Via Crucis
STAZIONE XI
Gesù inchiodato in Croce
Vedo sul duro tronco
Disteso il mio diletto
E il primo colpo aspetto
Dell’ empia crudeltà.
Quelle divine mani
Che al torno sembran fatte
Ahi! che il martel le batte
Senz’ombra di pietà.
V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum.
Si considera in questa undecima Stazione la dolorosissima carneficina sostenuta da Gesù Cristo nell’essere disteso e inchiodato sopra la croce, affine di scontare la pena dei peccati che noi abbiamo commessi con tutti i sentimenti del nostro corpo. Inorridisco, Gesù mio, nel pensare al barbaro ed inumano eccesso d'inchiodarvi con sì spietati colpi sopra la croce; o per i meriti di quegli spasimi che provaste in così orrida carneficina, vi prego a darmi spirito per crocifiggere colla mortificazione i miei sensi, acciò non abbiano mai a ribellarsi alla vostra santissima legge. Pater, Ave, Gloria.
Miserere nostri, Domine; miserere nostri.
A MARIA.
Santa Madre, deh! voi fate
Che le piaghe del Signore
Siano impresse nel mio cuore.