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Venerdi, 26 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Marcellino ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Le ricchezze punto non valgono a consolare e questo prova sempre più che le ricchezze non fanno l’uomo felice.
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Meditazioni su Maria Ausiliatrice di San Giovanni Bosco



Maria Ausiliatrice



Maria riconosciuta con simboli aiuto del genere umano.

Fra i mezzi che adopera Iddio per preparare gli uomini a ricevere qualche grande benefizio è principalissimo quello di annunziarlo molto tempo prima. Per questo motivo la venuta del Messia fu annunziata quattro mila anni innanzi e preceduta da tanti simboli e da tante profezie.

Or bene Maria, l'augusta Madre del Salvatore, vero aiuto dei cristiani, era un benefizio troppo grande perchè non venisse pronunziata parimenti con figure che rappresentassero agli uomini i diversi favori che ella avrebbe fatti al mondo.

Eva, Sara, Rebecca, Maria sorella di Mosè, Debora, Susanna, Ester, Giuditta rappresentano sotto speciali aspetti le glorie di Maria come insigne benefattrice del popolo eletto, o come raro modello di tutte le virtù.

L'albero della vita, l'arca di Noè, la scala di Giacobbe, il roveto ardente, l'arca dell'alleanza, la torre di Davidde, la fortezza di Gerusalemme, l'orto ben custodito e la fontana sigillata di Salomone, la rosa di Gerico, la stella di Giacobbe, l'aurora mattutina, l'acquedotto di acque limpide, sono alcuni dei molti simboli che la Chiesa Cattolica applica a Maria e con cui si suole spiegare qualche suo celeste privilegio o qualche sua eroica virtù. Noi sceglieremo solamente alcuni di questi simboli colla applicazione che ai medesimi sogliono dare la Chiesa o i più accreditati scrittori delle glorie di Maria.

Leggiamo pertanto nel libro dell'Ecclesiastico che lo Spirito Santo mette queste parole in bocca di Maria: « Sicut aquaeductus exivi de Paradiso; » come un acquedotto uscii dal Paradiso. (Eccl. 24, 41).

L'acquedotto è un canale che serve a ricevere le acque della fonte e condurle secondo la distribuzione dei rigagnoli ed il bisogno dei fiori ad irrigare il terreno. Ed affinchè l'acquedotto serva al suo scopo, dice s. Bernardo, bisogna che sia lungo per ricevere le acque da una parte ed arrivare a trasmetterle ai fiori; e Maria è un acquedotto lunghissimo ed abbondantissimo perchè sopra ogni altra creatura potè salire fino al trono dell'Altissimo ed attingere al fonte delle grazie celesti e diffonderle copiose in mezzo agli uomini. Ecco il motivo per cui, continua s. Bernardo, mancarono agli uomini i torrenti delle grazie per tanto tempo. Gli è perchè mancava un acquedotto che fosse atto a comunicare con Dio vera fonte delle grazie e spargerle sulla terra. Ma Maria fu appunto questo canale integerrimo per l'inviolata fiducia, mondissimo per la verginità, occulto per l'amor di solitudine, mirabile per vera umiltà, diffusivo per pietà, abbondante di acque per pienezza di grazia, difeso per la custodia dei sensi, non di piombo, ma piuttosto d'oro per regia nobiltà e carità eccelsa.

Per questo acquedotto, dice Ugone cardinale, si trasmettono le acque delle grazie alla Chiesa; quindi è che il demonio nemico d'ogni nostro bene cerca d'impedire il corso di queste acque salutari col far guerra alla divozione di Maria; nel modo stesso che Oloferne, non potendo espugnare altrimenti la città di Betulia, ordinò di tagliare e divertire il corso del fiume che introduceva le acque nella città.

La beatissima Vergine Maria è anche figurata sotto al tipo di una grande regina dicendo il re Davide ne' suoi salmi: Adstitit regina a dextris tuis in vestitu deaurato, circumdata varietate (Sal. 44). E perchè è regina Maria? Perchè stassi a destra di Gesù in veste dorata, circondata di varietà? Ella è regina per la grande potenza che ha nel cielo come Madre di Dio; ella sta seduta a destra di Gesù per placarne lo sdegno, per aiutarci nelle nostre miserie, per essere nostra ausiliatrice, nostra sovrana avvocata.

Un buon avvocato deve avere diligenza, potere presso il giudice, autorità presso la corte regale e scienza nel trattare le cause. E Davide in quel testo racchiude appunto queste quattro doti in Maria nel grado più eminente. Sta a destra del giudice, adstitit a dextris quasi per invigilare che la divina giustizia non la vinca sulla misericordia, questo è somma diligenza. Adstitit regina, ora ognuno sa che la regina ha indubitatamente gran potere sull' animo del giudice, intercedendo prima che la sentenza sia emanata, ed ottenendone la grazia se è già pronunziata la condanna. In vestitu deaurato, la veste d'oro rende immagine della sapienza di Maria, perchè l'oro rappresenta la sapienza. Circumdata varietate, circondata di varietà, munita cioè della moltiplicità dei meriti e delle glorie dei santi. Imperciocchè in Maria si trova il colore aureo degli Apostoli, il rosso dei martiri, il celeste dei confessori ed il bianco dei vergini. Tutti questi santi circondano Maria e la proclamano loro regina perchè possedette in altissimo grado le diverse virtù che ebbero questi santi in particolare.

