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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Ecco dunque un tale che si tormenta, che si agita, che fa chiasso, che vuole dominare su tutto, che si crede qualche cosa, che sembra voler dire al sole: «Togliti di lì lasciami illuminare il mondo al tuo posto!... ». Un giorno quest'uomo orgoglioso sarà ridotto tutt'al più ad un pizzico di cenere che sarà portata via di fiume in fiume... fino al mare.
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Vita di Santa Margherita Alacoque



Alacoque

Vita di Santa Margherita Alacoque - Parte 7



21. Rimproveri di Nostro Signore che comincia a sve­larle i suoi disegni
Ero per natura portata all'amore per i piaceri e il divertimento. Non riuscivo più a gustarne alcuno, ancorché cercassi di fare il possibile per procurarme­ne; ma la figura dolorosa che allora mi appariva os­sia quella del mio Salvatore appena flagellato, m im­pediva di goderne perché mi rivolgeva questo rim­provero che mi trafiggeva il cuore: 'Vorresti godere di questo piacere? E io che non ho mai goduto di alcun piacere e mi sono dato a ogni sorta di amarez­za per tuo amore e per conquistare il tuo cuore! E nonostante ciò tu vorresti ancora contendermelo! ». Tutto questo m'impressionava moltissimo, ma in buona fede devo confessare che non capivo nulla di tutto ciò, avevo uno spirito rozzo e poco spirituale e facevo del bene solo perché Lui mi ci costringeva con tale forza, che non riuscivo a resistere. E questo il motivo per cui sono così confusa dinanzi a quanto scrivo, mentre preferirei rendere noto fino a che punto sono degna del più severo castigo eterno, a causa delle mie continue resistenze a Dio e delle op­posizioni alle sue grazie. Vorrei anche far vedere la grandezza della sua misericordia, perché pareva che avesse deciso di perseguitarmi e di contrapporre di continuo la sua bontà alla mia malizia e il suo amore alle mie ingratitudini. Le mie ingratitudini sono sta­te per tutta la mia vita causa del più acuto dolore; non ero capace di riconoscere il mio sovrano libera­tore, che ha cominciato a prendersi così amorevol­mente cura di me fin dalla culla e ha sempre conti­nuato a farlo. Una volta in cui ero in un abisso di stupore, perché vedevo che i miei tanti difetti e le mie tante infe­deltà non riuscivano a respingerlo, Lui così mi rispo­se: «Voglio fare di te una fusione del mio amore e della mia misericordia». In un'altra occasione mi disse: « Ti ho scelta come sposa e, quando tu hai fat­to voto di castità, ci siamo promessi fedeltà. Sono stato io a indurti a farlo, prima ancora che il mondo avesse parte nel tuo cuore, perché lo volevo comple­tamente puro, senza macchia di affetti terreni, e per conservarmelo così, ho tolto ogni malizia dalla tua volontà, di modo che non potesse corromperlo».

22. Affidata alle cure delle Santa Vergine
« E poi ti ho affidata alle cure della mia santa Ma­dre, affinché ti plasmasse secondo i miei disegni». Lei è sempre stata per me una buona madre e non ha mai rifiutato il suo aiuto per tutte le mie pene e i miei bisogni, e con tale fiducia che mi pareva di non aver nulla da temere sotto la sua materna protezio­ne. Io le avevo fatto voto di digiunare ogni sabato e di dire l'ufficio della sua Immacolata Concezione non appena avessi imparato a leggere, e di fare sette genuflessioni tutti i giorni della mia vita recitando sette Ave Maria, per onorare i suoi sette dolori. Mi ero consacrata a lei per essere sempre sua schiava, chiedendole di non rifiutarmi che così fosse. Le par­lavo con semplicità, al pari di un bambino, come al­la mia buona Madre, per la quale sin d'allora prova­vo un amore tenerissimo.

23. Rischia di lasciarsi vincere dall'amore per i suoi e dalle menzogne del demonio
Lei mi rimproverò severamente quando mi vide pronta a soccombere al terribile conflitto che senti­vo in me. Perché, non potendo più resistere alle per­secuzioni dei miei e alle lacrime di una madre che amavo così teneramente e che mi diceva che una fi­glia deve sposarsi a vent'anni, cominciavo a cedere. Satana mi ripeteva in continuazione: « Povera mise­rabile, cosa credi di fare diventando monaca? Farai ridere tutti, perché non sarai capace di perseverare. E che vergogna lasciare l'abito da monaca e il con­vento! Dove potrai andare a nasconderti ?». Mi scio­glievo in lacrime perché avevo un terribile orrore degli uomini e non sapevo che decisione prendere, ma il mio divino Maestro, che aveva sempre presen­te il mio voto, ebbe infine pietà di me.

24. Nostro Signore le restituisce le pace
Una volta, che se non erro fu dopo la comunione, Lui volle farmi vedere che era il più bello, il più ric­co, il più potente, il più perfetto e il più consono di tutti gli amanti, e si stupiva che, essendogli stata promessa da molti anni, volevo rompere con Lui e prendermene un altro: «Oh! Sappi che, se mi fai questo sgarbo, ti abbandonerò per sempre. Ma se mi resti fedele, non ti abbandonerò mai e sarò l'arma vincente contro tutti i tuoi nemici. Scuso la tua ignoranza, perché tu ancora non mi conosci, ma, se mi resti fedele e mi segui, t'insegnerò a conoscermi e mi manifesterò a te». Dicendomi questo, infuse una grande calma dentro me e la mia anima si trovò pervasa da una pace così grande, che mi decisi a mo­rire piuttosto che sostituirlo. Mi pareva allora che i miei legami si fossero spezzati, che non avessi più nulla da temere, pensando che, seppure la vita reli­giosa fosse stata un purgatorio, mi sarebbe stato dolce purificare così il resto della mia vita, invece che vedermi precipitare verso l'inferno che tante volte avevo meritato per i miei gravi peccati e per le mie resistenze.