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Giovedi, 2 maggio 2024 - Misteri luminosi - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Quando troverai in Dio la tua delizia, sarai libero. Non temere il castigo, ama la giustizia.
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Meditazioni per il tempo di Natale e Avvento

Gaudiosi

Giovanni



Il bambino le sussultò nel grembo Lc 1, 41

Avviene di quando in quando che provo una grande gioia, una di quelle spinte interiori che mi fanno esser contento, senza avere un qualche plausibile motivo negli avvenimenti esteriori. La mia vita interiore ha subito un qualche impulso segreto per cui porta tutto il mio essere ed esultare e godere. L'interrogativo - da dove venga tale gradita sorpresa - mi si scioglie quando contemplo i bambini. I bambini godono di una libertà tutta particolare. Una libertà in cui si possono manifestare con evidenza e sicurezza i frutti dello spirito che li avvicina. Ti avvicini a loro con spirito ci superficialità o di possessività, ed essi cercano rifugio altrove, fuggono. T avvicini con rispetto e con amore, rimangono sereni e limpidi. Ti avvicini con libertà, parli loro di Gesù, doni loro anche solo il Suo Nome con amore per Lui, ed essi gioiscono, aprono cuore, occhi, viso ad una luce nuova e chiara. La gioia della vita, la bellezza del creato, la soavità di una forza interiore li sfiora. Il Nome di Gesù, che giunge ai loro orecchi pronunciato dall'amore, li fa vivere. Anche solo la presenza di Gesù nel tuo cuore, se è presente, li attrae. E i genitori sono costretti, costretti dalla inerme violenza del bimbo ad avvicinarsi a Gesù, a lasciarsi muovere le viscere più interiori, come se una piccola violenza interna producesse un terremoto nella propria storia, nelle proprie decisioni di autosufficienza, nelle proprie sicurezze raggiunte.

Giovanni, senza coscienza e senza capacità di vedere e sentire, nascosto nel grembo della madre, vive protetto da tutto, da ogni cosa: solo lo spirito lo può raggiungere e muovere dall'esterno.

Un'altra Madre si avvicina alla sua. Egli non la vede, non la ode. Ma egli sente avvicinarsi lo Spirito del Suo Signore, di colui per cui egli nascerà, e vivrà e morirà. Un incontro misterioso, incontro muto di due vite racchiuse e custodite nell'oscurità. Due vite che hanno già un nome, segreto. Nessuno lo pronuncia ancora, ma esiste già! « il bambino » ancora incapace di vita propria è capace di una propria gioia! L'avvicinarsi di Gesù è pienezza di vita, l'avvicinarsi di Gesù è lo scopo di tutto, è raggiungere il tutto. La gioia dei bimbo nascosto è violenza per Elisabetta, la madre. Una dolce violenza che la risveglia, che la rende attenta e la spinge a docilità.

Ella si chiede il perché della gioia improvvisa del proprio figlio, del frutto delle sue viscere: una gioia che raggiunge colui che ancora nulla può decidere. Come può egli gioire, godere, sussultare? Egli che ancora non possiede tutta la vita, è stato raggiunto dalla Vita. La madre s'accorge, ella che sa che la gioia non viene dal mondo e dalle cose e promesse del mondo, s'accorge di esser preceduta e avvisata e vinta da chi può ricevere impulso solo dallo spirito. S'accorge che il figlio ha notato la presenza di Colui che dà pienezza e significato ad ogni cosa e ad ogni vita!

Egli comincia già, inconsapevolmente, il suo compito!

Egli annuncia ora alla propria madre la presenza di Colui che la salverà, come l'annuncerà poi con altra veemenza ad uomini legati dal male e bisognosi di colpi violenti e forti per scrollarselo di dosso ed esserne liberi.

Solo nello spirito Giovanni riconosce e riconoscerà il suo Signore. La sua vita dovrà diffidare da quanto scoprono i suoi occhi e sente la sua carne: questa lo porterà a dubitare, ad essere incerto, ad interrogare. Solo lo Spirito, che precede e non tiene conto di evidenze ed esperienze di odio e di morte, solo lo Spirito gli rivelerà, con la Sua gioia e la Sua pace, la presenza e la grandezza dell'amore dello Sposo.

Come bambino voglio lasciarmi toccare io pure da ciò che i miei occhi non vedono e i miei sensi non toccano. La vita, la vita vera ed eterna del Figlio di Dio mi raggiunge nel buio, nella notte, quando intelligenza e sentimenti e sensi tacciono. Quando non lascio influire su di me gli uomini coi loro odio e il loro peccato, quando non bado alle urla che si accavallano accanto a me, quando torno col cuore all’ascolto segreto di Colui che mi avvicina - segreto anche Lui - allora la mia vita esulta e in me un nuovo canto - come di bimbo ignaro dà dolcezza e forza ai miei giorni. Ritorno bambino e potrò udire ciò che nessuno ode, potrò esser toccato da ciò che nulla può toccare, potrò godere gioie nascoste e così - senza saperlo - risvegliare i cuori del mondo ad accorgersi di un'altra Presenza.

Autore: di Don Vigilio Covi

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it