Che se consideriamo Maria già assisa in cielo sopra un trono di gloria, noi la troviamo sollevata alla più alta dignità cui possa elevarsi creatura. Imperocchè non si trova Maria nella classe delle vergini, nell' ordine dei confessori, nelle schiere dei martiri, nel sacro collegio degli Apostoli, nel coro dei Patriarchi e dei Profeti come un semplice membro quasi uno di essi. Ella supera in eccellenza tutte le gerarchie celesti e siede sovra un trono di preziosissimo lavoro a destra del Re del cielo Gesù Cristo suo Figliuolo da vera Regina e signora di tutto il Paradiso.

Daniele Agricola nell' opera detta: De corona duodecim stellarum, spiegando questo testo di Davide, dice che Maria sta a destra dei cristiani per aiutarli, perchè la parola latina adstare vuol dire stare vicino ad uno per assisterlo. Continua inoltre il medesimo autore a svolgere il testo ed osserva che la parola latina adstare in questo luogo significa pure stare a difesa, e Maria sta a nostra destra per difenderci dai continui assalti che ci muovono i demonii.

S. Girolamo dove nel testo latino si trova la parola varietate, spiega che mentre le altre principesse e regine vanno vestite di sfarzosi abbigliamenti, Maria è cinta e coperta di scudi con cui difende i suoi figliuoli. Questo senso sembra concordare con quell'altro della scrittura: Mille clypei pendent ex ea, omnis armatura fortium.

Il profeta Davide narrando l'uscita del popolo Ebreo dall'Egitto dice che avevano una nuvola che guidava i loro passi di giorno, ed una colonna di fuoco che rischiarava loro il cammino di notte. S. Bernardo applicando a Maria le proprietà di quella nuvola e di quella colonna, dice che come le nubi ci difendono dall'eccessivo ardore del sole, così Maria ci protegge dal fuoco delle giuste vendette celesti e dalle fiamme della concupiscenza. Ora come la colonna di fuoco spargeva la luce sopra i passi del popolo d'Israele, così Maria illumina il mondo coi raggi della sua misericordia e la moltiplicità de' suoi benefìzi. Che saremmo noi miseri accecati, che faremmo nel buio di questo secolo se non avessimo questa benefica luce, questa luminosa colonna? (D. Ber. Serm. de Nativ. B. M.).

Ma e per tutte le altre miserie non ci dà forse aiuto la dolcissima Regina del cielo? Il beato Giacomo di Varazze applicando a lei le parole dell'Ecclesiastico: In Jerusalem potestas mea, dice che Maria ci porge il suo aiuto in vita, in morte e dopo morte. Tale è la potenza di Maria che può estenderla a questi tre tempi. Se noi abbiamo un amico (argomenta questo scrittore) che ci giovi in vita è certamente un bene per noi; ma se è tale da giovarci anche in punto di morte, è un bene maggiore; che se poi la sua potenza giunge ad aiutarci ancora dopo morte, allora è un bene massimo. Or dunque Maria ci largisce appunto questo triplice benefizio. Di fatto la santa Chiesa nelle lodi che fa cantare dai fedeli in onore di Maria comprendendo questi tre aiuti esclama: Maria mater gratiae, dulcis parens clementiae; Tu nos ab hoste protege, et mortis hora suscipe. Primo ci aiuta in vita; giacchè in questa vita altri sono giusti ed altri peccatori; ora Maria aiuta i giusti perchè conserva in essi la grazia di Dio, perciò si chiama Mater gratiae madre della grazia; aiuta i peccatori, perchè impetra loro la divina misericordia, quindi è detta dulcis parens clementiae.

In secondo luogo ci aiuta in morte, perchè ci difendè in quel punto dalle insidie del demonio; imperocchè questo nemico è tanto audace, che non viene solo al letto dei moribondi peccatori, ma a quello dei santi eziandio adoperando ogni malizia per farli cadere. Ma quando muore qualche suo divoto la Beata Vergine accorre con materna sollecitudine, lo protegge e lo difende, perciò prega la Chiesa: Tu nos ab hoste protege, proteggici dal nemico.

In terzo luogo non ci abbandona neppure dopo morte. Talora avviene che alla morte di alcuni santi vengono gli Angeli e conducono le loro anime al cielo, ma quando muoiono i veri divoti di Maria viene essa in persona ed accoglie le anime loro e le introduce nel bel paradiso. Quindi soggiunge Et mortis hora suscipe.

Leggesi nel libro III dei Re che Betsabea madre di Salomone fu pregata da suo figlio Adonia d'intercedere presso al Re per una grazia. Betsabea commossa da quella preghiera si presentò al Re. Salomone appena la vide comparire scese dal trono, andò a riceverla, anzi la fece ascendere al seggio regale e sedere alla sua destra, dicendole: Pete, mater mea, neque enim fas est ut avertam faciem tuam. Or chi oserà pensare che Gesù sul trono di gloria, alle preghiere che gli presenta Maria abbia da essere verso di lei meno generoso che non fu Salomone verso la madre sua?

Anzi osserva qui il dotto Mendoza che la grazia ed autorità di Maria è tanta, che non solo pei fratelli di Gesù intercede, ma benanco pe' suoi nemici e tutto ciò che domanda certamente ottiene.

Racconta Mosè nel libro dei Numeri che allorquando Maria sua sorella morì vennero meno le acque. Onde il citato padre Mendoza fa osservare che se le acque abbondarono per quarant'anni nel deserto ciò fu pei meriti di quella santa donna; ed applicando questo l'atto a Maria SS. dice, che se non verranno mai più meno nella Chiesa le grazie agli uomini, ciò è dovuto a Maria che prima in terra poi in cielo interpose i suoi meriti dinanzi all'Altissimo.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu