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Martedi, 30 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Pio V ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Nella parabola del Buon Samaritano, l'errore del sacerdote e del levita è stato questo: nella loro agenda liturgica non era fissato l'appuntamento col ferito e hanno tirato dritto. Non capita a me e a te di cambiare marciapiede per non incrociare il mendicante o l'ambulante fastidioso? Non è facile amare il prossimo perché capita all'improvviso quando meno te lo aspetti, perché arriva sempre nel momento meno opportuno, quando tieni già altri fastidi. Ma chi ama, non sceglie il prossimo, si avvicina, si immedesima, prova compassione, si ferma e si mette a disposizione. Signore, insegnami ad amare.

Novena a San Sebastiano

I. Per quell’ammirabile zelo che vi condusse ad affrontare tutti i pericoli per convertir gli infedeli i più ostinati, e conformar nella fede i vacillanti cristiani, onde divennero vostra conquista, non solo Marco e Marcelliano, che già stavan per ceder alle istanze dei tentatori, ma ancora tutta la loro famiglia, o poi il vice prefetto Cromazio con il suo fratello Tiburzio, e gli ufficiali Castulo e Nicostrato, e Claudio il carceriere con tutti i propri parenti, non che altri molti o prigionieri e soldati che confermarono ben presto con il loro sangue il cristianesimo abbracciato per vostro mezzo, deh! impetrate a noi tutti, o sempre glorioso martire Sebastiano, un egual impegno, un egual zelo per la salute dei nostri fratelli, onde, non contenti di edificarli con una vita veramente evangelica, ci adoperiamo ancor con ogni sforzo per illuminarli se ignoranti, correggerli se traviati e rinvigorirli se deboli.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Per quegli strepitosi prodigi, e della luce improvvisa che brillò nella sala delle vostre adunanze, o della comparsa dei divin Redentore che scese corteggiato dagli Angeli a darvi il bacio di pace, e della favella restituita a Zoe da gran tempo affatto muta, non che della sanità ridonata a tutti i neofiti infermi che a voi facevano ricorso, ottenute ancora a noi tutti, o glorioso martire Sebastiano, di essere sempre animati da quella fede e da quella carità che opera i più grandi prodigi, ond’essere poi favoriti dalla divina assistenza in tutti i nostri bisogni.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Per quell’eroismo con cui sopportaste il dolor delle frecce che tutto impiagarono il vostro corpo, o, mantenuto, miracolosamente in vita, indi staccato dal patibolo dalla pia vedova Irene, rimproveraste della sua ingiustizia e della sua empietà il barbaro Diocleziano, impetrate ancora a noi tutti, o glorioso martire Sebastiano, di sostenere sempre con gioia le malattie, le persecuzioni, e tutte quante lo avversità di questa misera vita, onde partecipare un qualche giorno alla vostra gloria nel cielo, dopo di aver partecipato ai vostri patimenti sopra la terra.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.