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Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Quante bugie per evitare una piccola umiliazione!
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio



Maria



16 maggio - «Fate ciò che lui vi dirà»

1. «Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea, e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno più vino. E Gesù rispose: Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora. La madre dice ai servi: Fate quello che vi dirà. Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: Riempite d'acqua le giare. Essi le riempirono fino all'orlo, e Gesù disse loro: Ora attingetene e portatene al maestro di tavola. Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: Tutti servono da principio il vino buono, e quando sono brilli quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono. Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui».

La risposta di Gesù alla madre indica chiaramente che l'ora di fare miracoli non era ancora venuta, e che se Gesù lo fece, fu per compiacere la madre. Quindi il fatto mette in evidenza il potere di Maria sul cuore del Figlio.

2. Maria è tutta attenzione per gli altri: partecipa alla gioia degli sposi, e dolcemente toglie quella famiglia dall'imbarazzzo che ne avrebbe danneggiato la reputazione: se il vino fosse mancato, la gente ne avrebbe avuto a ridire.

Anche per noi Maria è tutta intelligenza d'amore. La vita dei santi è ricca di questi interventi delicati di Maria, che giunge in tempo a consolare, a risolvere gravi difficoltà, ad accrescere la gioia.

Forse noi pure abbiamo già sperimentato questa presenza benefica di Maria nella nostra vita.

Sulla nostra Madre possiamo contare con fiducia illimitata.

3. Chiediamo a Maria la finezza, cioè l'intelligenza, nell'amore.

Gli uomini amano, ma con amori folli, che trascinano alla rovina. Anche l'amore paterno o materno è spesso maldestro, e crea reazioni di urto; oppure è debole, e provoca la rovina di figli ai quali non si chiedono sacrifici atti al loro corroboramento morale: vittime di un amore non illuminato, essi crescono sprovveduti di fronte alle prove della vita, e soccombono alle minime difficoltà.

L'amore illuminato è rispettoso, non forza mai in modo indiscreto le porte del cuore; è preveniente, sa trovare le vie giuste del bene altrui.

Dio ci ama con intelligenza, perché è l'intelligenza infinita. Egli sa attendere con pazienza i nostri tempi, sa trovare le vie giuste attraverso il labirinto della nostra estrosità, si mette al passo della nostra estrema lentezza a capire. Ci ama fino al paradosso di non donarsi a noi se non nella misura che gli permettiamo di entrare nella nostra casa. Egli agisce come il sole, che nel calice del bucaneve non infonde più luce di quanto esso possa portare, ma al tempo stesso lo riscalda perché dilati interamente la corolla per accogliere la luce piena.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it