Santo Rosario on line

Sabato, 4 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Ciriaco ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Amare il buon Dio, non è sentire ogni tanto qualche moto di affetto per Dio; tale sensibilità non è sempre in nostro potere.
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Le apparizioni di Fatima



Fatima



La terza apparizione della Vergine: 13 Luglio 1917

« Avete visto l’Inferno... » «Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà»

Frattanto però, indipendentemente dalle decisioni di Lu­cia, il concorso popolare sui luogo delle apparizioni si faceva sem­pre più imponente. Davanti al piccolo elce fu costruito un roz­zo arco di trionfo sormontato da una croce, accanto al quale parecchi pellegrini venivano tutti i giorni a pregare.

La sera del 12 Giugno una gran folla di fedeli era accampa­ta alla cova in attesa degli avvenimenti del giorno dopo.

« Quella sera — racconta Lucia — io chiamai i miei cugini e co­municai loro la mia decisione di non andare alla Cova. Allora Gia­cinta mi disse che avrebbe parlato lei alla Signora, ma poi si mi­se a piangere dicendo: “Perché non vuoi venire con noi?

“No, io non verrò! E se la Signora chiede di me dille che non sono venuta perché avevo paura che fosse il demonio...

Ma il giorno dopo, avvicinandosi il momento dell’appunta­mento, con la Signora, mi sentii sospinta da una forza alla qua­le non potei resistere. Mi misi allora in cammino e passai da mio zio per vedere se Giacinta era ancora a casa: la trovai con Fran­cesco, inginocchiata ai piedi del letto, tutta in lacrime.

“Allora voi non andate? E già ora, dissi io"

“Senza di te non abbiamo il coraggio. Vieni con noi... “Muovetevi allora, perché io sono già in cammino!”

Il loro volto si inondò di gioia e partirono con me ».

« Alcuni momenti dopo il nostro arrivo alla Cova da Iria, vicino al leccio, dove un gran numero di persone stava recitan­do il Rosario, abbiamo visto ancora una volta la luce lampeggiare e un minuto dopo Nostra Signora apparve sul leccio.

“Che cosa volete da me? “.

“Voglio che voi veniate qui il 13 del prossimo mese. Con­tinuate a recitare il Rosario tutti i giorni, in onore di Nostra Si­gnora, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, per­ché solo Ella la può ottenere “.

“Desidero che ci diciate chi siete voi, e che compiate un miracolo, così tutti crederanno che voi ci siete veramente ap­parsa “.

“Continuate a venire qui ogni mese. In ottobre vi dirò chi sono e che cosa voglio e compirò un miracolo affinché tutti pos­sano credere “.

Qui ho fatto alcune domande in favore di alcune persone che non posso ricordare. Ciò che ricordo è che la Signora disse che era necessario per quelle persone dire il Rosario per otte­nere le grazie durante l’anno. E continuò:

“Sacrificatevi per i peccatori, e dite spesso, specialmente quando compite qualche sacrificio: ‘Gesù, questo è per Vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei pecca­ti commessi contro il Cuore Immacolato di Maria “.

Dicendo queste ultime parole, la Signora aprì le mani, come aveva fatto durante i due mesi precedenti. La luce proveniente da esse sembrava penetrare la terra e vedemmo un mare di fuoco. Immersi in questo fuoco c’erano demoni e anime che sembrava­no tizzoni trasparenti, alcuni neri o bronzei, in forme umane, portate intorno dalle fiamme che uscivano da essi assieme a nuvole di fumo. Essi cadevano da tutte le parti, proprio come le scintille cadono dai grandi fuochi, leggere, oscillanti, tra grida di dolore e di disperazione, che ci atterrirono fino a farci tremare di paura. (Deve essere stata questa vista che mi fece gridare; la gente infatti dice di avermi sentita dare un grido).

I demoni potevano essere distinti dalla loro somiglianza a orribili ripugnanti e sconosciuti animali, incandescenti come car­boni accesi.

Atterriti e come per supplicare aiuto, alzammo gli occhi verso Nostra Signora, la quale ci disse con gentilezza, ma an­che con tristezza: “Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Al fine di salvarli Dio desidera di stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato ».

Fin qui la Signora aveva chiesto « preghiera e penitenza »perché gli uomini possano salvarsi dall’Inferno eterno; ma ora chiede « preghiera e penitenza » perché l’umanità possa evitare anche i giusti castighi di Dio su questa terra:

« Se farete quanto vi ho detto, molti si salveranno e ci sa­rà la pace. La guerra finirà, ma se gli uomini non cesseranno di offendere Dio, scoppierà un’altra e più terribile guerra durante il Pontificato di Pio XI. Quando vedrete che una notte si illumi­nerà di una luce sconosciuta, sappiate che quello è il segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi crimini con la guerra, con la fame, con la persecuzione della Chiesa e del Santo Padre. Per impedire ciò, io verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione di riparazione nei pri­mi sabati. Se i miei desideri saranno soddisfatti la Russia si con­vertirà e regnerà la pace. Se no, la Russia diffonderà i suoi erro­ri nel mondo, causando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Il buo­no sarà martirizzato, il Santo Padre avrà molto da soffrire e molte na­zioni saranno annientate. Ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il S. Padre consacrerà la Russia a me ed essa si convertirà e un periodo di pace sarà concesso al mondo ».

Alla fine la Signora raccomandò di non dire a nessuno alcu­ne cose che evidentemente non sono qui riferite. Si tratta del cosiddetto « Segreto di Fàtima » ancora avvolto nel mistero:

« Non dire questo a nessuno. Puoi dirlo a Francesco ».

Qualunque sia il contenuto di questo segreto, ciò che con­ta per noi è non essere sordi al richiamo della Vergine di ritor­nare a una vita veramente cristiana, se vogliamo evitare i ca­stighi di Dio.

Proprio per questo la Vergine aggiunse:

« Quando recitate il Rosario, dopo ogni mistero dite:

"Gesù mio, perdonateci, preservateci dal fuoco dell’Inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle più bisogno­se"


Seguì un breve silenzio; poi chiesi:

“C’è ancora qualche cosa che volete da me?

"No, per oggi non voglio più nulla da te."

E, come nelle precedenti apparizioni, Ella cominciò a salire in direzione dell’oriente, finché scomparve nell’immensità del­lo spazio ».

I fanciulli messi alla prova

Durante l’ultima apparizione più di quattromila persone erano raccolte attorno al piccolo leccio nella Cova da Iria!

I quotidiani portoghesi, non potendo più oltre ignorare il grande movimento di folle, incominciarono a riportare servizi sui fatti di Fàtima; ma i loro giudizi (come quello espresso da « O Seculo » del 22 Giugno 1917) erano finemente sarcastici nei con­fronti dei tre fanciulli e piuttosto duri verso le autorità civili che ancora non avevano preso posizione al riguardo: « Se l’autorità non sa ancora niente di questo affare, il nostro articolo potrà ser­vire da grido d’allarme! ».

L’Autorità chiamata in causa era, di fatto, il Sig. Arturo de Oliveira Santos, amministratore di Villa Nuova d’Ourém, capo­luogo dal quale dipendeva Fàtima.

Il signor Santos si fece dunque vivo proprio la mattina del 13 Agosto: arrivò col suo calesse ad Aljustrel verso le ore dieci, manifestando, con ostentata cortesia, di voler assistere all’appari­zione. Siccome però mancavano ancora due ore all’appuntamento celeste, il Sindaco invitò i tre pastorelli ad andare con lui a ren­dere omaggio al Parroco di Fàtima.

I tre fanciulli lo seguirono ignari di quanto si stava traman­do ai loro danni. Giunti alla Canonica si videro infatti sottopo­sti a un fuoco di fila di domande che li spaventarono ma non li smossero dal loro proposito di andare alla Cova.

Allora il Sindaco, cambiando tono, propose: « già l’ora dell’apparizione. Se andiamo a piedi non arrivere­mo in tempo: accompagnerò io i bambini con il mio calesse al­la Cova ».

Ma appena messosi in moto, il calesse prese la direzione di Villa Nuova d’Ourém...

Quivi giunti furono condotti nella casa del Sindaco dove la moglie, signora Adelina, li accolse con bontà, diede loro da mangiare e li fece persino giocare con i propri figlioletti. Ma i tre fanciulli erano pieni di tristezza, col pensiero rivolto alla « Cova » ove la Madonna li avrebbe aspettati inutilmente e do­ve una immensa folla (i testimoni parlano di ventimila persone) attendeva invano il loro arrivo.

Fu questa l’unica vittoria del Sindaco, vittoria temporanea e, come vedremo, controproducente.

Quella notte i tre fanciulli dormirono in casa della Signora Adelina, ma la mattina del giorno seguente furono condotti da alcuni poliziotti al Palazzo comunale ed invitati dal Sindaco, con promesse di doni, a negare quanto andavano raccontando sulle apparizioni e, quanto meno, a svelare il « segreto ».

Poiché i bambini si rifiutavano di fare l’una e l’altra cosa, nel pomeriggio di quello stesso giorno il Sindaco passò dalle lu­singhe ai ricatti: fece chiudere i tre bambini nella prigione che sta al pian terreno del Palazzo e, chiamandoli ad uno ad uno nell’ufficio comunale che è al primo piano, minacciava di gettarli nell’olio bollente se non avessero desistito dalle loro menzogne.

Quando uno di loro veniva chiamato, gli altri lo esortavano a morire piuttosto che tradire la promessa fatta alla « Signora », e si davano l’appuntamento in Paradiso.

Giacinta piangeva perché voleva vedere la mamma prima di morire; e fu chiamata per prima.

Francesco, chiamato per secondo, era più sereno e diceva:

« Se ci uccidono fra poco saremo in Paradiso... ».

Immensa fu la meraviglia e la gioia quando, dopo gli inter­rogatori, si ritrovarono insieme sani e salvi, ma più grande fu la felicità di essere stati fedeli alla Vergine, a costo della vita!

Quella sera uno psichiatra di Leiria, il Dott. Antonio Ro­driguo de Oliveira, fu chiamato per visitare i fanciulli e per sta­bilire se fossero soggetti... ad allucinazioni. Ma il responso fu negativo: i bambini risultarono perfettamente sani di mente, ed il rapporto del medico fu fatto sparire.