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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:«Sappi — mi disse Gesù — che, se la tua anima arde del fuoco dell'amore, tutte le difficoltà dilegueranno come la nebbia al sole. Per quest'opera della mia misericordia fa' quanto ti permette l'obbedienza, ma esponi chiaramente al confessore fino al più piccolo dei miei desideri e sappi bene che non ti sarà lecito sottrarti a quanto io stesso avrò deciso. Sii fedele nel portare le cose a compimento, altrimenti accetterò malvolentieri che tu collabori con me».
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

27.Dolore di Maria nella morte di S. Giuseppe.



Il giusto, seppure prevenuto da morte, troverà nel riposo: chè la canizie veneranda non è quella di lunghi anni, nè dal numero di essi si misura. Il senno è canizie agli uomini, ed età rispettabile una maturità incensurabile ». Queste parole dello Spirito Santo quadrano a capello al giusto Giuseppe, Sposo intemerato della Vergine Madre di Dio, Custode e vice padre del Verbo incarnato.

Avvicinandosi il termine della vita nascosta del Figliolo di Dio, il delicatissimo ministero di lui era compiuto. Come si ricava dal Vangelo, Giuseppe mancò ai vivi sì e no cinquantenne, quando secondo le divine disposizioni egli aveva adempiuto l'officio commessogli dalla Provvidenza. Anima santa unitissima sempre a Dio, meglio che gli antichi Patriarchi, aveva accettato dalle mani di Giovacchino la fanciulletta Maria per esserne lo sposo ed il difensore. Molto simile a lei per l'amore alla purézza, con lei si era votato a Dio nel proposito di vivere vergine. La prova che Dio volle farne nell'occasione della soprannaturale gravidanza della Sposa, era riuscita a confermarlo nel proposito di una vita intemerata, umile, faticosa, diligente per esser pari all'altissimo officio al quale Dio lo chiamava; quello cioè di custodire con veci ed autorità di padre l'unigenito Figlio di Dio, concepito dalla sua Sposa per opera dello Spirito Santo. E con quanta diligenza, sollecitudine, operosità aveva adempiuto le parti di tanto etficio! In ogni circostanza si era dimostrato il giusto, assistito da Dio, che gli parlava familiarmente, pieno di fede e di carità, superiore a tutte le umane vedute, elevato alla più alta contemplazione per la familiarità durata quasi trent'anni col Figlio di Dio fatto uomo.

Coronato di tanti meriti, logoro dalle fatiche e privazioni, vedendo vicina l'ultima sua ora, si adagia quale stanco pellegrino nel suo povero giaciglio: nulla lo tiene più legato alla terra! Ma che penso io? Sto meditando la morte del Cristiano giusto e santo,

in,questo caso c'è da pensare che sentisse amara davvero la morte!

La Chiesa canta di lui: « Gli altri giusti corona la felice sorte dopo spirati; tu invece vivente godi di Dio, quasi, uguale ai beati comprensori ». Ed ora questo angelo di contemplazione è in procinto di emigrare da quella sua vita condivisa con l'Uomo-Dio certo si troverà nel refrigerio, come disse Abramo di Lazzaro: « Ora costui è consolato; ma la visione beatifica di Dio, non l'avrà ancora! Ancora pochi anni, ed il Redentore fattosi suo figlio, aprirà con la sua morte l'adito al Paradiso. Era per Giuseppe questo un motivo di afflizione? No certa. mente; era un atto supremo di adesione alla volontà di Dio, che lo mandava ad annunziare la prossima redenzione ai giusti del seno di Abramo.

Qui, anima mia, è necessario, se vuoi intendere gli affetti della santissima Sposa di Giuseppe, che tu dimentichi tutte le affezioni carnali. Maria assiste il suo Sposo nell'ultima malattia, facendo a gara con Gesù per porgergli ogni conforto. L'amantissima Sposa che sente tutto l'affetto naturale e so. prannaturale per il dilettissimo Sposo, suo conforto, suo sostegno, suo aiuto in ogni cosa, prova tutta l'amarezza ed il distacco del sentimento umano, ed insieme tutto il conforto di quell'amore che viene da Dio. Sente vivo il dolore, amara la separazione, ma nulla di disperato, nessuna conturbazione che faccia mormorare della Provvidenza, che ci ha fatto per il cielo, e ci chiama al cielo ciascuno alla sua volta.

Compatisci Maria, in questo suo dolore, che anche fra le braccia della speranza soprannaturale è pur sempre amarissimo; e poichè anche tu dovrai trovarti immancabilmente in punto di morte, pregala che ti faccia parte del suo sentimento soprannaturale, sicchè, sebbene amara, la morte ti sia consolante.

O Gesù, che confortaste il santissimo vostro padre putativo in punto di morte, confortate anche me in quel doloroso passaggio: o Maria che assisteste con affetto di sposa Giuseppe moribondo, assistete anche me con affetto di madre in quell'ora tremenda: S. Giuseppe, fate che la nostra morte sia come la vostra!

Se desidero nella mia morte l'assistenza di Gesù, Giuseppe e Maria, cercerò di vivere sempre preparato ad una buona e santa morte.

ESEMPIO. S. Andrea Avellino, sacerdote Teatiano di grande santità ed operosissimo nel ministero apostolico, devoto in modo singolare della Vergine Madre di Dio, già grave di anni, ed affranto dalle fatiche, ebbe l'apparente sventura di fare una morte spaventosa. In Napoli un giorno mentre vestito dei sacri paramenti, ed avendo disposto sull'altare le cose necessarie al santo Sacrificio, discesone si accingeva a cominciare la Messa, a quelle parole: Introibo ad altare Dei, che balbettando ripetè tre volte, fu colpito di tocco apopletico, e cadde. Trasportato da. gli astanti in luogo idoneo, e munito degli ultimi sacramenti, spirò l'anima sua tra le angoscie di quel morbo terribile.

Brutta morte, esclama il nostro sentimento! Eppure in realtà anche questa repentina morte del giusto fu bella e preziosa al cospetto di Dio, e fu rallegrata da una apparizione della Vergine che lo confortò, mutando le sue angoscie in gaudio celeste. 1 veri devoti di Maria, non hanno a temere mai la morte, sotto qualunque forma si voglia presentare. Tutto sta nell'esservi preparati con la buona coscienza.

PREGHIERA. O Gesù, Giuseppe e Maria, che santificaste la vita umana con le più sublimi virtù, e insegnaste praticamente a noi di vivere santamente per morire placidamente nel bacio del Signore, vi prego e vi scongiuro con tutto il sentimento dell'animo che vogliate essere sempre in vita gli ispiratori miei nel bene operare, sicchè compiuta la niia carriera secondo íl divino beneplacito, mi sia concessa la sorte di avervi assistenti alla morte mia, qualunque vorrà essere, che accetto fin da ora in isconto dei miei peccati, ed a gloria di Dio. Amen.

OSSEQUIO. Pensate per pochi minuti alla vostra morte, e raccomandatevi a Gesù, a Giuseppe ed a Maria.



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it