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Sabato, 27 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Santa Zita ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:La Vergine Maria, mentre era quaggiù nella chiesa militante, possedette e praticò le virtù di tutti i giusti. È scritto infatti: "In me ogni grazia di via e di verità, in me ogni speranza di vita e di virtù" (Eccli 24,25). Ebbe anche un'immensa pietà per i penitenti; infatti disse: "Non hanno più vino", come per dire: Riversa, o Figlio, sui penitenti la grazia del tuo amore, perché non hanno il vino della compunzione.
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Settembre, mese dedicato alla Madonna Addolorata



Addolorata

15 settembre: La notte angosciosa.

Mentre Maria ed alcune sue compagne si intrattenevano con la famiglia loro ospite nel piano inferiore del Cenacolo, tutti più o meno assorti nel pensiero di ciò che avveniva nel piano superiore, ed in ascolto di ciò che poteva udirsi, dei sublimi discorsi che vi teneva Gesù, ecco un rumore di mobili smossi, si sentono, i passi dei convitati che si muovono levatisi da mensa: dopo poco eccoli a fila scendere cautamente per la scala esterna ed allontanarsi. Il giovinetto figlio dei proprietari, non sì può più frenare, invano i genitori tentano di rattenerlo, che egli si disvincola e fugge per unirsi alla comitiva di Gesù.

La raggiunge, che già sta per uscire di città verso la villa sua, il Getsemani, vi entra con Gesù e con gli Apostoli, è gode di udire le parole del Maestro, e spiare gli atti di tutti. Quando si crede più sicuro, ecco una turba tumultuante con faci, bastoni e spade, sicchè deve correre a nascondersi. La curiosità prevale per un momento alla paura, vuol vedere, vuol udire quel che accade e si dice. Ma ecco ché alcuni sgherri gli si avvicinano, lo prendono per il baravano che si era gettato sopra la tunica, sicchè non gli rimane che fuggire lasciando il haracano nelle mani di quelli che volevano prenderlo. Così in camicia corre a casa che gli si vedeva lo spavento in volto. I genitori cercano di consolarlo e di farlo riavere, ma la Vergine che era con loro, dopo aver consolato ed accarezzato il giovinetto Marco, vuol sentire da lui tutto ciò che ha udito e veduto riguardante il suo Gesù. Il giovinetto con profonda commozione dovette raccontare a Maria tutto ciò che più tardi scriverà nel suo Vangelo, che in questo tratto ha una visibile impronta personale.

« Arrivano all'orto del Getsemani, e dice ai suoi discepoli, statevi qui finchè io faccia la mia pregh_era. E prende seco Pietro, Giacomo e Giovanni, e cominciò a mostrare paura e tedio, e disse loro: È triste l'anima mia fino a sentirsi morire: aspettate qui, e vegliate. Ed inoltratosi un poco, si prostrava a terra, e pre«ava, che se fosse possibile passasse da lui quell'ora, e diceva: Abba, Padre, tutto tu puoi, allontana da me questo calice; ma non ciò ch'io voglio, bensì quello che vuoi tu! E viene, e li trova addormentati: e dice a Pietro: Simone, dormi? Non avesti forza per un'ora di vegliare! Vegliate e pregate, per non cedere alla tentazione ». Segue il racconto di un'altra preghiera, un altro ritorno ai discepoli dormigliosi, poi quasi interrompendosi, passa a quel che più gli era restato impresso. Giuda, la turba, le cautele del traditore; il bacio del tradimento, lo zelo intempestivo di Pietro, le proteste della Vittima, la fuga dei discepoli, l'arresto di Gesù, il tentativo di catturare anche lui.

Considera quale impressione dovette fare nel cuore della Madre amantissima questo tragico racconto. Dire che piangeva sospirando e mostrava di soffrire terribilmente è poco. Bisognerebbe intendere l'orrore che provava del perfido tradimento, la compassioneper i discepoli che avevano trascurato di pregare, le agonie del Figlio suo che si ripercuotevano con altrettanto dolore nel cuore della Madre.

Così mentre Gesù pregava intensamente, combatteva per rivendicarci alla libertà dei figli di Dio, e nell'angoscia sudava vivo sangue; anche Maria soffrendo indicibile cordoglio passava quella notte angosciosa in fervida preghiera, unita con l'affetto a Gesù agonizzante.

Impara dalla Verigne Addolorata a stare sempre unito a Gesù penante, vegliare con lui in continua preghiera, soffrire tutto ciò che sarà necessario per salvare l'anima tua. Non ti fidare della prontezza momentanea del tuo spirito; che troppo facilmente cede alle pretese della carne ribelle. Armato di pazienza corri al combattimento che ti si para innanzi, non torcendo mai lo sguardo dall'Autore della nostra fede Gesù». Ricorri all'intercessione della Regina dei Martiri!

Nei momenti più tristi e contrariati della vita insisterò con più fervore nella preghieavere forza da resistere alla tentazione.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it