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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:In Dio vi è una grande umiltà. Può chinarsi sulla gente come noi e dipendere da noi perché tutte queste cose vivano, crescano, portino. frutto. Eppure avrebbe potuto farlo senza il nostro aiuto. Tuttavia si è china­to e ha preso ciascuno di noi, ci ha chiamati qui, in­sieme, perché formassimo questa fraternità. Se ci fos­simo rifiutati, non avrebbe potuto costituirla. Avrem­mo potuto dirgli di no. Ciascuno di noi avrebbe potu­to dire di no. Dio avrebbe aspettato pazientemente finché fosse venuto qualcuno che avrebbe detto di sì. Tutto ciò mi fa capire che quando Gesù diceva: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore, davvero Egli voleva dire che avremmo dovuto impara­re che la chiamata è un dono che viene da Dio stesso.
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio



Maria



30 maggio - Madre dell'Amore

L'amore è il «carisma migliore» donatoci dallo Spirito Santo. Esso ci configura con Dio stesso; è la manifestazione della vita divina in noi; è la sintesi di tutti i comandamenti, la linfa segreta di tutte le virtù cristiane.

Amore è Dio stesso, è lo Spirito Santo che fa col Padre e col Figlio una cosa sola, è Gesù incarnato nel grembo di Maria. Se Maria è pienamente configurata con il Figlio, nessuno quanto lei è animato «dagli stessi sentimenti che sono in Cristo Gesù» (Fp 2, 5), che sono soprattutto sentimenti di amore.

1. Amore verso Dio, innanzi tutto. Chi può penetrare nel Cuore Immacolato della Madre di Dio per misurare in lei il dono della divina carità? Il suo essere, così immacolato e così illuminato, gravita verso Dio, bene infinito, con una forza che è data a lei sola. La sua verginità non è tanto una rinuncia virtuosa quanto piuttosto una esigenza esistenziale: la divina Presenza assume in essa tale portata, da farle respingere per istinto qualsiasi competizione umana: che cos'è l'uomo di fronte a un Dio che in lei si rivela così fascinoso, potente, soavissimo, bontà inesauribile?

Il dono insondabile della Divina Maternità inabíssa nel vortice dell'amore la sua stessa fisicità: «virginitatem non minuit, sed sacravit». Maria ama Dio con tutto il suo immacolato istinto materno, la sua sensibilità forte e affinata. Il Figlio le si rivela in tutta la sua perfezione umana, in tutta la sua amabilità. Si intuisce allora quale martirio dovette sostenere nel vedere crocifisso il suo Amore!

2. Questa potenza di amore in Maria si riversa anche verso il prossimo, soprattutto quando essa è dal suo Figlio eletta quale Madre della Chiesa: «Ecco tua Madre!» (Gv 19, 27). Da allora essa appare come espressione vivente - possiamo dire - della «maternità di Dio»: incarna la Misericordia, la tenerezza, la Provvidenza salvifica, la Bontà affettuosa di Dio stesso.

L'amore è al tempo stesso uno e trivalente: abbraccia Dio, il prossimo e noi stessi. Paolo e Giovanni parlano della caritas senza differenziarne l'oggetto: non può non amare il prossimo che vede, colui che ama Dio che non vede, e chi ama è passato dalla morte alla vita, cioè ha redento anche se stesso.

Così anche in Maria: l'amore per Dio la porta a chinarsi sul prossimo, nel quale essa vede il riflesso del Figlio suo, una estensione dell'Incarnazione del Verbo, un membro del Corpo Mistico.

3. Nell'amore noi distinguiamo la forza e la finezza.

La forza dell'amore in Maria si rivela soprattutto ai piedi del Figlio crocifisso: il suo amore «è forte come la morte» sia nei confronti di Gesù, che essa contempla con l'animo trafitto da una lacerazione inaudita, sia nei confronti di noi tutti, per i quali essa condivide i sentimenti di Cristo pregando per tutti coloro che «non sanno quello che fanno».

La finezza dell'amore di Maria si rivela nell'intelligenza supercomprensiva con cui provvede alle nostre necessità.

4. L'amore è la linfa di tutte le virtù, che sono in esso contenute come i colori dell'iride nella luce bianca: esso si colora di pazienza, di benignità, di mitezza, di amabilità, di generosità; «non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non opera nulla di sconveniente, non ricerca il proprio tornaconto, non si muove ad ira, non tiene conto dei torti ricevuti, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità; tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13, 4 s).

Senza la linfa dell'amore anche le virtù più eroiche diventano vizi: «Se distribuissi ai poveri tutti i miei averi e dessi il mio corpo a farsi bruciare ma non ho la carità, tutto ciò non mi serve a niente» (1 Cor 13, 3): potrebbero essere imprudenza, esibizionismo, tracotanza...

Tutte le virtù di Maria si incentrano nella sintesi teologale della caritas: Maria è la Madre dell'Amore!

Dall'atto di affidamento all'Immacolata Madre di Dio, pronunciato dal S. Padre Giovanni Paolo II (25 marzo 1984)

«O Madre degli uomini e dei popoli, Tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze.

Tu senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre che scuotono il mondo.

Accogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo direttamente al Tuo cuore, ed abbraccia con l'amore della Madre e della Serva del Signore i popoli che quest'abbraccio più aspettano e insieme i popoli il cui affidamento Tu pure attendi in modo particolare.

Prendi sotto la Tua protezione materna l'intera famiglia umana che, con affettuoso trasporto, a Te, o Madre, noi affidiamo.

S'avvicini per tutti il tempo della pace e della libertà, il tempo della verità, della giustizia e della speranza».

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it