Santo Rosario on line

Mercoledi, 1 maggio 2024 - Misteri gloriosi - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:La burla del vino fu anch’essa una burla allegra, anche se poteva concludersi con qualche bastonatura; il Santo la fece più volte al povero Cesare Baronio. Gli comandava di prendere un grosso fiasco di dodici litri e di andare con quella damigiana a comperare una piccola quantità di vino, come ad esempio, un mezzo litro, o, come dicono a Roma, una mezza «fojetta ». Era già una cosa ridicola. Ma il bello doveva ancora venire. Cesare appena giunto nella bottega dell’oste, doveva farsi lavare ben bene il fiascone, poi doveva seguire il venditore in cantina per vedere con i propri occhi da dove spillava il vino e farsene dare un bicchierino di assaggio. C’era, come si vede, da far esercitare la pazienza di qualunque oste; ma non doveva bastare, secondo l’ordine di Filippo. Cesare, quando finalmente era servito, doveva pagare quella mezza « fojetta » con una grossa moneta, magari con uno scudo d’oro, e pretendere che l’oste gli cambiasse quella moneta e gli desse il resto, anche se per questo occorreva non poco tempo e se non sempre il resto era a portata di mano. A questo punto non c’è da meravigliarsi se l’oste perdeva la pazienza e diceva un sacco d’improperie al malcapitato minacciando di rompere il fiasco o magari la testa del preteso villano se non si levava subito dai piedi. Ognuno infatti, trattato così, si riterrebbe beffato e offeso, anche un umile oste. Il Baronio, davanti a questi comandi così chiari e dettagliati, partiva deciso e andava a fare la commissione nel modo più perfetto. La prima volta tutto andò liscio. Filippo lo mandò una seconda volta. L’oste, intanto, aveva capito come stavano le cose e aveva già escogitato il modo di rifarsi della beffa. Appena vide ricomparire il Baronio col medesimo fiasco, gli disse: Da’ qua e seguimi. Prese il fiasco, lo sciacquò, scese in cantina, fece assaggiare il vino al compratore, spillò mezzo litro, tornò in bottega, gli cambiò la moneta d’oro e alla fine tirò fuori di sotto il banco un bastone. Il Baronio si salvò con la fuga immediata e fulminea.
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Maggio, le apparizioni di Nostra Signora del Laus



Maria Laus



MI VEDRAI AL LAUS

La bella Signora era dunque Maria.

Questo nome così dolce dovette far trasalire Benedetta, ma non la stupì: la dolcezza che fino a quel momento aveva gustato era troppo grande per poter essere aumentata da una parola che non aveva neppure sentito il bisogno di sapere. Né alcun cambiamento si notò in lei: Benedetta continuerà a trattare con la Madre di Dio con la stessa familiarità e confidenza con cui trattava la Signora col bambino.

La grotta dove la Vergine con suo Figlio ha, in un certo senso, abitato per circa quattro mesi manifestandosi all'umile pastorella divenne il luogo in cui si costruì prima un oratorio e poi una piccola cappella che porta ancora oggi il nome di Nostra Signora dei Forni.

Le ultime parole di Maria ai Forni furono per Benedetta come una spada di dolore che le trapassò il cuore. Desolata e piangente vagava per la valle cercando sempre Colei che era la fonte della sua gioia.

Ma un segreto richiamo l'attira altrove. Dopo un mese, al di là di un piccolo monte dove si cela il Laus, vede una luce splendente più del sole e, in quell'abbagliante aureola, la sua Signora. Più veloce del lampo vola verso quella miracolosa visione. Ansimando per la fatica e per l'emozione, sale il pendio e in pochi istanti si trova ai piedi della Madre!

La saluta, ma subito si lamenta con lei per quella lunga assenza. La Vergine sorride e le dice: "Recati al Laus. Là troverai una piccola cappella dalla quale sentirai provenire un gradito profumo: là mi vedrai e mi parlerai molte volte".

Il luogo di questa apparizione si chiama Pindreau e attualmente vi si vede un suggestivo monumento. Benedetta corse subito verso il luogo indicatole dalla Vergine, ma i boschi coprivano la valle e nulla sembrava distinguere il futuro palazzo della Regina del Cielo dalle povere capanne dei semplici contadini. Ma ecco che dalla porta semiaperta di una casupola ella sente un profumo che non assomiglia a nessuno di quelli terreni.

"É qui !" esclama Benedetta. E infatti, ritta su un altare spoglio e polveroso, vede la sua buona Mamma che l'accoglie con materna tenerezza.

Impegno: Sì, Maria è qui, è qui con me, oggi: voglio accorgermi della sua presenza offrendole una preghiera, un canto, un fiore.