Vita di Santa Margherita Alacoque
Vita di Santa Margherita Alacoque - Parte 2
5. A pensione presso le Clarisse di Charolles. Prima Comunione
Mi misero a pensione in una casa religiosa, dove mi fecero comunicare che avevo circa nove anni, e questa comunione colmò di tanta amarezza tutti i piaceri e i divertimenti, che non potevo gustarne alcuno, sebbene mi premurassi di ricercarli. Ma proprio quando mi accingevo a goderne con le mie compagne, sentivo sempre qualcosa che me ne allontanava e mi richiamava in un angolo nascosto, senza darmi tregua finché così non avessi fatto; e poi mi mettevo in preghiera, ma quasi sempre prosternata o con le ginocchia nude o genuflessa, ma sempre senza che mi si vedesse, ed era per me un tormento straordinario che mi trovassero in tale posizione. Avevo molta voglia di fare tutto quanto vedevo fare dalle religiose, le guardavo tutte come delle sante, pensando che, se fossi diventata monaca, sarei divenuta come loro; e da ciò mi nacque un desiderio talmente forte che vivevo solo per quello, sebbene non le trovassi così lontane dalle cose terrene come avrei voluto esserlo io. Non conoscendo altre religiose, pensai che dovevo restare con loro.
6. Una lunga malattia. Guarita dalla Santa Vergine
Ma caddi così terribilmente malata, che rimasi quattro anni senza poter camminare. Le ossa mi bucavano la pelle da ogni parte; per questo motivo restai solo due anni nel convento, senza che si riuscisse a trovare un rimedio ai miei mali, tranne quello di votarmi al-la santa Vergine, promettendole che, se mi avesse guarita, sarei un giorno divenuta una delle sue figlie. Non appena ebbi pronunciato quel voto, ottenni la guarigione insieme alla protezione della Vergine santissima, la quale divenne talmente padrona del mio cuore, che, considerandomi sua, mi governava come se le fossi dedicata, rimproverandomi delle mie colpe e insegnandomi a fare la volontà del mio Dio. Una volta mi accadde che, essendomi seduta a dire il nostro rosario, Lei mi apparve e mi fece un rimprovero che non si è più cancellato dalla mia mente, sebbene all'epoca fossi ancora molto giovane: «Mi meraviglio, figlia mia, che tu mi serva con tale negligenza!». Queste parole lasciarono un'impressione così forte nella mia anima, che mi sono servite per tutta la vita.
7. La dissipazione
Avendo ritrovato la salute, pensai solo ad approfittare del piacere della mia libertà, senza darmi troppa cura di mantenere la promessa. Ma, mio Dio, non pensavo allora a quanto Voi mi avete fatto conoscere e sperimentare in seguito e cioè il vostro sacro Cuore, che mi ha partorita tanto dolorosamente sul Calvario; e la vita che mi avevate dato poteva solo nutrirsi del cibo della Croce, mio delizioso nutrimento. Ed ecco come: non appena cominciai ad assaporare la salute, mi avvicinai alla vanità e all'affetto delle persone, cullandomi all'idea che la tenerezza che mia madre e i miei fratelli avevano per me mi consentiva di godere delle mie piccole gioie e di dedicarmi ai divertimenti ogni volta che lo desideravo. Ma Voi, mio Dio, mi mostraste che mi ero allontanata dal mio interesse, assecondando la mia inclinazione che per natura tendeva al piacere, ma in realtà allontanandomi dai vostri disegni, che si rivelarono molto lontani dai miei.