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Domenica, 28 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Cristo Risorto, Tu hai incontrato in intimo segreto Tua Madre e Maria Maddalena. Hai incontrato i Tuoi discepoli e molti fratelli. E noi? Trova tempo e vieni da noi almeno un po'. Ogni giorno sarebbe perfetto per portarci la Tua luce e la Tua pace. Vieni e illumina questo tempo di guerra; porta la Tua luce in ogni nostra prova. Se vuoi, vieni proprio ora: rovescia i potenti dai troni, disarma la mano armata, metti gli ultimi in prima fila. Dichiara la guerra alla paura e rendi perfetta ogni nostra preghiera, anche se stanca e distratta. Facci entrare nella limpida luce pasquale e invadi il nostro cuore con dolci melodie e canti di lode.
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Il diario di Santa Gemma Galgani



Santa Gemma

Sabato, 21 luglio



Maria Santissima Addolorata la fa riposare sul suo seno. Gemma è percossa dal demonio e soccorsa dall'angelo custode.

Oggi, sabato 21 luglio, credevo proprio in nessun modo raccogliermi. Ma appena ho potuto esser sola, mi sono provata a dire la corona dei dolori; non so a che punto mi sono sentita portar via la testa. La mia carissima mamma Maria Santissima Addolorata mi ha voluto fare una visitina (non mi ricordavo però che era sabato, e il sabato è solita farsi vedere).

Era pure afflitta; non so, ma mi sembrava che piangesse. L'ho chiamata più volte col dolce nome di mamma; non mi rispondeva, ma quando sentiva dire «mamma», sorrideva; glielo ho ripetuto più volte, fino che ho potuto, e lei sempre sorrideva. Infine mi ha detto: « Gemma, vuoi venire a riposarti un po' sul mio seno? ». Ho fatto come per alzarmi, e inginocchiarmi e avvicinarmi a lei; lei pure si è alzata, mi ha baciato nella fronte, e mi è sparita.

Sono di nuovo sola, ma sicura che la Mamma mia mi ama ancora, ma che è tanto offesa. Dopo tutte queste cose, mi sento, sì, sempre afflitta, ma assai più rassegnata.

Stasera, come avevo promesso a Gesù, sono andata da padre Vallini a confessarmi. Ma chi sa, dopo uscita di confessionario, mi sono sentita subito agitata e inquieta: era segno che il diavolo era vicino.

Purtroppo se era vicino! Ben me ne avvidi più tardi, quando mi misi a dire le mie preghiere. Già, come ho detto, internamente e anche esternamente ero tutta in tempesta; avrei preferito entrare nel letto e addormentarmi anziché pregare; ma no, volli provare. Incominciai a dire tre invocazioni, che sono solita ogni sera dire al Sacro Cuor di Maria; appena mi fui messa in ginocchio, il nemico, che già da qualche ora stava nascosto, si fece vedere nella forma di un uomo piccino piccino; ma così brutto, che fui presa tutta da spavento.

La mia mente era tutta rivolta a Gesù e nulla mi curavo di lui; continuavo a pregare, ma tutto ad un tempo cominciò a darmi dei colpi nelle spalle e più giù ancora: me ne dette assai. + Sarò stata circa una mezz'ora in quella tempesta; mi sono bene avveduta però che la cosa che più gli dispiaccia a lui è il raccoglimento, che Gesù spesso spesso mi fa provare. Mi raccomandavo a Gesù, ma che! Intanto si avvicinava l'ora che dovevo obbedire, cioè di andare a letto; andarci in quel modo mi dispiaceva: non avevo ancora fatto l'esame di coscienza. Pregai il mio angelo custode, e mi aiutò davvero, in un modo devo dire al tutto curioso.

Appena mi si presentò, lo pregai tanto che non mi lasciasse sola. Mi domandò che avessi; gli feci vedere il diavolo, che si era assai allontanato, ma mi minacciava sempre. Lo pregai che stasse con me tutta la notte, e lui mi diceva: « Ma io ho sonno ». « Ma no », gli ripetevo, « gli angeli di Gesù non dormono ». « Ma pure », soggiungeva, « devo riposarmi » (ma mi accorsi che faceva per ridere); « dove mi farai stare? ». Io volevo dirgli che lui si mettesse sul letto, e io stavo lì a pregare; ma allora avrei disobbedito. Gli dissi che stasse vicino a me; me lo promise.

Io andai a letto; dopo lui mi parve che allargasse le sue ali e mi venisse sopra il capo. Mi addormentai, e stamani pure era al solito suo posto di ieri sera. Io ce l'ho lasciato; quando sono tornata dalla messa, non ci era più.