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Martedi, 7 maggio 2024 - Misteri dolorosi - Santa Flavia ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Quando ti accingi a pregare la prima cosa da fare è quella di stabilire il contatto con Dio, di lasciarti ipnotizzare dallo sguardo affettuoso del Padre. Infatti la preghiera inizia nell'istante in cui prendi coscienza che Dio non cessa mai di guardarti. La frequente recita del rosario può aiutarti in questo. E ti capiterà ben presto di immergerti nella preghiera come ci si immerge nel sonno, senza accorgertene. Come non hai la possibilità di vedere il momento esatto in cui il sonno ti sorprende, così è per l'istante in cui la preghiera si accende dentro di te. Lo riconosci da una certa dolcezza che invade il corpo e l'anima. Lo Spirito Santo ha ingranato la marcia e la preghiera si è messa in movimento aumentando di velocità.

LETTURE A CASO

Mt 10,1-42

1Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità.

2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, 3Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, 4Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.

5Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:

"Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, 10né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.

11In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. 12Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. 13Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. 14Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. 15In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.

16Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 20non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

21Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. 23Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.

24Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; 25è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!

26Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.

30Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!

32Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

34Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35Sono venuto infatti a separare

il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
36e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.

37Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 1,1-18: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

2 Gv 1,1-13

1Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, 2a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: 3grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore.

4Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. 5E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. 6E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso.

7Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! 8Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. 9Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. 10Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; 11poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse.

12Molte cose avrei da scrivervi, ma non ho voluto farlo per mezzo di carta e di inchiostro; ho speranza di venire da voi e di poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena.

13Ti salutano i figli della eletta tua sorella.


Lettera agli Efesini: Il martirio è vicino

XII. So chi sono e a chi scrivo. Io sono un condannato, voi avete ottenuto misericordia. Io in pericolo, voi al sicuro. Voi siete la strada per quelli che s'innalzano a Dio. Gli iniziati di Paolo che si è santificato, ha reso testimonianza ed è degno di essere chiamato beato. Possa io stare sulle sue orme per raggiungere Dio; in un'intera sua lettera si ricorda di voi in Gesù Cristo.

(Autore: Sant'Ignazio di Antiochia)

L'imitazione di Cristo: NON INVESTIGARE GLI ALTI MISTERI E GLI OCCULTI GIUDIZI DI DIO

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, guardati dal discutere delle questioni troppo profonde e degli occulti giudizi di Dio, quali, ad esempio: perché questi sembra così abbandonato e quello è assunto a così grande stato di grazia; ed ancora, perché questi è tanto tribolato e quello è tanto esaltato. Codeste cose vanno oltre i limiti d'ogni mente umana e non c'è alcun ragionamento o alcuna disquisizione che può penetrare nei giudizi di Dio. Quando, dunque, il Nemico ti insinua codesti pensieri o, anche, quando certi uomini con indiscreta curiosità te ne interrogano, rispondi con quel detto del Profeta: "Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi" (Sal 118,137). con quest'altro: "I giudizi del Signore sono veri e santi in se stessi" (Sal 18,10).

I miei giudizi si devono venerare, non investigare, perché sono incomprensibili all'intelligenza umana. Neppure devi indagare e discutere sui meriti dei Santi: se uno sia più santo d'un altro o chi sia più grande nel Regno dei Cieli. Siffatte controversie generano spesso dispute e contese inutili ed alimentano la superbia e la vana gloria, da cui nascono, poi, invidie e discordie; e mentre uno si dichiara orgogliosamente a favore d'un Santo, un altro si sforza di dare la preferenza ad un altro Santo. Ma il voler conoscere ed indagare tali problemi non reca alcuna utilità e, anzi, ai Santi non è gradito, perché Io sono Dio non di discordia, ma di pace. E questa pace consiste nella vera umiltà, più che nella propria esaltazione. Alcuni per zelo di devozione sono portati ad amare questi o questi altri Santi con maggiore affetto: affetto più umano, però, che divino.

I Santi li ho fatti Io, tutti; Io ho donato loro la grazia; Io ho concesso loro la gloria. Io conosco i meriti di ciascuno; Io li ho prevenuti con le mie dolci benedizioni. Io conobbi i miei eletti prima di tutti i secoli; Io li scelsi dal mondo, e non essi scelsero Me. Io li chiamai con la grazia, li attirai con la misericordia; Io li condussi alla salvezza eterna attraverso varie tentazioni. Io infusi in loro mirabili consolazioni; Io diedi loro la perseveranza; Io coronai la loro pazienza. Io conosco chi tra essi è il primo e chi è l'ultimo, ma li abbraccio tutti con un amore che non si può misurare. Io devo essere lodato in tutti i miei Santi; Io devo essere benedetto sopra ogni cosa; Io devo essere onorato in ciascuno di loro, perché sono Io che li ho così gloriosamente esaltati e predestinati, senza alcun loro precedente merito.

