Meditazioni di Quaresima
Lunedì della prima settimana di Quaresima
Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.
Quando si costruisce una casa, il primo impegno è quello di porre solide fondamenta. La Scrittura insegna, infatti, che non bisogna mai costruire sulla sabbia ma sulla roccia. Noi sappiamo che la roccia autentica e indistruttibile è Gesù. Viene chiamato "la pietra scartata dai costruttori" che nel piano di Dio è diventata pilastro portante.
Il primo abito indossato da Gesù per la lotta ed il primo abito che noi tutti dobbiamo indossare è quello dell'umiltà. Allo stesso modo il primo abito di cui dobbiamo spogliarci è quello della superbia. È scritto anche di Maria che "piacque per la sua umiltà".
Del superbo, invece, si può dire quello che si legge nella Scrittura a proposito della grande statua che aveva la testa d'oro e tutto il corpo di materiale pregiato. Ma aveva i piedi di creta. La pietra distaccatasi dal monte, colpì i piedi e la statua andò in frantumi.
Anche Satana, detto Lucifero, Angelo portatore della luce, cadde dal cielo a causa della sua superbia. Voleva portare la "sua" luce, non quella di Dio.
Vizio capitale è la superbia, capace di mandare in rovina non soltanto una persona ma, nel caso fosse il vizio di un capo, anche tutti i sudditi di quel capo.
Sta scritto che Dio resiste ai superbi e dà la sua grazia agli umili.
L'umiltà è quel bene sommo che unisce Dio all'uomo e l'uomo a Dio. Devo pur affermare di me: "Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me".
Quando si costruisce una casa, il primo impegno è quello di porre solide fondamenta. La Scrittura insegna, infatti, che non bisogna mai costruire sulla sabbia ma sulla roccia. Noi sappiamo che la roccia autentica e indistruttibile è Gesù. Viene chiamato "la pietra scartata dai costruttori" che nel piano di Dio è diventata pilastro portante.
Il primo abito indossato da Gesù per la lotta ed il primo abito che noi tutti dobbiamo indossare è quello dell'umiltà. Allo stesso modo il primo abito di cui dobbiamo spogliarci è quello della superbia. È scritto anche di Maria che "piacque per la sua umiltà".
Del superbo, invece, si può dire quello che si legge nella Scrittura a proposito della grande statua che aveva la testa d'oro e tutto il corpo di materiale pregiato. Ma aveva i piedi di creta. La pietra distaccatasi dal monte, colpì i piedi e la statua andò in frantumi.
Anche Satana, detto Lucifero, Angelo portatore della luce, cadde dal cielo a causa della sua superbia. Voleva portare la "sua" luce, non quella di Dio.
Vizio capitale è la superbia, capace di mandare in rovina non soltanto una persona ma, nel caso fosse il vizio di un capo, anche tutti i sudditi di quel capo.
Sta scritto che Dio resiste ai superbi e dà la sua grazia agli umili.
L'umiltà è quel bene sommo che unisce Dio all'uomo e l'uomo a Dio. Devo pur affermare di me: "Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me".