Nell'intimità della Santa Famiglia - meditazioni tratte dagli scritti della Serva di Dio Maria Costanza Zauli
3. CONTEMPLAZIONE SPIRITO DI FEDE NELLE PROVE DELLA VITA
La Madonna, per confortarmi a sostenere le prove di questo momento, mi ha fatto riflettere come, mentre prima della nascita di Gesù, niente era mancato a Giuseppe e a lei del necessario, col venire alla luce del divin Figlio, incominciassero le angustie per le privazioni più crude. Freddo, insufficienza di nutrimento e tante altre privazioni.
"Quanto sentivo questo dolore! Mi sentivo disposta a tutto pur di alleviare e risparmiare al mio Gesù ogni sofferenza.
Avrei voluto circondarlo delle cure più delicate e non potevo nutrirlo che del mio dolore.
Vedevo come il mio fedele custode, forse più di me, soffrisse per lo stesso motivo, e mi guardavo bene dal parlarne con lui.
La responsabilità di dover provvedere al mantenimento della famiglia ricadeva tutta su Giuseppe, ed era ben comprensibile il suo tormento.
Su ciò non parlavamo, rispettando l'uno il riserbo dell'altro, e con spirito di fede, ci si sollevava insieme fino ad adorare le alte ed oscure permissioni di Dio.
In una circostanza, il Bambino mi fece capire come quel nostro dolore fosse necessario per preparare la via alle anime che, per libera elezione, avrebbero abbracciato una vita povera, tutta somigliante alla loro e che entrava nei disegni della redenzione per fini di riparazione, dovendo gli uomini venire sanati dal loro smodato attacco ai beni e alle comodità della vita".
1 ottobre 1942
"Quanto sentivo questo dolore! Mi sentivo disposta a tutto pur di alleviare e risparmiare al mio Gesù ogni sofferenza.
Avrei voluto circondarlo delle cure più delicate e non potevo nutrirlo che del mio dolore.
Vedevo come il mio fedele custode, forse più di me, soffrisse per lo stesso motivo, e mi guardavo bene dal parlarne con lui.
La responsabilità di dover provvedere al mantenimento della famiglia ricadeva tutta su Giuseppe, ed era ben comprensibile il suo tormento.
Su ciò non parlavamo, rispettando l'uno il riserbo dell'altro, e con spirito di fede, ci si sollevava insieme fino ad adorare le alte ed oscure permissioni di Dio.
In una circostanza, il Bambino mi fece capire come quel nostro dolore fosse necessario per preparare la via alle anime che, per libera elezione, avrebbero abbracciato una vita povera, tutta somigliante alla loro e che entrava nei disegni della redenzione per fini di riparazione, dovendo gli uomini venire sanati dal loro smodato attacco ai beni e alle comodità della vita".
1 ottobre 1942
PREGHIERA CON LE PAROLE DI MADRE ZAULI
San Giuseppe, nostro amabile patrono, ti preghiamo di ottenerci la grazia di corrispon-dere con la massima fedeltà alla nostra voca-zione, in modo da compiacere in pieno il nostro Dio.
A te, dopo che a Maria santissima, fu dato di penetrare il più a fondo possibile il gran palpito dell'Amore infinito; fa' che noi pure, coltivando a tua imitazione il silenzio interiore e il sacro raccoglimento, siamo immersi in una sempre maggiore intimità con il Cuore divino.
Come tu attendevi al tuo umile mestiere con lo sguardo su Gesù, che avevi sempre sotto gli occhi, aiuta anche noi ad attendere alle nostre occupazioni senza mai perdere di vista l'Ostia santa, Sole della nostra vita.
In te risplende particolarmente l'umiltà, tanto profondamente e sinceramente sentita: aiutaci ad imitarti, per essere irradiati intima-mente dalla Luce dello Spirito Santo.
Tu, che avesti il privilegio di stringere tante volte al tuo cuore il Verbo Incarnato, ottienici la grazia immensa di farlo tutto nostro ed immedesimarci in Lui quando lo riceviamo nella santa Comunione.
Tu che, con Maria, fosti il primo adoratore in spirito e verità, insegnaci a saperci valere della preziosità del sacramento eucaristico e ad unirci a te nell'offerta continua di Gesù Ostia al Divin Padre per la Chiesa e per il mondo intero. Amen.
Fonte: Preghiere a Gesù e Maria