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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Il potere più grande che noi cristiani abbiamo nelle mani è quello di pregare e intercedere per molte persone. Non possiamo essere dei veri cristiani finché non ci mettiamo in ginocchio davanti al Signore per amore di chi ci è stato affidato, di chi ci sta intorno. Alla preghiera di intercessione dobbiamo saper unire i nomi delle persone, loro malattie e necessità varie, e pregare il Signore per quelle persone che ci si sono affidate, e che hanno un volto, i loro nomi e dei problemi. Possiamo essere buoni intercessori in proporzione alla nostra fede, all'amore e alla fiducia nei confronti del Signore. Ognuno di noi può diventare un canale di grazia.

LETTURE A CASO

Gv 20,1-30

1Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". 3Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

11Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". 16Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! 17Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". 18Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.

19La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 20Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". 22Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; 23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò".

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 27Poi disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!". 28Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". 29Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!".

30Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 1,39-45: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

Col 1,1-29

1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, 2ai santi e fedeli fratelli in Cristo dimoranti in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro!

3Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, 4per le notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete verso tutti i santi, 5in vista della speranza che vi attende nei cieli. Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo 6che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità, 7che avete appresa da Èpafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo, 8e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito.

9Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, 10perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 11rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto; 12ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.

13È lui infatti che ci ha liberati
dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti
nel regno del suo Figlio diletto,
14per opera del quale abbiamo la redenzione,
la remissione dei peccati.

15Egli è immagine del Dio invisibile,
generato prima di ogni creatura;
16poiché per mezzo di lui
sono state create tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
17Egli è prima di tutte le cose
e tutte sussistono in lui.
18Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
il principio, il primogenito di coloro
che risuscitano dai morti,
per ottenere il primato su tutte le cose.
19Perché piacque a Dio
di fare abitare in lui ogni pienezza
20e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce,
cioè per mezzo di lui,
le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

21E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, 22ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: 23purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro.

24Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. 25Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola, 26cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, 27ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. 28È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. 29Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.


I Lettera ai Corinti: LVI. La protezione di Dio

1. Per quelli che si trovano in qualche peccato intercediamo anche noi, perché siano loro concesse la mansuetudine e l'umiltà e cedano non a noi ma alla volontà di Dio. Così sarà fruttuoso e perfetto presso Dio e presso i santi il ricordo con la pietà. 2. Accettiamo il rimprovero per il quale nessuno deve indispettirsi, o carissimi. La correzione che ci facciamo a vicenda è buona e assai vantaggiosa; ci unisce alla volontà di Dio. 3. Così dice la santa parola: "Il Signore mi ha educato con il rimprovero e non mi ha consegnato alla morte". 4 "Il Signore corregge chi ama e frusta ogni figlio che gli è accetto". 5. "Il giusto - dice - mi correggerà nella misericordia e mi proverà; l'olio dei peccatori non unga la mia testa". 6. E di nuovo dice: "Beato l'uomo che il Signore ha corretto; non ricusare l'ammonizione dell'onnipotente; egli fa soffrire, e di nuovo ristabilisce. 7. Percuote e le sue mani guariscono. 8. Sei volte ti trarrà dalle angustie e alla settima non ti toccherà il male. 9. Nella fame ti scamperà dalla morte, nella guerra ti libererà dalla mano di ferro. 10. E ti proteggerà dalla sferza della lingua, e non temerai i mali che sopravvengono. 11. Riderai degli ingiusti e dei malvagi e non temerai le bestie feroci; 12. perché esse saranno in pace con te. 13. Poi conoscerai che è in pace la tua casa, e la prosperità della tua tenda non viene mai meno. 14. Vedrai che è numerosa la tua discendenza e i tuoi figli come l'erba del campo. 15. Scenderai nel sepolcro come grano maturo mietuto alla stagione, o come mucchio dell'aia raccolto a suo tempo". 16. Guardate, carissimi, quanta è la protezione per quelli che sono corretti dal Signore. Come padre buono ci corregge nell'avere misericordia di noi con un santo rimprovero.

