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Giovedi, 2 maggio 2024 - Misteri luminosi - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sé sola ma a motivo della carità.
Gesu

Esempio di Teodosio.


26. 1. Per la qual cosa Teodosio non solo mantenne la fedeltà che doveva a Graziano mentre era in vita ma anche dopo la sua morte accolse da buon cristiano come pupillo nella parte dell'impero che gli competeva il di lui fratellino Valentiniano, spodestato dall'assassino Massimo, lo protesse con affetto paterno, sebbene, essendo quegli privo di ogni mezzo, lo avrebbe potuto eliminare senza alcuna difficoltà, se fosse stato mosso più dalla passione del dominio che da una benevola carità. Anzi, conservatagli la dignità imperiale, lo confortò, accogliendolo con amichevole umanità. In seguito, poiché il successo rendeva Massimo terribile, egli, nonostante le sue preoccupazioni non si lasciò andare alle illecite pratiche misteriche ma fece interpellare Giovanni, un eremita dell'Egitto che per fama conosceva come servo di Dio dotato di spirito profetico e ricevette da lui la predizione certa della vittoria. Avendo ucciso l'usurpatore Massimo, restituì con umana devozione al fanciullo Valentiniano i territori dell'impero di cui era stato spodestato. Essendo stato poco dopo ucciso Valentiniano o a tradimento o per congiura o per altra circostanza, dopo aver ricevuto un altro profetico messaggio, appoggiandosi alla fede sconfisse l'altro usurpatore Eugenio che era stato messo illegittimamente al posto dell'imperatore e combatté contro il suo esercito agguerritissimo più con la preghiera che con le armi. I soldati presenti mi hanno riferito che venivano strappati loro di mano i giavellotti, perché un vento impetuoso soffiava dalle schiere di Teodosio contro le schiere avverse e non solo portava via con violenza tutti i dardi che erano scagliati contro di loro ma addirittura faceva tornare indietro contro i nemici le loro stesse frecce. Per questo il poeta Claudiano, per quanto contrario al cristianesimo, ha cantato nel panegirico per lui: O prediletto di Dio, per cui Eolo fa uscire dagli antri un ciclone in anni, per cui combatte l'atmosfera e i venti si adunano come alleati per le azioni militari 85. Dopo la vittoria, ottenuta come aveva creduto e previsto, fece abbattere gli idoli di Giove che non saprei con quali riti erano stati intenzionalmente sacralizzati alla sua sconfitta e collocati sulle Alpi e con gioviale munificenza ne donò i fulmini, dato che erano d'oro, agli inviati i quali per scherzo, giustificato d'altronde dal lieto evento, dicevano che desideravano essere fulminati da essi. La violenza della guerra aveva levato di vita, ma non per suo comando, alcuni suoi nemici, e i loro figli non ancora cristiani avevano cercato scampo nella Chiesa. Egli, data l'occasione, volle che divenissero cristiani, li amò con carità cristiana, non li privò dei beni e li onorò con cariche. Non tollerò che dopo la vittoria le inimicizie private si volgessero a danno di qualcuno. A differenza di Cinna, Mario, Silla e altri simili, che non vollero considerare finite le guerre civili anche dopo che erano finite, egli, anziché volere che una volta terminate fossero di danno a qualcuno, detestava che cominciassero. Nonostante tutte queste attività dall'inizio dell'impero non cessò di soccorrere con leggi giuste e clementi contro i miscredenti la Chiesa travagliata. L'aveva messa in difficoltà grave Valente fautore degli ariani; egli al contrario godeva più di essere membro della Chiesa che imperatore. Diede ordine che gli idoli dei pagani fossero abbattuti in ogni parte dell'impero perché capiva che anche i valori terreni non sono posti in potere dei demoni ma del vero Dio. E che cosa è più ammirevole della sua religiosa umiltà? Dall'agitazione di alcuni suoi aderenti era stato spinto a punire severamente un grave delitto degli abitanti di Tessalonica, sebbene in seguito all'intervento dei vescovi avesse promesso di usare indulgenza. Colpito dalla censura ecclesiastica fece penitenza con tale impegno che il popolo in preghiera per lui ebbe più dolore nel vedere umiliata la maestà imperiale che timore nel saperla sdegnata per la loro colpa. Egli dal fumo terreno della più alta vetta e altezza umana portò con sé queste buone azioni e altre simili che è lungo passare in rassegna. Loro ricompensa è la felicità eterna che Dio dà soltanto a coloro che sono veramente credenti. Elargisce invece ai buoni e ai cattivi le grandezze e gli agi di questa vita, come il mondo stesso, la luce, l'aria, la terra, l'acqua e i prodotti del suolo e inoltre l'anima, il corpo, il senso, l'intelligenza e la vita dell'uomo stesso. Fra di essi v'è anche la grandezza del potere che egli dispensa per lo svolgimento della storia.