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Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:O mio Dio, sei tu solo il Padre mio! Tu sai bene che io sono impotente e una bambina, per cui ti supplico di essere al mio fianco in ogni istante della vita e ancor più in quello della morte. Padre buono e misericordioso, so che la tua bontà sorpassa di gran lunga la tenerezza e la dedizione di una madre, perché «anche se mio padre e mia madre mi lasciarono, tu mi stringi per sempre sul tuo cuore» (Salmo 27).
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Meditazioni di Quaresima



Quaresima

E quel giorno i piccoli cantarono l'evviva mentre i grandi diventavano lividi.

Il ricordo è incancellabile anche in chi non l'ha mai conosciuto o incontrato. La domenica delle Palme segnò la differenza tra quanti sono innocenti e sereni e quanti, invece, sono astiosi e cattivi. I piccoli gioivano, i grandi diventavano lividi di invidia.

Fermiamo il nostro sguardo sul protagonista della storia. Gesù continua a vivere la "domenica della palme" entrando nelle case degli uomini ed attraversando i loro paesi, proclamando la pace.

La storia non è cessata né gli uomini sono cambiati. C'è ancora oggi il credente e l'incredulo, il fedele e l'infedele, il piccolo e il presuntuoso, il saggio e il superbo. Gesù sta in mezzo, come il punto di divisione. Egli disse: "Non si può servire a due padroni". Prima di lui era stato scritto: "Non avrai altro dio fuori di me".

Dio, certo, è uno solo. E' il Dio della giustizia, della pace, del perdono. È il Dio, il Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Gesù entra in Gerusalemme, si avvicina alle città degli uomini, parla ai loro cuori sempre come il Re umile, docile, mansueto. È il Re vero che immancabilmente sarà condannato a morte perché non si accetta il suo insegnamento.

A che vale lo spettacolo, il teatro, il bel canto, le grandi cerimonie se quel Re sarà rigettato e condannato a morte?

Troppo facile diventa ricordare quelle persone che un giorno lo condannarono e non ricordarsi anche di quelli, gli intimi, che lo abbandonarono impauriti e tristi. Non sarebbe più giusto che il gruppo dei discepoli, oggi, fosse più deciso, più chiaro, più fedele? Da quale parte stiamo noi? Siamo con i piccoli gioiosi, festanti dal cuore puro o apparteniamo ai grandi venditori di menzogne?

Dimmi, Signore: posso venire, oggi, da Te per dirti "evviva"? O forse sono anch'io ipocrita?