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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Gli angeli di una cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto il dolore permette ad un'anima di dire con certezza: Mio Dio, vedete bene che io vi amo!
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Marzo, mese di San Giuseppe



San Giuseppe



11 marzo: GIUSEPPE PADRE

Tuo padre ed io, dolenti, andavamo in cerca di te. Luc., 2, 48.

1. Giuseppe è padre...
padre putativo, ma padre; non secondo la carne, bensì secondo lo spirito. Egli ha avuto davvero per il suo Gesù viscere tenerissime di paterno amore, che ne ha stretto e costretto tutta la vita, nell'ansia di dare al suo piccolo celeste Bimbo quanto questi da lui poteva e doveva attendersi, secondo le disposizioni del suo unico Padre, Dio.

Il suo amore per il divin Fanciullo è lo stesso amore ch'egli nutre fervente per il Divin Padre... «Chi vede me vede anche il Padre mio». Non possiamo dire dunque: «Chi ama me ama anche il Padre mio?»

2. Giuseppe dà tutto se stesso.
L'amore paterno tanto e più vero quanto più si dà per i figliuoli; quanto più si dimentica per ricordarsi di loro.

Giuseppe, sin da quando Maria è nell'attesa del Figlio di Dio incarnato, non si appartiene più. Vive unicamente per loro, vive unicamente di loro. Se fossimo anche noi capaci di rimaner fedeli con tutte le nostre forze a quelli che sono i nostri doveri, piuttosto che seguire scioccamente i nostri capricci, quanto più feconda sarebbe la nostra vita e presso Dio e presso gli uomini!

Giuseppe è l'esemplare dell'uomo tutto applicato - e soprannaturalmente applicato - al proprio dovere.

3. E lietamente si dà al dovere.
Non è tanto il dono che conta quanto il modo col quale si dà. Tante volte si dà perché non se ne può fare a meno; ma lo sforzo per dare, o di sé o delle proprie cose, stanca e, talvolta, irrita.

Giuseppe dà con benigno sorriso, che fa più accette le cure e le premure di cui circonda la Madre ed il Figlio. Sente la gioia e la ricchezza di dare: di dare per amor di Dio. È questo il segreto della piena è perfetta paternità.

Giuseppe santo, dal tuo cuore paterno voglio apprendere la gioia della generosità. Secondo il tuo esempio, fa'ch'io apprezzi la preziosità del sacrificio, che è frutto d'amore, non dimenticando mai che Gesù è morto per volerci bene e che la sua Vergine Madre e tua tenera Sposa lo ha visto morire.

Quando imparerò la santa lezione?

LETTURA
Nelle sue «Elevazioni sulla vita e la dottrina di Nostro Signor Gesù Cristo» Mons. Carlo Gay ha tutto un capitolo su san Giuseppe. Stralciamo alcuni brani più significativi.

«Dio ha affidato a Giuseppe non soltanto quel che Egli ha di più prezioso in tutto l'universo, ma ciò che sorpassa il prezzo di tutti gli universi possibili: Gesù, suo Figliuolo, Maria sua Madre. Giuseppe è lo sposo di Maria, egli è il padre putativo, il padre legale, il padre per adozione e per amore, il padre che nutre Gesù. È il luogo vivente nel quale vivranno Gesù e Maria, il quadro libero, animato, amante nel quale essi si muoveranno; il firmamento senza nubi nel quale brilleranno. Lui non brillerà affatto, ma farà brillare i due astri, di cui la sua vita e il suo cuore sono come l'atmosfera e la sfera. C'è una analogia sorprendente tra la vita e l'anima di Giuseppe e il seno dell'eterno Padre.

Questo seno del Padre è il luogo increato dove nasce, sboccia e si consuma tutto il mistero di Gesù e di Maria; l'anima e la vita di san Giuseppe sono, a modo loro, il luogo creato dove questo mistero adorabile si posa, dimora, cresce».

FIORETTO. Mi ricorderò tra giorno che Dio è mio Padre.

GIACULATORIA. Tu che nutristi il Figlio di Dio, prega per noi.

Dice a te solo il Padre Dio: E' tuo figliuolo il Figliuol mio.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it