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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux: Nostro Signore vuol lasciare le pecorelle fedeli nel deserto (Mt. 18, 12). Come sono significative per me queste parole! Egli è sicuro di loro ed esse non sarebbero più capaci di smarrirsi perché sono prigioniere dell'amore. Così Gesù toglie loro la sua presenza sensibile per elargire le sue consolazioni ai peccatori, o se anche le conduce sul Tabor, è solo per pochi istanti.
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Vita di Santa Margherita Alacoque



Alacoque

Vita di Santa Margherita Alacoque - Parte 2



5. A pensione presso le Clarisse di Charolles. Prima Comunione
Mi misero a pensione in una casa religiosa, dove mi fecero comunicare che avevo circa nove anni, e que­sta comunione colmò di tanta amarezza tutti i piace­ri e i divertimenti, che non potevo gustarne alcuno, sebbene mi premurassi di ricercarli. Ma proprio quando mi accingevo a goderne con le mie compa­gne, sentivo sempre qualcosa che me ne allontanava e mi richiamava in un angolo nascosto, senza darmi tregua finché così non avessi fatto; e poi mi mettevo in preghiera, ma quasi sempre prosternata o con le ginocchia nude o genuflessa, ma sempre senza che mi si vedesse, ed era per me un tormento straordi­nario che mi trovassero in tale posizione. Avevo molta voglia di fare tutto quanto vedevo fare dalle religiose, le guardavo tutte come delle sante, pensando che, se fossi diventata monaca, sarei dive­nuta come loro; e da ciò mi nacque un desiderio tal­mente forte che vivevo solo per quello, sebbene non le trovassi così lontane dalle cose terrene come avrei voluto esserlo io. Non conoscendo altre religiose, pensai che dovevo restare con loro.

6. Una lunga malattia. Guarita dalla Santa Vergine
Ma caddi così terribilmente malata, che rimasi quat­tro anni senza poter camminare. Le ossa mi bucavano la pelle da ogni parte; per questo motivo restai solo due anni nel convento, senza che si riuscisse a trovare un rimedio ai miei mali, tranne quello di votarmi al-la santa Vergine, promettendole che, se mi avesse guarita, sarei un giorno divenuta una delle sue fi­glie. Non appena ebbi pronunciato quel voto, ottenni la guarigione insieme alla protezione della Vergine san­tissima, la quale divenne talmente padrona del mio cuore, che, considerandomi sua, mi governava come se le fossi dedicata, rimproverandomi delle mie colpe e insegnandomi a fare la volontà del mio Dio. Una volta mi accadde che, essendomi seduta a dire il nostro rosario, Lei mi apparve e mi fece un rimprovero che non si è più cancellato dalla mia mente, sebbene al­l'epoca fossi ancora molto giovane: «Mi meraviglio, fi­glia mia, che tu mi serva con tale negligenza!». Que­ste parole lasciarono un'impressione così forte nella mia anima, che mi sono servite per tutta la vita.

7. La dissipazione
Avendo ritrovato la salute, pensai solo ad approfit­tare del piacere della mia libertà, senza darmi trop­pa cura di mantenere la promessa. Ma, mio Dio, non pensavo allora a quanto Voi mi avete fatto co­noscere e sperimentare in seguito e cioè il vostro sa­cro Cuore, che mi ha partorita tanto dolorosamente sul Calvario; e la vita che mi avevate dato poteva solo nutrirsi del cibo della Croce, mio delizioso nu­trimento. Ed ecco come: non appena cominciai ad assaporare la salute, mi avvicinai alla vanità e all'af­fetto delle persone, cullandomi all'idea che la tene­rezza che mia madre e i miei fratelli avevano per me mi consentiva di godere delle mie piccole gioie e di dedicarmi ai divertimenti ogni volta che lo desidera­vo. Ma Voi, mio Dio, mi mostraste che mi ero allontanata dal mio interesse, assecondando la mia inclinazione che per natura tendeva al piacere, ma in realtà allontanandomi dai vostri disegni, che si ri­velarono molto lontani dai miei.