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Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:E amando Nostro Signore e il prossimo che la nostra umiltà fiorirà, ed è nell'essere umile che il no­stro amore diventerà vero, devoto, ardente.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

33. Predizioni della Passione.



La passione, la croce e la morte non furono per Gesù avvenimenti inaspettati, nè sorprese indesiderate. Era venuio al mondo per questo, e tutto gli accadeva secondo il piano prestabilito dalla sua Provvidenza divina. Però gli Apostoli ed i discepoli non potevano ancora elevarsi sino a capire che l'apparente debolezza di Dio avrebbe vinto tutte le potenze umane e diaboliche; e l'apparente sua stoltezza fosse in realtà l'opera più sapiente che potesse escogitarsi. Era necessario preparare -quelle menti deboli allo scandalo della croce, perchè non riuscisse loro troppo funesto. Tre volte pertanto nel terzo anno del suo ministero pubblico Gesù predisse chiaramente e minutamente la sua passione. Una prima volta dopo la confessione di Pietro, dicendo, come bisognava che egli andasse a Gerusalemme, ed ivi soffrisse molte cose dai seniori e dagli scribi e dai principi dei sacerdoti, e fosse ucciso, e risuscitasse il terzo giorno. Riuscì ostica a Pietro questa- predizione, e si fece lecito di scongiurare il Maestro, che ne impedisse la effettuazione; ma da Gesù ebbe un rimprovero.

La seconda volta poco dopo la Trasfigurazione, quando disse anche più chiaramente: « Il Figliolo dell'uomo sarà dato nelle mani degli uomini, e lo metteranno a e ucciso risusciterà il terzo giorno ». Questa volta gli Apostoli, restarono confusi e sgomenti, non capivano, nè osavano interrogarlo. Una terza predizione avvenne poco prima di raggiungere Gerico per l'ultimo viaggio a Gerusalemme: « Ecco che andiamo a Gerusalemme, ed il Figliolo dell'uomo sarà dato nelle mani dei principi dei sacerdoti, e degli scribi, e dei seniori, e lo condanneranno a morte, e lo consegneranno ai Gentili, e lo scherniranno, e gli sputeranno addosso, e lo flagelleranno: ed egli risusciterà il terzo giorno ». Questa volta oltre il solito stupore ed incomprensione degli Apostoli, succede una scenetta imprevista. Maria Salome che aveva due figli tra gli Apostoli, si stacca dalle sue compagne, si fa innanzi a Gesù e gli chiede istantemente: « Comanda, Maestro, che i due figli miei siedano uno alla tua destra, e l'altro alla tua sinistra nel regno tuo ». Gesù guardati con compassione la madre ed i figli, che l'avevano istigata a quel passo, risponde: « Non sapete quel che vi chiedete! Potete bere il calice che io sto per bere? Lo possiamo, risposero. Ebbene, soggiunse Gesù: Il calice mio lo berrete; ma sedere alla mia destra o alla sinistra non tocca a me il concedervelo, ma (sarà) per quelli, ai quali è stato preparato dal Padre mio »

Si sa che la madre di Giacomo e Giovanni era una delle compagne di Maria Vergine nel seguire Gesù per assisterlo, specie in questi ultimi mesi: quindi si deve supporre che in questo viaggio anche la Vergine fosse presente ed udisse questa terza Predizione della passione del Figlia: le altre, se non da se stessa, certo le deve aver udite raccontare dagli Apostoli, specialmente dai due figli di Salome, che erano anche suoi nipoti. Quale impressione facevano nell'animo di lei? Non certo di meraviglia quasi le riuscissero nuove; nemmeno di quell'inconscio stupore che facevano negli Apostoli e nelle sue compagne: bensì le rinfrescavano l'interna ambascia movendo e spingendo la mistica spada che già teneva fitta nell'animo. Si ha un bel dire che meno feriscono le freccie che si prevedono; ciò può valere delle disgrazie umane alle quali l'animo presago può farsi superiore. Ma in questo caso si tratta dell'amarezza senza conforto, che angustiava anche l'animo di Gesù che la provedeva e prevedeva. Oh come dovevano straziare in antecedenza l'anima delicatissima di Maria! Anima di santa che pregusta le amarezze del Figlio di Dio; anima di madre straziata, angustiata e sconvolta per il Figlio suo, il frutto delle sue viscere verginali!

Impara però, anima mia, dalla Vergine Madre come la prova più bella dell'amore che si' può dare a Gesù, sia quella di offrirsi volenterosi a lui a bere il calice delle sue amarezze, ad esser battezzati del suo battesimo di sangue. Fregala che ti faccia intendere praticamente che soltanto attraverso molte tribolazioni possiamo raggiungere una sede onorifica nel suo regno: e coloro ai quali l'ha preparato Iddio, sono quelli che più somiglieranno a Gesù nel patire.

Ricercherò con diligenza quale sacrificio Dio voglia da me al presente, e proporrò di offrirglielo generosamente confidando nello aiuto della stia grazia.

ESEMPIO. S. Teresa di Gesù, contemplando del continuo Gesù penante per noi, e Maria santissima tanto fedele nel soffrire con lui si accese di tanto desiderio di patire con Gesù suo sposo, che le sembrava intollerabile la vita senza sofferenze; Iaonde diceva: O patire, o morire.

E Gesù saziava abbondantemente il desiderio della sua fedele sposa, non facendole mai mancare perse. cuzioni, travagli e malattie. E la virile Santa non era mai più lieta e festosa che quando più acri sentiva le punture del dolore. Questo spirito deve avere chi vuol essere vero devoto di Maria Addolorata.

PREGHIERA. O amabilissimo Redentore nostro Gesù, che riconoscete e premiate i vostri amici a misura della prontezza che hanno a bere con voi il calice della passione, temo grandemente, io miserabile peccatore, che voi non mi abbiate a tenere nel numero dei vostri amici, perchè non mi piace altro che bere alla coppa del mondo. Abbiate compassione della mia miseria e per le preghiere che vi porge per me la vostra santissima Madre Maria, concedetemi un di quell'amore al patire, che concesempre ai veri vostri amici e seguaci.

OSSEQUIO. Per amore di Maria Addolorata occupatevi con più fervore di quei tra i vostri doveri che più vi ripugnano.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it