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Venerdi, 3 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Figliuoli, state allegri, state allegri. Voglio che non facciate peccati, ma che siate allegri.

LETTURE A CASO

Mt 5,1-47

1Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

3"Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
5Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

17Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

20Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.

23Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.

25Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. 26In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 30E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

31Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; 32ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; 34ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; 35né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 39ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; 40e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.

43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 20, 19-31: Otto giorni dopo venne Gesù.

Eb 4,1-16

1Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. 2Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non giovò in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano ascoltato. 3Infatti noi che abbiamo creduto possiamo entrare in quel riposo, secondo ciò che egli ha detto:

Sicché ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo!


Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. 4Si dice infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le opere sue. 5E ancora in questo passo: Non entreranno nel mio riposo! 6Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, 7egli fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo in Davide dopo tanto tempo:

Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori!


8Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. 9È dunque riservato ancora un riposo sabatico per il popolo di Dio. 10Chi è entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio dalle proprie.

11Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.

12Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. 13Non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto.

14Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. 15Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. 16Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.


Lettere ascetiche : 34

Voglio controllare il ventre e ridurre la quantità del cibo e non posso. Invece se qualche volta ci riesco, torno quasi subito alla prima misura. Lo stesso mi accade col bere. Perchè avviene questo ? Nessuno è esente da ciò, eccetto l'uomo che è giunto alla statura di colui che disse: "Ho dimenticato di mangiare il mio pane, a cagione del grido del mio dolore; le ossa mi forano la pelle" (Sal. 102, 45). Un siffatto uomo presto riesce a ridurre il suo cibo ed il bere; poichè le lacrime gli sono di cibo, può raggiungere uno stato nel quale è nutrito dallo Spirito Santo. Credimi, fratello, conosco un uomo di tale statura, una o due volte nel corso di una settimana e qualche volta più spesso è attratto dal cibo spirituale, la cui dolcezza gli fa dimenticare il cibo materiale. Quando si accinge a consumare il cibo è come uno permanentemente sazio, non ne ha desiderio; se mangia, rimprovera se stesso dicendo: perchè non sono sempre in quello stato ? E' lo desidera così intensamente da ottenere il più grande successo.

(Autore: San Barsanufio e Giovanni)

L'imitazione di Cristo: L'UOMO NON DEVE ABBATERSI TROPPO, QUANDO CADE IN QUALCHE MANCANZA

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, Mi sono più care la pazienza e l'umiltà nelle vicende avverse, che non molta consolazione e devozione in quelle liete. Perché ti amareggia una piccola cosa detta o fatta contro di te? Fosse stato anche qualcosa di più grave, tu non avresti dovuto turbartene. Ora, però, lascia passare le avversità: non sono le prime, non sono insolite, non saranno le ultime, se vivrai a lungo. Tu sei pur forte, finché non ti si pari innanzi nulla di contrario. Sai perfino dare saggi consigli e sai far coraggio ad altri con le tue parole; ma quando batte alla tua porta un'improvvisa tribolazione, ecco che ti mancano consiglio e forza.

Considera la tua grande fragilità, di cui tante volte fai esperienza fin nelle piccole contrarietà; tuttavia, quando codeste e simili cose ti succedono, avvengono solo per la salvezza della tua anima. Cerca di togliertele, dunque, dal cuore, come meglio sai fare; e se una tribolazione t'ha colpito, non ti abbatta e non ti tenga legato a lungo. Almeno, sopportala con pazienza, se non puoi con gioia. Anche se ti senti dire una cosa spiacevole e ne provi indignazione, cerca di frenarti, e non permettere che dalla tua bocca esca qualche espressione scomposta od ingiusta, che possa scandalizzare le anime semplici.

L’eccitazione insorta nell'animo ben presto si calmerà e l'intimo rammarico si mitigherà con il ritorno della grazia. Io sono sempre vivo - dice il Signore - pronto ad aiutarti e a consolarti più del solito, se avrai avuto confidenza in Me e se Mi avrai devotamente invocato. Devi avere un animo più calmo e disporti ad una maggiore sopportazione. Se ti senti spesso tribolato o gravemente tentato, non è tutto perduto. Uomo sei, non Dio; carne sei, non Angelo. Come potresti mantenerti sempre nello stesso stato di virtù, se questa perseveranza è venuta meno ad un Angelo, in Cielo, e al primo uomo nel Paradiso terrestre? Sono Io colui che rialza e solleva gli afflitti; colui che innalza fino alla mia Divinità quelli che riconoscono la loro debolezza.

PAROLE DEL DISCEPOLO
O Signore, sia benedetta la tua parola, più dolce alle mie labbra del miele che stilla dal favo. Che potrei io fare in mezzo a cosi grandi tribolazioni e nei miei affanni, se Tu non mi confortassi con le tue sante parole? Purché io giunga, alla fine, al porto della salvezza, che cosa importa quali e quanto gravi patimenti avrò dovuto soffrire? Concedimi un felice compimento, un felice transito da questo mondo! RicordaTi di me, Dio mio, e guidami per retto cammino nel tuo Regno! Amen.