(Autore: San Clemente Romano)

L'imitazione di Cristo: DOBBIAMO OFFRIRE NOI STESSI A DIO CON TUTTE LE NOSTRE COSE E PREGARE PER TUTTI

PAROLE DEL DISCEPOLO
O Signore, tutto appartiene a Te: quello che è in Cielo e quello che è in terra. A Te desidero offrire me stesso in oblazione spontanea e rimanere per sempre tuo. O Signore, nella semplicità del mio cuore, oggi Ti offro me stesso come servo in eterno, in ossequio e in sacrificio di eterna lode.

Accettami, insieme con questa santa offerta del tuo Corpo prezioso, che oggi io Ti presento al cospetto degli Angeli, che vi assistono invisibili, perché questa offerta porti salvezza a me e a tutto il tuo popolo. O Signore, sull'altare della tua espiazione Ti offro tutti i miei peccati e le colpe che ho commesso al cospetto tuo e dei tuoi santi Angeli, dal giorno in cui ho avuto per la prima volta la capacità di peccare fino ad oggi, Perché Tu egualmente tutti li accenda e li arda con il fuoco del tuo amore, cancelli tutte quante le macchie dei miei peccati e purifichi la mia coscienza da ogni colpa; E mi ridoni la tua Grazia, che ho perduta con il peccato, concedendomi totale perdono ed accogliendomi misericordiosamente al bacio della pace.

Che cosa posso fare per i miei peccati, se non confessarli umilmente, piangerli e incessantemente implorare il tuo perdono? Ti supplico, esaudiscimi propizio, mentre sono prostrato davanti a Te, o Dio mio! Provo vivissimo dolore per tutti i miei peccati; non voglio mai più commetterli; anzi, me ne dolgo ora e me ne dorrò per tutta la vita, pronto a farne penitenza e, per quanto posso, a farne riparazione.

Rimetti, o Dio, rimetti i miei peccati per il tuo santo nome; salva l'anima mia, che Tu hai redento con il tuo Sangue prezioso. Ecco, io m'affido alla tua misericordia, mi metto nelle tue mani. Trattami secondo la tua bontà, non secondo la mia malizia e la mia iniquità. Offro a Te anche tutto il bene che ho fatto, per quanto sia molto poco ed imperfetto, perché Tu lo migliori e lo santifichi; Perché riesca a Te gradito, perché Tu lo renda a Te accetto e lo perfezioni sempre più, e perché conduca me, pigro, inutile e povero omiciattolo, ad un termine beato e glorioso.

Offro ancora a Te tutti i pii desideri delle persone devote e le necessità dei parenti e degli amici, dei fratelli e delle sorelle, di tutti i miei cari e di coloro, i quali, per amor tuo, hanno fatto del bene a me e ad altri. Ed infine Ti offro quelli di coloro che hanno desiderato e chiesto a me preghiere e celebrazioni di sante Messe per loro e per tutti i loro cari, siano essi ancora in vita o siano scomparsi da questo mondo; Perché tutti sentano l'aiuto della tua Grazia, il sollievo della tua consolazione, la difesa dai pericoli, la liberazione dalle pene e, scampati da tutti i loro mali, Ti rendano, pieni di gioia, grazie solenni.

Ancora, ed in modo speciale, offro a Te preghiere e sacrifici di propiziazione per coloro che mi hanno fatto qualche torto, mi hanno addolorato o calunniato o mi hanno cagionato qualche danno o molestia; Ed anche per tutti quelli che io talvolta ho contristato, turbato, addolorato e scandalizzato con parole o con azioni, scientemente o inconsapevolmente; Perché Tu perdoni a tutti noi egualmente i nostri peccati e le reciproche offese.

Togli via, o Signore, dai nostri cuori ogni sospetto, ogni risentimento, ogni collera, ogni dissidio e tutto ciò che può offendere la carità ed intiepidire l'amore fraterno. Abbi pietà, abbi pietà, o Signore, di noi che imploriamo la tua pietà; dona la tua Grazia a noi che ne abbiamo bisogno. E fa' che siamo fatti degni di meritare la gioia della tua Grazia e che progrediamo verso la vita eterna. Amen.