Fra la prima e la seconda parte dell'opera.
26. 2. Ritengo quindi che ormai si deve polemizzare con coloro i quali, pienamente convinti dalle prove evidenti con cui si dimostra che per il conseguimento dei beni temporali, i soli che gli insipienti bramano di avere, non giova affatto la moltitudine degli dèi falsi, si arrabattano ad affermare che gli dèi non si devono adorare per i vantaggi della vita presente ma per quella che si avrà dopo la morte. Infatti penso di avere esaurientemente risposto con questi primi cinque libri a coloro che vogliono adorare esseri inesistenti in vista dei favori di questo mondo e con fanciullesco risentimento lamentano che non è loro permesso. Dopo aver pubblicato i primi tre libri, quando essi erano già nelle mani di molta gente, ho udito che alcuni stavano preparando per iscritto non saprei quale polemica contro di essi. In seguito mi è stato riferito che l'hanno già fatto ma stanno cercando il tempo propizio per pubblicare senza rischio. Li consiglio a non desiderare ciò che loro non conviene. È facile che chi non sa stare zitto ritenga di aver risposto. Non c'è nulla di più ciarliero della menzogna; ma, non perché essa può urlare più forte della verità, ha le medesime possibilità della verità. Piuttosto considerino attentamente tutti i temi e se giudicando imparzialmente si accorgeranno che essi sono più da esaminare ripetutamente che da demolire con la chiacchiera sfrontata o senz'altro con satirica o istrionesca leggerezza, trattengano le proprie ciance e scelgano di essere piuttosto rimproverati dalle persone prudenti che lodati dagli sfacciati. Ma se essi attendono il tempo propizio non per avere la libertà di dire il vero ma il permesso di dir male, badino che non si verifichi per loro ciò che Cicerone diceva di un tizio il quale era considerato fortunato perché gli era permesso di peccare: Disgraziato, perché gli era permesso di peccare 86. Pertanto chiunque si reputa fortunato se avrà il permesso di dir male, sarà molto più fortunato se non gli sarà affatto permesso. Infatti lasciato da parte il vuoto orgoglio può anche in questo tempo, nell'intento di esprimere il proprio parere, fare delle obiezioni. Da coloro cui si rivolge, nei limiti delle loro possibilità, e in una discussione amichevole condotta con onestà, dignità e libertà, può avere la risposta conveniente.