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Lunedi, 6 maggio 2024 - Misteri gaudiosi - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:La preghiera ti libera da te stesso e dal non senso. È quando cominci a pregare davvero che cessa l'effetto narcotico di una vita dissipata e fuori misura rispetto al progetto di Dio. Quando cominci a pregare davvero avverti tutte le fitte e tutti gli spasmi di una situazione insostenibile. Non si può insieme godere Dio e godere il mondo e se stesso. Allora, come è accaduto ad Abramo, bisogna uscire dalla propria terra, cioè da sé stesso, per entrare nello spazio libero della promessa di Dio. Non appena cogli uno spiraglio della luce divina, avverti delle ferite, qualcosa che si rompe dentro di te. Dio ti fa capire che, finché stai chiuso nella propria prigione, è naturale che ti manca l'aria, la luce; è naturale che soffochi. La soluzione non consiste nel trovare calmanti, distrazioni, bensì nel coraggio di uscire. È soltanto entrando in Dio che puoi sentirti a tuo agio. Dio è l'unica misura degna di te.
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Santa Veronica Giuliani



Veronica Giuliani



LA SUA DOTTRINA E INSEGNAMENTO

INTRODUZIONE

Ora che i devoti lettori hanno potuto, crediamo, "toccare con mano" il livello di santità quasi unico di questa serafica Santa, e scorgere l'immensità delle ricchezze divine nascoste nella sua vita e nel suo Diario, saranno senz'altro d'accordo con padre Iriarte nel dire che «davanti al caso Veronica Giuliani, non si può avere né l'atteggiamento di una pseudo-spiritualità che corre dietro lo straordinario, né dello scienziato che non riesce a percepire altro che quadri clinici, ma piuttosto l'atteggiamento di Mosè davanti al roveto che ardeva senza consumarsi: "Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo" (Es 3, 3); e anche nel suo affermare che: "l'estatica cappuccina di Città di Castello è un caso a sé anche tra i santi. Lo è, anzitutto per la molteplicità e singolarità delle sue esperienze mistiche: non c'è fenomeno animico o corporeo, dei registrati nell'agiografia, che essa non lo abbia provato e descritto; ed è stata favorita da altri assolutamente inediti. Eccezionale è anche la sua vocazione alla partecipazione ai patimenti di Cristo e al mistero del dolore... nessuno ha gioito e patito così intensamente».

Ora sì che possiamo prendere più sul serio la parola del card. Palazzini: «La missione di santa Veronica ha ancora da iniziare nella Chiesa»; una missione che il Signore stesso ha affermato che sarà per «il trionfo dell'Amore e la conferma della Fede». Sentiamolo dire ancora: «Quello di Veronica è un grande messaggio profetico che sembra proprio riservato ai nostri tempi: per correggere pericolose deviazioni di chi va alla ricerca di un Cristianesimo senza Croce, di chi si adagia voglioso nell'abbondanza di quei beni di consumo di cui Cristo ha pre­dicato la moderazione per tutti, e la rinuncia per i forti».

Ma è anche, e soprattutto, un messaggio profetico contro il razionalismo che, consapevolmente o no, cerca di svuotare la fede della sua dimensione soprannaturale: la ragione rimane sconcertata davanti all'irrompere del Divino nel quotidiano vissuto e scritto della Santa, in fenomeni corporei innegabili, inspiegabili, ripetuti. È Dio stesso che tramite una donna inoffensiva volle confutare, già da allora, e a maggior ragione oggi e con quale intensità, il razionalismo fino a renderlo ridicolo davanti all'evidenza. Se è vero che la fede e la ragione non si contraddicono, è altrettanto vero che la ragione deve riconoscere i suoi limiti e chinare la testa davanti al Divino.

