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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska: Maria, Madre mia e mia Signora, a te affido la mia anima e il mio corpo, la mia vita e la mia morte e tutto ciò che la seguirà. Metto tutto nelle tue mani e tu concedimi la purezza del cuore, dell'anima e del corpo. Difendimi da tutti i nemici, specialmente da quelli che nascondono la loro malvagità sotto la maschera della virtù. Sii tu lo specchio nel quale mi guardo, o Madre mia.
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Antiche meditazioni alla Madonna Addolorata



Addolorata

19. Strage degl'Innocenti.



La sacra Famiglia aveva trovato appena un asilo nella terra ospitale, ed ancora Maria e Giuseppe trepidavano per la vita del Fanciullo Gesù, quando udirono fra i connazionali bisbigliarsi sinistre voci di orrendi massacri eseguiti dal vecchio e più che mai sospettoso tiranno Erode. S. Giuseppe non dovette tardare ad informarsi meglio degli avvenimenti che in confuso si propalavano; quando sente di un massacro di bambini ordinato da Erode in Betlemme appena dopo la sua partenza.

Infatti il tiranno irritato dalla gelosia e dal sospetto che si volesse dai suoi numerosissimi avversari metter su un Messia qualunque, e farlo regnare in luogo suo, e più indispettito per vedersi deluso dai Magi, spedisce sicari a Betlemme con ordine di trucidare senza pietà nè riguardi tutti i bambini maschi del villaggio e dei dintorni dell'età di due anni in giù. Questa orrenda strage di innocenti bambini fa fremere di orrore al solo pensarci, ed il Vangelo ci dice che in quel macello inutile si adempì la profezia di Geremia che diceva: « Ecco Rachele che piange e si contrista per i suoi figlioli che più non sono! » la moglie diletta di Giacobbe seppellita da tanti secoli presso Betlemme, parve riscuotersi alla voce del sangue, ai pianti delle madri per unire ai lamenti di queste le lacrime sue. Chi può ridire l'impressione che ne provò l'animo di Maria al racconto di Giuseppe! Spavento, tris!ezza, compassione per quelle povere madri, per le quali ella ed il suo Bambino erano state occasione innocente di tanto strazio. La sua apprensiva vivissima la faceva tremare al riflesso di quel che sarebbe stato del suo Gesù, se i carnefici lo avessero sorpreso in Betlemme. Il suo cuore materno si immedesimava con quelle povere madri, provava tutto il loro dolore, quasi anch'ella si vedesse strappare dalle braccia il suo caro Pegno, scannarlo a fil di spada come un agnellino al macello; gittarlo furiosamente a terra per isfracellarlo contro il muro o contro le pietre. Era uno spettacolo orrendo che faceva rabbrividire e piangere la delicatissima Maria! Con lo sguardo lacrimoso ed il cuore sanguinante, rivolta al cielo, Maria pregava a quelle povere madri il necessario conforto, considerando la tragica realtà al lime della fede. Le venivano in mente le fosche parole di Simeone: « Costui è posto bersaglioalla contradizione! » Era per colpire il suo divino Infante che si trucidavano quei bambini: in odio di lui si versava quel sangue innocente: a lui innocente si immolavano quei teneri agnellini! Spettacolo terribile al sentimento carnale! Visione sublime all'occhio della fede! Morivano quei pargoletti prima di aver gustato la vita; ma per merito di Gesù erano battezzati nel loro san. gue, ed ottenevano la vera vita, prima di aver cominciato a desiderarla! Mistero divino! La vita beata. non si può ottenere se non per i meriti del sacrificio del Figlio di Dio fatto uomo, e la otterranno soltanto coloro che crederanno e saranno partecipi delle pene di quel sacrificio, saranno sacrificati alla loro volta anch'èssi: Sine sanguiríis effusione non fit remissio. Quanti altri innocenti, giusti, santi, da essere sacrificati con Gesù, si presentavano alla mente di Maria, mentre pensava agli Innocenti uccisi! Con essi, anzi in capo ad essi vedeva se stessa, che stava per essere la Regina dei Martiri. Non si tirava indietro però, non rifiutava di bere il suo calice amarissimo, anzi si offriva generosamente a tutto!

O Maria, Regina dei Martiri, divenuta la Consolatrice degli afflitti; deh riguardate anche me, cristiano vile e pusillanime, che mi sgomento ad ogni poco dolore chi mi tocchi soffrire. Pregatemi dal Signore quella vera virtù cristiana, che dà il coraggio di fare ogni sacrificio per amor del Sommo Bene.

Mi eserciterò in atti di mortificazione volontaria, per addestrarmi a portare pazientemente le tribolazioni che Dio vorrà darmi per sua volontà.

ESEMPIO. Quali sacrifici si debba essere disposti a fare per amore di Gesù, ad imitazione di Maria, lo mostrò tra tante altre madri cristiane Santa Giovanna Francesca De Chantal. Costei rimasta vedova in età giovanile, invece di vagheggiare altre nozze alle quali l'età, le- ricchezze e la nobiltà sembravano allettarla, s'intese invece chiamata da Dio ad effettuare il voto ardentissimo della sua fanciullezza, di servire a. Dio nella vita religiosa, lungi affatto dal mondo. Ma ostavano l'affetto del vecchio padre, e quello più incenso dei figlioli, che non volevano separarsi dalla mamma adorata: e questa mamma sen. tiva troppo vivo l'affetto all'uno ed agli altri! Però memore l'eroica donna della sentenza evangelica; « Chi ama i suoi cari più di me, dice Gesù, non è degno di me », si distaccò -da tutti, passando sopra ,anche ad uno dei figli, che si era disteso attraversò il limitare della porta di casa! Ecco quali sacrifici impone l'amore vero di Gesù e di Maria!

PREGHIERA. O Dio padre di misericordia, Dio di ogni consolazione, che solo potete consolarci in ogni nostra tribolazione, deh guardate con occhi di misericordia noi, povere vostre creature, che pur sentendo tanto bisogno di voi, ci lasciamo ingannare dalla evanescente figura di questo mondo: deh per pietà, e per intercessione di. Maria Addolorata, concedeteci la grazia di tutte le lusinghe della vita animale, per vincere vivere soltanto a voi, e godere della vostra paterna protezìone. Così sia.

OSSEQUIO. Fate in onore di Maria qualche penitenza corporale, secondo il consiglio del vostro direttore.



Fonte: www.preghiereagesuemaria.it