Chi, dunque, disprezza uno dei miei più piccoli, non onora nemmeno il più grande, perché fui Io a fare il piccolo e il grande. Inoltre, chi sminuisce qualcuno dei Santi, sminuisce anche Me e tutti gli altri che sono nel Regno dei Cieli. Tutti sono una cosa sola per il vincolo dell'amore; uno è il loro sentimento, uno il loro volere; e tutti si amano in un unico vicendevole amore. Inoltre - cosa che è molto più eccelsa - amano Me più che se stessi ed i loro meriti. lnfatti, rapiti sopra di sé e tratti fuori, in alto, dal proprio amore, s'immergono totalmente nell'amore mio, godono di Me, trovano pace in Me.

Non c'è nulla che possa distoglierli o trarli al basso, perché, ripieni dell'eterna Verità, ardono nel fuoco d'un inestinguibile amore. Cessino, dunque, di discutere della condizione dei Santi gli uomini carnali e materiali, che non sanno amare altro che i propri piaceri. Essi tolgono ed aggiungono secondo la tendenza del loro animo, non secondo quanto piace all'eterna Verità. Molti non capiscono, specialmente quelli che, poco illuminati nello spirito, hanno imparato, solo di rado, ad amare qualcuno con perfetto amore spirituale.

Costoro, per impulso d'un affetto ancora naturale e d'un'amicizia ancora umana, sono fortemente attratti verso questo o quel Santo, e con l'immaginazione ritengono che le cose celesti siano regolate così, come sono regolate le relazioni tra gli uomini in terra. Ma c'è una distanza incomparabile fra ciò che pensano gli uomini imperfetti e ciò che vedono, per divina rivelazione, gli uomini illuminati. Guardati, dunque, figlio, dal trattare per curiosità queste cose, che vanno oltre la tua conoscenza; ma sforzati piuttosto e mira a poterti trovare, almeno come ultimo, nel Regno di Dio.

E, pur se uno sapesse chi sia più santo d'un altro o sia stimato più grande nel Regno dei Cieli, a che cosa gli gioverebbe questa conoscenza, se poi non traesse motivo per umiliarsi davanti a Me e si levasse a lodare ancora di più il mio nome? Chi riflette sulla gravità dei propri peccati, sulla pochezza delle proprie virtù e su quanto sia lontano dalla perfezione dei Santi, compie opera più accetta a Dio, che non colui che discute sulla loro maggiore o minore grandezza. È meglio implorare i Santi con devote preghiere e con lacrime, e supplicarli umilmente per avere la loro potente intercessione, che non scrutare con inutile indagine i segreti della loro condizione in Cielo.

Essi sono paghi, in sommo grado paghi. Oh! se gli uomini sapessero accontentarsi e frenare i loro inutili discorsi! Non si gloriano dei loro meriti, perché non attribuiscono nulla di ciò che è buono a se stessi, ma tutto attribuiscono a Me, che, nel mio infinito amore, ho loro donato ogni cosa. Sono così ripieni di divino amore e di sovrabbondante gaudio, che nulla manca loro di gloria e nulla può loro mancare di felicità. Tutti i Santi, quanto più sono in alto nella gloria, tanto più sono umili in se stessi, e perciò a Me più vicini e più cari. Perciò, trovi scritto che deponevano le loro corone davanti a Dio, prostrandosi con la faccia a terra dinnanzi all'Agnello "e adorando il Vivente nei secoli dei secoli" (Ap 5,14). Molti cercano di sapere chi sia maggiore nel Regno di Dio, mentre non sanno se saranno degni d'esservi annoverati tra i più piccoli.

Ed è già gran cosa essere il più piccolo in Cielo, dove tutti sono grandi, perché tutti "saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9) e saranno figli di Dio. "Il minimo degli eletti varrà per mille" (Is 60,22), mentre il peccatore morirà a cent'anni. I discepoli, infatti, chiedendo chi sarebbe stato il più grande nel Regno dei Cieli, si sentirono rispondere così: "Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli" (Mt 18,3). "Perciò, chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel Regno dei Cieli" (Mt 18,4). Guai a coloro che disdegnano di abbassarsi spontaneamente al livello dei piccoli: la piccola porta del Regno dei Cieli non permetterà loro d'entrare. Guai anche ai ricchi, che hanno quaggiù le loro consolazioni! Mentre i poveri entreranno nel Regno dei Cieli, essi rimarranno fuori, urlando disperatamente. Godete voi, umili, ed esultate voi, poveri, perché vostro è il Regno di Dio, se camminate però nella Verità.