Meditando la dottrina del Diario, ci sentiamo spinti a dire:

- Quanto ci è necessario oggi il suo esempio di fede assoluta nell'obbedienza a Dio e alla Sua Santa Chiesa; già come maestra, insegnava alle novizie il Catechismo prima ancora della spiritualità propria; scriveva con fermezza: «Credo ciò che crede la Chiesa Romana»; ma specialmente l'obbedienza ai rappresentanti di Dio: superiori, confessori e autorità ecclesiale che lei chiamava «vice-Dio in terra», tanto che, per esempio, la ferita del suo cuore si apriva e chiudeva secondo il volere dell'obbedienza, e che le scene della Passione si rinnovavano a volontà dei superiori... fino a guarire e a morire - come abbiamo visto - per obbedienza; per lei l'obbedienza al confessore diventò come «il sigillo della fedeltà a Dio e a Maria Santissima», fino a firmare col nome di "figlia dell'obbedienza".

- E quanto è importante per noi approfondire la sua umiltà: così santa, ricorreva all'intercessione dei santi, supplicandoli; vedendo il suo "nulla" davanti a Dio, si considerava indegna di stare con le sorelle, a maggior ragione di essere badessa. Quanto gli costava scrivere di sé nel Diario, e quanto si vergognava di «questi segni esteriori», ossia delle stimmate, chiedendo a Dio di nasconderle; cercava davvero la strada del nascondimento... Beata lei! Quanti insegnamenti per l'uomo vanitoso, superbo di oggi, che va alla ricerca del potere, della stima, della vanagloria...

- E che dire anche del suo amore e fedeltà alla santa povertà, che le è costata tante ostilità e incomprensioni...? Quando trovava degli abusi, sentiva spesso i rimproveri di san Francesco e di santa Chiara: allora usava sia la dolcezza, sia la fermezza, sempre con prudenza, e trionfava... Considerava la povertà come la condizione essenziale per arrivare all'amore. Il suo esempio e un rimprovero vivente alla ricerca del benessere e all'abbondanza nella quale si vive oggi, spesso anche tra i religiosi.

- E della sua profonda venerazione alla Santissima Trinità, già da bambina, come abbiamo visto, fino a meritare di essere chiamata da Maria Santissima: «Figlia del Padre, Sposa del Figlio, Discepola dello Spirito Santo».

- E alla Santissima Eucaristia, questa «grande invenzione dell'amore», come la chiamava, alla quale ricorreva per chiedere le grazie più difficili, ottenendo la licenza di riceverla ogni giorno; e quante volte l'ha ricevuta dalle mani degli Angeli... o di Maria SS.ma... Bisogna specchiarci nel Diario per capire quanto vergognosamente e con quanta poca riverenza avviciniamo oggi il Sacro, e con quanta poca fede nella presenza reale e operante di Dio in questo mirabile Sacramento, fino al limite della desacralizzazione... Quanto era importante per lei il modo di riceverLo!... tutti i frutti spirituali dipendevano da ciò: «Ogni qualvolta che Lo riceviamo nel Santissimo Sacramento, Iddio rinasce nelle anime giuste che di cuore Lo servono e Lo ricevono con purezza». Basta ricordare che era rapita in unione con Dio quasi dopo ogni Comunione...

- E che dire della sua preghiera? Quanto cercava di perfezionarla! Basta ricordare che vide, una notte, il Signore che le stava seduto accanto in coro recitando con la comunità il mattutino, visto solo da lei; Gesù ha offerto quella preghiera in riparazione delle mancanze e imperfezioni commesse dalla Santa nella preghiera liturgica dell'officio divino... Che specchio per mirarci dentro e ridare nel modo dovuto il culto e la lode a Dio!

Ma sarebbe troppo lungo andare avanti. Bisogna leggere il Diario per avere anche solo una minima idea della sua carità e altre virtù! Perciò, in questa seconda parte, ci soffermeremo su quattro aspetti e insegnamenti che ci sono parsi, accanto alla confutazione del razionalismo, i più significativi, attuali e necessari; e la divideremo nei seguenti capitoli:

1. L'Amore infinito di Dio

2. La realtà spaventosa dell'inferno e degli angeli ribelli

3. La dottrina dell'espiazione.

4. Il ruolo indispensabile di Maria Santissima