Santo Rosario on line

Domenica, 5 maggio 2024 - Misteri gloriosi - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Se abbassate gli occhi per modestia, umiliatevi anche in spirito; quando mostrate di voler l’ultimo posto, desideratelo di cuore.

UFFICIO DELLE LETTURE
Sabato della 8° settimana del tempo ordinario


V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

Inno
O re d'eterna gloria,
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.

Illumina le menti,
consola i nostri cuori
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.

E quando verrà il giorno
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.

A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.

SALMO 49 (1-6) Il culto gradito a Dio
Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cfr. Ef 3, 8-11).

Parla il Signore, Dio degli dèi, *
cònvoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.

Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.

Convoca il cielo dall’alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:

«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
che hanno sancito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».

Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è il giudice.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.

II Antifona
Grida a me nel giorno della prova:
verrò a liberarti.

SALMO 49 (7-15) Il culto gradito a Dio
Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cfr. Ef 3, 8-11).

«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.

Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.

Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?

Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

II Antifona
Grida a me nel giorno della prova:
verrò a liberarti.

III Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.

SALMO 49 (16-23) Il culto gradito a Dio
Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cfr. Ef 3, 8-11).

All’empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,

tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adùlteri ti fai compagno.

Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.

Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch’io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».

Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.

Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

III Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.

Versetto
V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo
R. la piena conoscenza della volontà di Dio.

Prima Lettura

Dal libro di Giobbe 13, 13 - 14, 6
Giobbe si appella al giudizio di Dio

Rispondendo ai suoi amici, Giobbe disse:
«Tacete, state lontani da me: parlerò io,
mi capiti quel che capiti.
Voglio afferrare la mia carne con i denti
e mettere sulle mie mani la mia vita.
Mi uccida pure, non me ne dolgo;
voglio solo difendere davanti a lui la mia condotta!
Questo mi sarà pegno di vittoria,
perché un empio non si presenterebbe davanti a lui.
Ascoltate bene le mie parole
e il mio esposto sia nei vostri orecchi.
Ecco, tutto ho preparato per il giudizio,
son convinto che sarò dichiarato innocente.
Chi vuol muover causa contro di me?
Perché allora tacerò, pronto a morire.
Solo, assicurami due cose
e allora non mi sottrarrò alla tua presenza;
allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi;
poi interrogami pure e io risponderò
oppure parlerò io e tu mi risponderai.
Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
Perché mi nascondi la tua faccia
e mi consideri come un nemico?
Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dar la caccia a una paglia secca?
Poiché scrivi contro di me sentenze amare
e mi rinfacci i miei errori giovanili;
tu metti i miei piedi in ceppi,
spii tutti i miei passi
e ti segni le orme dei miei piedi.
Intanto io mi disfò come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.
L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato,
la sua giornata!».

Responsorio Prima Lettura Cfr. Gb 13, 20. 21; Ger 10, 24
R. Non mi sottrarrò alla tua presenza, Signore; allontana da me il castigo della tua mano * e il tuo terrore più non mi spaventi.
V. Correggimi, Signore, ma con giusta misura; non secondo la tua ira, perché non venga meno,
R. e il tuo terrore più non mi spaventi.

Seconda Lettura

Dai «Trattati» di san Zeno di Verona, vescovo (15, 2; PL 11, 441-443)
Giobbe prefigurava in Cristo

Per quanto ci è dato capire, fratelli carissimi, Giobbe prefigurava Cristo. Il confronto dimostrerà l`esattezza di questa asserzione. Giobbe è stato dichiarato giusto da Dio e Cristo è la giustizia stessa. Da lui, come da sorgente, attingono tutti quelli che sono beati. Di lui infatti è stato detto: Spunterà per voi il sole di giustizia (cfr. Ml 3, 20). Giobbe è stato detto uomo veritiero. Ora il Signore è la verità stessa. Nel vangelo ha detto: «Io sono la via e la verità» (Gv 14, 6). Giobbe è stato ricco. E chi è ricco più del Signore? Sono suoi servi tutti i ricchi e a lui appartiene tutta la terra con tutte le cose che vi sono contenute, come attesta il grande profeta Davide: «Del Signore è la terra e quanto contiene, l`universo e i suoi abitanti» (Sal 23, 1). Tre volte Giobbe è stato tentato dal diavolo. Allo stesso modo tre volte, come dice l`Evangelista, il diavolo ha cercato di tentare il Signore.
Giobbe fu privato di tutte le ricchezze che possedeva, anche il Signore, per amor nostro, si privò di tutti i beni celesti e si fece povero, per fare ricchi noi. Il diavolo uccise nel suo furore i figli di Giobbe. Anche il popolo fariseo nel suo pazzo odio uccise i profeti, figli del Signore.
Giobbe fu ricoperto di piaghe. Anche il Signore, assumendo la nostra carne, si ricoprì delle sozzure e delle iniquità di tutto il genere umano.
La moglie esortava Giobbe a maledire. Così la sinagoga cercava di spingere il Signore a seguire le false tradizioni dei farisei.
Giobbe fu insultato dagli amici e anche il Signore fu insultato dai suoi sacerdoti, da quelli che avrebbero dovuto onorarlo.
Giobbe giaceva abbandonato nell`immondezzaio dove brulicavano i vermi e anche il Signore giacque nel vero immondezzaio, cioè nel fango di questo mondo, in mezzo a quei veri vermi che sono gli uomini pieni di ogni scelleratezza e di ogni passione.
Giobbe riacquistò la salute del suo corpo e dei suoi beni. Il Signore con la sua risurrezione da morte ha donato a quanti credono in lui non soltanto la salvezza, ma anche l`immortalità e ha ripreso il dominio su tutte le cose, secondo quanto egli stesso afferma: «Tutto mi è stato dato dal Padre mio» (Mt 11, 27).
Giobbe generò altri figli al posto di quelli perduti. Anche il Signore al posto dei profeti generò, quali suoi figli, i santi apostoli.
Giobbe finalmente, al colmo della felicità, riposò in pace. Il Signore invece resta benedetto in eterno per tutti i secoli dei secoli.

Responsorio Seconda Lettura Cfr. Eb 12, 1-2; 2 Cor 6, 4-5

R. Corriamo con tenacia nella corsa che ci sta davanti, * fissando lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
V. Affrontiamo con fermezza tribolazioni, necessità, angosce, percosse, prigioni,
R. fissando lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.


ORAZIONE
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.