei giorni festivi?

- Ah, la Messa mi è sempre piaciu­ta! Sin da piccolo ho avuto il vizio di an­dare alla Chiesa e perciò di tanto in tan­to vado a Messa, per esempio a Natale, a carnevale, il Giovedì Santo, il giorno dei Morti... La domenica non sempre vado.

- Per carnevale, per il Giovedì San­to e per i Morti, non c'è l'obbligo di assi­stere alla Messa; invece c'è l'obbligo tut­te le domeniche e le altre feste comanda­te. Se tralasciate una sola Messa per col­pa vostra, commettete un grave peccato.

- Ed allora chi sa quanti peccati avrò fatti!

- Dunque andrete a Messa ogni giorno festivo; se non potete al mattino, approfittate la sera.

- Io la domenica lavoro sempre; ho tanto da fare nella bottega; faccio lavora­re anche i miei giovanotti.

- Prima di tutto dovete andare a Messa! Peccate voi e per colpa vostra peccano i vostri aiutanti.

- Ma per non perdere tempo, potrei fare diversamente. L'altra volta, era do­menica, e sentivo cantare alla radio. Do­mandai alla padrona della mia bottega: Signora, chi è che canta? - Si celebra la Messa a Firenze! - Io volli prestare at­tenzione. Era davvero la Messa! Il Pre­te predicava, la gente cantava, in seguito suonava il campanello io frattanto lavo­ravo nella bottega e potei sentire la Mes­sa. Potrei allora pregare la mia padrona che ogni domenica mi faccia sentire la Messa di Firenze.

- Questa Messa non è valida! Biso­gna essere presenti al Santo Sacrificio... E, quando andate a Messa, state con de­vozione in Chiesa, oppure chiacchierate?

- Ecco, dipende da chi mi sta vici­no. Se mi fanno parlare, è giusto che io risponda. Se vicino a me c'è un amico che da tempo non ho visto, naturalmente ci scambiamo qualche idea!

- Male! In Chiesa si prega!... E gli occhi li tenete a posto mentre siete nella Casa di Dio?

Ho capito!... Che cosa vuole!... Siamo uomini e guardiamo! Ora che sono grandetto non ci bado tanto ma quando ero più giovane andavo in Chiesa per guardare le donne!

- Meglio non andare in Chiesa quan­do ci si comporta così!... La Divinità in tal modo non si onora, ma si disonora.

- Ma non creda, Padre, che sia io solo a fare così! Quasi tutti gli uomini fanno questo in Chiesa! E non creda che le donne si comportino meglio di noi uo­mini!

- Tutto ciò è male! Davanti a Dio non vale la scusa: « Anche gli altri fanno così!... » E riguardo al lavoro, promet­tete a Dio di non offenderlo più. La dome­nica non si lavora! Iddio lo proibisce. Chi lavora di festa, commette un grave peccato e merita l'inferno.

- Dunque, se io lavoro di festa, an­drò all'inferno. E quello che non lavora mai e va a rubare, dove andrà a finire?

- All'inferno pure! Voi vi dannere­te perché mancate al terzo Comandamen­to ed il ladro perché manca al settimo « Non rubare ».

- Ma io lavoro per bisogno non per capriccio.

- Se avete una grave necessità... di­co grave necessità... allora se lavorate non offendete Dio. Ma se la necessità non è grave, peccate.

- Veda, Reverendo, ormai è per me un'abitudine il lavorare la domenica. La­voriamo quasi tutti nelle botteghe. In compenso mi riposo il lunedì; fa lo stesso.

- Non è così! Iddio prescrive il ri­poso nel giorno festivo e non all'indo­mani!

- Pazienza! Mi riposerò la domeni­ca!... Devo perciò rassegnarmi a diventa­re più povero!

- Lavorando la festa, vi siete arric­chito in passato?

- No!

- Non è il lavoro festivo che fa ar­ricchire; è la benedizione di Dio. Il lavo­ro della domenica è maledetto da Dio; quello che si guadagna la domenica, si perde il lunedì. Dunque, attenzione a non lavorare senza un grave bisogno; in tal caso, dovete lavorare a porta chiusa op­pure socchiusa, affinché nessuno abbia a vedervi e prendere scandalo.

- Ma questa legge di Dio è troppo delicata!

- È inutile discutere! Giacché Iddio ha dato il terzo Comandamento, bisogna osservarlo! -

Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI