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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:Essere piccoli vuol dire non perdersi d'animo per le proprie mancanze, perché i bimbi cadono spesso, ma sono troppo piccini per farsi molto male.
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Febbraio, mese dedicato alla Madonna di Lourdes.



Maria Lourdes

24 febbraio. Dolore e purificazione

Bernardetta, fin da bambina, ha imparato a fare del dolore un mezzo di purificazione e di unione speciale con Dio. Lourdes, oltre che la terra della preghiera, e anche la terra del dolore, del dolore fisico e morale: è la terra in cui tutto questo si concentra per essere messo nelle mani di Maria, come un'offerta d'amore, come incenso che sale fino al trono di Dio. Le guarigioni che si verificano a Lourdes sono anche il frutto di questo abbandono, di questa offerta, di questo "olocausto di soave odore".

Bernardetta ha sofferto moltissimo prove morali e fisiche. Con certezza si può dire che anche il dolore fisico non l'ha mai abbandonata. Ha sofferto di stomaco, di asma, fin da bambina, ha contratto il colera e la sua esistenza e stata un susseguirsi di malattie. Ma Bernardetta sa che tutto questo ha un senso: la Vergine gliene aveva già parlato, là nella grotta, quando le aveva promesso la felicità, ma non su questa terra. Bernardetta accetta la sofferenza, ma non indugia in essa, non se ne compiace, non va a cercarsela. "Bisogna accettarla, niente avviene senza il permesso di Dio". Quando il dolore si faceva insopportabile, ricorreva alla croce di Cristo, alla meditazione della Passione e ne trovava conforto. Baciava il crocifisso e durante le sue ultime ore, non riuscendo più a tenerlo in mano, se l'era fatto cucire sulla camicia per averlo vicino. E allora aveva il coraggio di dire: "Sono più felice io col crocifisso sul letto della mia sofferenza che una regina sul suo trono".

Una superiora era andata a trovarla e per scherzare le chiese come mai stesse lì in infermeria, senza far niente. Bernardetta risponde seriamente, ma con dolcezza: "Mia cara madre, io qui sto facendo il mio dovere. E il mio dovere è quello di essere malata".

A Lourdes affluiscono milioni di malati, da tutto il mondo. Attraverso le guarigioni visibili, fatte in favore di alcuni, il Signore vuol farci capire, con l'aiuto di Maria, che Egli è venuto a portare a tutti la liberazione dal peccato, la salvezza eterna e che il miracolo è solo un segno di qualcosa di ben più grande e prezioso. II miracolo è il segno di un dono più intimo e più largamente concesso. Ricorda che la potenza di Dio è sempre pronta a salvare l'uomo tutto intero, è la manifestazione sensibile della grazia offerta a tutti.

Ecco perché Lourdes non delude mai nessuno, anche se il miracolo, comunemente inteso, resta un'eccezione. I malati che non lo ricevono si accorgono di avere molto di più, di vedere il loro dolore trasfigurato, più pieno di senso: si diradano le ombre e prende luce il mistero... è attraverso la sofferenza che Gesù ha salvato il mondo e la sofferenza umana "continua nella carne quel che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa" (Col 1, 24).

Con i malati, come con Bernardetta, quel che la penitenza ha di più austero, ritrova il suo senso pieno, un senso semplicissimo, ma la cui esperienza resta una scoperta incomunicabile perché questo "la carne e il sangue" non possono rivelarlo, ma soltanto "II Padre che sta nei cieli" (Mt 16, 17).

Impegno: Secondo le possibilità, impegnamoci ad andare a visitare un malato, una persona sola, e a portar loro l'annuncio della presenza materna di Maria e della bontà di Dio che dà senso ad ogni dolore.

Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.