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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Coloro che sono condotti dallo Spirito Santo hanno idee giuste. Ecco perché ci sono tanti ignoranti che la sanno più lunga degli eruditi.
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La Madonna del Carmine e lo scapolare





MAGISTERO DELLA CHIESA E SANTO SCAPOLARE




1) "Nessuno ignora..." (Pio XII, 1950)

Certamente nessuno ignora quanto ad avvivare la fede catto­lica e ad emendare i costumi conferisca l'amore verso la Beatissima Madre di Dio, specialmente attraverso quelle espres­sioni devozionali con cui, a preferenza di altre, sembra che le menti si arricchiscano di dottrina soprannaturale e gli animi sia­no sollecitati al culto della cristiana virtù. Tra queste va ricordata in primo luogo la devozione del sacro Scapolare dei Carmelitani perché, adattandosi, per la sua semplicità, all'indole di ogni per­sona, è larghissimamente diffusa tra i fedeli cristiani, portando ricchi frutti spirituali (...)

Per il nostro costante amore verso l'Alma Madre di Dio e per la Nostra aggregazione, sin dalla prima età, alla Confraternita dello stesso Scapolare, raccomandiamo di gran cuore questa pia iniziativa ed auspichiamo ad essa una grande abbondanza di fa­vori.

Perché non si tratta di cosa di poco conto, ma dell'acquisto della vita eterna in virtù della tradizionale promessa della Beatissima Vergine; si tratta infatti dell'impresa più importante e del modo sicuro di attuarla. Il sacro Scapolare come veste mariana è certamente segno e garanzia della protezione della Madre di Dio; ma, coloro che lo indossano, non pensino di poter consegui­re la vita eterna vivendo nella pigrizia e nell'ignavia spirituali; difatti l'Apostolo ammonisce: "Operate la vostra salvezza con timore e con tremore" (Fil, 11, 12).

Pertanto, i Carmelitani tutti che, sia nei chiostri del primo e del secondo Ordine, sia nel Terz'Ordine regolare e secolare, sia nelle Confraternite, appartengono, per un particolare vincolo d'amore, alla medesima famiglia della Beatissima Madre, abbia­no nel segno e ricordo della stessa Vergine lo specchio dell'umil­tà e della castità; abbiano, nella ingenua struttura della veste, un compendio di modestia e di semplicità; abbiano soprattutto nella veste che indossano giorno e notte, in eloquente espressione sim­bolica, le preghiere con cui invocano l'aiuto divino; abbiano in­fine in essa quella consacrazione al Sacratissimo Cuore della Vergine Immacolata che recentemente e vivamente abbia racco­mandata.

2) Maria: superiore a noi, ma vicina a noi (Vaticano II, Lumen gentium, 52-53)

"Egli per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal cielo e si incarnò per opera celio Spirito Santo da Maria Vergi­ne ".

Questo divino mistero di salvezza ci è rivelato ed è continuato nella Chiesa, che il Signore ha costituita quale suo corpo e nella quale i fedeli che aderiscono a Cristo Capo e sono in comunione con tutti i suoi santi, devono pure venerare la memoria "innanzi tutto della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre di Dio e Signo­re nostro Gesù Cristo".

Redenta in modo sublime in vista dei meriti del Figlio suo e a Lui unita da uno stretto indissolubile vincolo, è insignita nel som­mo officio e dignità di Madre del Figlio di Dio, e perciò figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale dono di grazia esimia precede di gran lunga tutte le altre creatu­re, celesti e terrestri.

Insieme, però è congiunta nella stirpe di Adamo con tutti gli uomini bisognosi di salvezza.

3) La "Flos Carmeli": bellezza di tutte le virtù (Giovanni Paolo Il, 1988)

Nel mese di luglio celebriamo il ricordo della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, tanto cara alla pietà del popolo cri­stiano in tutto il mondo, e legata in modo speciale alla vita della grande famiglia religiosa carmelitana.

Il pensiero va alla sacra montagna del Carmelo, che nel mon­do biblico è sempre considerata come simbolo di grazia, di bene­dizione e di bellezza.

Su quella montagna i Carmelitani dedicarono alla Vergine Madre di Dio, "Flos Carmeli", che possiede la bellezza di tutte le virtù, la loro prima chiesa, esprimendo così la propria volontà di affidarsi completamente a Lei e di legare indissolubilmente il proprio servizio a Maria con quello "in ossequio a Cristo" (cfr. Regola carmelitana, prologo).

I grandi mistici carmelitani hanno inteso l'esperienza di Dio nella propria vita come un "cammino di perfezione " (S. Teresa di Gesù), come una "salita del Monte Carmelo" (S. Giovanni della Croce).

In questo itinerario è presente Maria. Ella - invocata dai Carmelitani come Madre, Patrona e Sorella - diviene, in quanto Vergine purissima, modello del contemplativo, sensibile all'ascolto e alla meditazione della Parola di Dio e obbediente alla volontà del Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo.

Per questo nel Carmelo, e in ogni anima profondamente carmelitana, fiorisce una vita d'intensa comunione e familiarità con la Vergine Santa, quale "nuova maniera" di vivere per Dio e di continuare qui in terra l'amore del Figlio Gesù alla sua Madre Maria.

Una particolare grazia della Madonna verso i Carmelitani, ricordata da una veneranda tradizione legata a S. Simone Stock, si è irradiata nel popolo cristiano con tanti frutti spirituali.

È lo Scapolare del Carmine, mezzo di affiliazione all'Ordine del Carmelo per condividere i benefici spirituali, e veicolo di te­nera e filiale devozione mariana.

Mediante lo Scapolare i devoti della Madonna del Carmine esprimono la volontà di plasmare la loro esistenza sugli esempi di Maria - la Madre, la Patrona, la Sorella, la Vergine Purissi­ma, accogliendo con cuore purificato la Parola di Dio e dedican­dosi al servizio dei fratelli.

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/madonna_del_carmine.htm